Archivio mensile:Novembre 2009

Hacker..naaaaaaaaaaaaa

Ehi disinformati sappiate che un hacker e’ semplicemente una persona curiosa, che sfrutta le proprie conoscenze informatiche per esplorare, noncurante delle barriere imposte da pseudo intenditori o da prezzolati ex hachers che hanno saltato la barricata passando al nemico per mera pecunia, l’hacker non crea alcun tipo di danno ma anzi, aiuta i gestori dei sistemi violati a chiudere i buchi nella sicurezza che gli hanno permesso di accedere.. il suo unico scopo e’ approfondire la conoscenza del mondo che lo circonda. La percezione negativa che l’opinione pubblica ha del fenomeno dell’hacking e’ frutto della cattiva informazione, che punta piu’ al sensazionalismo fine a se’ stesso che alla verita’ dei fatti. Nessuno puo’ negare che esistano persone che sfruttano le proprie capacita’ informatiche per provocare danni ed ottenere un profitto economico.. questi non sono hacker ma cracker o ex lamer diventati tali, e la distinzione non e’ semplicemente nei termini, ma nel sistema etico che regola un intero movimento.

Ecco i principi essenziali di come opera un hacher..

* L’accesso ai computer – e a tutto quello che puo’ insegnare qualcosa sul modo in cui funziona il mondo – deve essere illimitato e totale.
* Obbedire sempre all’imperativo hands-on (ovvero prova, sperimentazione ed esperienza in prima persona ).
* Tutte le informazioni devono assolutamente essere libere.
* Diffidare dell’autorita’ – promuovere la decentralizzazione.
* Gli hacker devono essere giudicati per la loro azione di hacking, non per falsi criteri come grado, eta’, razza o posizione.
* E’ possibile creare arte e bellezza su un computer.
* I computer sono in grado di migliorare la vostra vita.

In questa stagione gli amori diventano anemici. Affaticati , pallidi, smorti insomma come la nostra pelle dopo due mesi dal ritorno estivo…Forse sti amori hanno bisogno solo di un poco di montagna. Diciamo una settimana o giu’ di li..dai. d’altronde dopo un ragguardevole numero di giorni tu e lei, lei e te, l’orribile peso della ripetivita’ comincia a farsi sentire. E cosi’ si arriva al livello di tolleranza zero. Son le fisse che stancano le unioni. Quelle abitudini bizzarre e insensate con le quali ci fustighiamo a vicenda. Parliamo di Lino. Non riesce a mangiare l’uva senza prima averla sbucciata e separata dai semini. Media di tempo per ogni acino una cinquina di minuti. Per il prosciutto opera col bisturi asportandone la parte grassa. Se malauguratamente per caso gli capita l’incombenza del panino, si va alle calende greche. I pezzettini che sbucano fuori dalla michetta, si tolgono uno per uno sistemandoli nel punto dove manca. Insomma ci va’ il tempo che ci va’ no?. Intanto alla donna del Lino e’ venuta una faccia che non ha nulla da invidiare ad una ciotola di Ciappi. E’ una natura morta che parla. Ma anche lei non scherza. Tutte le volte, dopo aver parcheggiato, le prende la fissa di tornare indietro a controllare se ha chiuso la macchina. Se ci sta lo spazio per salire all’auto vicina. Sempre. Anche se nel frattempo si e’ inerpicata per dieci minuti in salita sul Sacro Monte. La Giovanna (appunto moglie del Lino e’ ossessionata dall’ordine, casa sua e’ tutto un coordinato, ha persino il copriwater in tinta come il copriletto. E’ cosi’ suonata che quando scopa (nel senso di espletamento dovere coniugale) ogni tanto si blocca e rifa’ il letto. Tiene anche i biscotti nell’armadio per ordine alfabetico: abbracci, baci, baiocchi, stelline e togo. Il suo compagno (Lino) dopo 40nni di fidanzamento e milioni in agopuntura, ancora non si e’ deciso a sposarla. Dice che non si sente pronto. La Giovanna ha anche il vizio di ottimizzare gli spazi ed e’ soprattutto economa, col cibo avanzato se rimane una forchettata di spaghetti e due cucchiaiate di brodo vegetale, mette tutto assieme in un contenitore per risparmiare spazio, difatti il buon Lino non e’ piu’ uomo… e’ un Labrador, abituato com’e’ a trangugiarsi quelle sbobbe. Giovanna litiga con Lino perche’ il rotolo della carta igienica va sistemato col foglietto che scende dall’alto ma lui si ostina a metterlo con lo strappo che sbuca da sotto e del resto lui il bidet lo fa con il fondoschiena verso l’acqua mentre lei porge la passeretta al getto. Primo o poi la Giovanna seguira’ le orme di Ombretta che dopo 15 anni ha mollato il Teodoro. Motivo? Tutte le volte che andavano in pizzeria lui mangiava la pizza tutta dentro e poi con la crosta intera faceva il volante della macchina e Brummmmmmmmm. All’inizio l’Ombretta lo trovava esilarante poi, dopo 3 lustri di repliche cazzute, ha pensato che poteva farne a meno (di lui ..non della pizza). E si e’ messa sai con chi? Ma col Pizzaiolo ovviamente.

OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione di togo29 e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all’apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione.

E’ arrivato il vaccino contro l’influenza porca. La suina, la maiala, la scrofesca, la verra. E Fazio, il ministro, non il balengo amico mio, ha detto che i primi ad essere vaccinati saranno i politici perche’ se si ammalano loro l’Italia si ferma… Capirai. Invece adesso si muove? Si’, col ballo di San Vito… Che si fermino pure i politici… tanto sono abituati a stare a letto. Ma sai che tutto sommato son contenta? Che lo sperimentino pure sugli onorevoli… e poi vediamo che succede… Che li usino come cavie e lascino in pace i ratti. Pensa se mai ’sto vaccino avesse effetti collaterali? In Parlamento arriva poi Bocchino a palle blu… Fassino grasso come un leone marino che adesso sembra il filo per tagliare la polenta… Cota tutto coperto di scaglie come un basilisco… No, perche’ ho sentito che la maggior parte dei medici non ha nessuna intenzione di vaccinarsi. Non si fidano. Ma scusa. Non si fidano i dottori e dobbiamo fidarci noi? Ma fammi capire… A chi dobbiamo dare retta? No, perche’ loro, gli scienziati, le case farmaceutiche che guadagnano paccate di soldi, sperimentano e sperimentano, ma noi sappiamo mica cosa smarmigano… Prima ti annunciano tronfi…Ecco, trovato il rimedio per la gastrite!.., poi dopo cinque anni ti dicono…Sa, quella roba contro la gastrite… non so se ha notato anche lei, ma fa crescere le pere sotto le ascelle, disturba? …

Siam messi male, va la’… Siamo qui col dito nel mulinex e le pale che girano, con la mano chiusa nella portiera e l’antifurto che suona… Non c’e’ da stupirsi piu’ di niente. Avete sentito? Pare che la lista degli amici del maramao, della pignacolada, i devoti della transumanza, sia lunghissima. Perche’ a quanto pare non ci sono solo i medium che vanno in trans. E poi dicono a me che parlo di walter e di jolanda… A sentire quel che succede io sono una suora, una madre badessa, la Grazia Deledda delle canne al vento.

Io ormai mi aspetto di tutto. Non c’e’ più limite alla follia. Uno di questi giorni sfogliando..La Stampa… troveremo titoli tipo …Giuliano Ferrara da giovane ballava sul cubo. Nella parte del cubo…, ..Niccolo’ Ghedini e’ stato contorsionista e fumava la pipa col derriere… …La Marini a 18 anni si e’ fatta monaca ma poi ha rinunciato all’ordine per via della lingerie…. Ultime notizie! ..Brunetta e’ figlio dell’orso Bubu! Stasera su Canale 5 la verita’…. Sensazionale…Casini e George Clooney sono la stessa persona, solo che Clooney e’ gay…. Un nuovo scoop di ..Donna e danno.. ..Mastrota si e’ ritirato e ora vive in una pentola a pressione…. ..Raz De Gan figlio di Ratzinger? La curia indaga … Scoperta la ragione della sua immobilita’.. …Bondi in realtà e’ una statua lignea scolpita da Renzo Piano… Oggi su ..Novella Dueminchie …D’Alema ha i baffetti finti per nascondere la puzza sotto il naso… ESCLUSIVO…Fabio Fazio è una donna. L’operazione e’ stata velocissima. I connotati maschili erano solo accennati. Piu’ che un intervento e’ bastato un colpo di spugnetta per i piatti…

Quarantenni…

OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione di togo29 e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all’apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione.

C’e’ grossa crisi. La vostra fata ignorante oggi e’ avvilita. Per ritrovare la calma dovrebbe tuffarsi in una piscina di Lexotan e nuotarci a bocca aperta per qualche ora. Parlero’ a nome di tutte. Noi tartallegre che stiamo raggiungendo a grandi falcate il traguardo dei quaranta, da qualche tempo assistiamo ad una preoccupante moltiplicazione di segnali di invecchiamento. Un brutto accumularsi di cattive pieghe che non preludono a niente di buono. Primo segno di decadimento.. la crescita del pelo. Iattura alla quale sembravamo avvezze, visto che da anni siam pelose come orsi marsicani. Ma qualcosa e’ cambiato. E’ da un po’ che ci germoglia il cosiddetto «pelo solitario». Detto anche: «l’eremita». Che sarebbe un pelo lunghissimo, rigido come una bacchetta da shanghai e quasi sempre scuretto. Posto preferito dallo schifoso.. il mento. E’ da lui che parte quel processo di imbefanimento che mai piu’ avra’ fine. Se farai l’imprudenza di tagliarlo con le forbicine ti crescera’ a dismisura e sarai costretta a uscire di casa con la testa chiusa in un tupperware. Ma procediamo. Avvento della pancia. Tracimamento della budella gentile anche a quelle da sempre piatte come cavalli da corsa. L’importante e’ non disperare. Se qualcuno vi chiede: «Sei incinta?» voi rispondete tranquille: «Si’, ormai da due anni. Tra breve Piero Angela fara’ uno speciale su di me». Poi. Smollacchiosita’ diffusa e cedimenti dei doppimenti (magari ne avessimo uno solo…). Accidenti alla forza di gravita’. Crollano le borse, si abbassano i culi e le tette si intristiscono e girano il musetto all’ingiu’. Bea, che ha sempre avuto il problema delle tette piccole, invecchiando pare che non se le trovi quasi piu’. Percio’ ha ripreso a mangiare gli omogeneizzati. Si, perche’ ha letto sui giornali che in alcuni casi hanno fatto crescere le tette ai neonati e spera che si ripeta lo stesso orribile fenomeno a lei a quarant’anni suonati. Io personalmente mi rassegno a tutto. Dalle zampe di faraona alla carnagione color tortora. Quello che non tollero e’ lo schifo del sottobraccio. Che piu’ passa il tempo e piu’ si ammoscia a zampogna. Hai voglia a tonificare il tricipite sollevando le bottiglie di Sanbernardo da un litro e mezzo… La Molly sostiene invece che ovviare al problema e’ semplicissimo. Bisogna solo imparare a mangiare tutto insipido. Ma mica per questione di sali minerali. Per evitare al ristorante di usare la saliera. Perche’ il gesto del salare richiede lo scuotimento del braccino che ad una certa eta’, non c’e’ niente da fare, balla sempre il mambo number five.

Bicicletta..

Allora cominciamo con la definizione matematica.. che cos’e’ una bicicletta. Un triangolo e due circonferenze e definirla sessualmente ad una donna e’ semplice due circonferenze ed un triangolo e secondo voi perche’ si dice montare in bici?. Pensateci bene, e’ uno dei mezzi piu’ economici che possiede l’uomo per percorrere lo spazio ad una velocita’ superiore a quella che otterrebbe correndo con le sue sole gambe. Pero’ anche la bici ha bisogno di gambe, ma per far girare i pedali, per moltiplicare meccanicamente lo sforzo. La meraviglia della bicicletta e’ che trasforma noi, esseri a tre dimensioni, in bipedi a due dimensioni. La bicicletta, almeno dal punto di vista fisico, e’ una struttura bidimensionale…non ha quasi spessore. La terza dimensione e’ solo quella dei pedali e del manubrio, che e’ il vero punto in cui ci manifestiamo nello spazio (la sella invece, e’ qualcosa di ambiguo, come ha capito benissimo Picasso che l’ha trasformata, col manubrio in una testa di toro). Ebbene, la cosa meravigliosa delle due ruote, e’ il fatto che noi a cavalcioni della bicicletta scivoliamo sulla pelle del mondo muovendoci tra cielo e terra..l’aria e’ lo strumento che noi attraversiamo, mentre siamo tangenti alla terra mediante un sottile tubolare rigonfio, quasi una linea. Negli ultimi anni, la bicicletta si e’ evoluta, tanto e’ vero che come per l’automobile, non esiste piu’ un solo modello..dall’avvento della mountain bike, vera novita’ che invase le nostre citta’ una ventina di anni fa’..era l’equivalente della Jeep. La bicicletta quindi ha cambiato forma e dimensione delle gomme della sella e dei componenti ma ha cambiato un modo di vita, siamo tornati su lei con criteri diversi..prima era considerata un mezzo di chi non poteva permettersi altro che lei, ora e’ un mezzo che serve per farci andare piu’ veloci, piu’ liberi e con desiderio di muovere questo corpo che ormai non e’ piu’ avvezzo a sforzi. E vai bicicletta siamo tornati uniti al tuo triangolo e alle tue due circonferenze.

Litigio.

Nel purgatorio della convivenza il litigio e’ da sempre una delle attivita’ piu’ gettonate. Ogni tanto la furia degli elementi si scatena e partono delle buriane che rintronano i vicini di casa a due isolati di distanza. Zuffe in cui ci si carica di miserie che si concludono con commiati del tipo.. Vai aff, va… brucia nel vento! Oppure… Ma perche’ non vai a dar via qualcosa di tuo (riferito a dove non batterebbe il sole)?… Qualche coppia si inventa anche insulti piu’ coloriti. Come Federica che l’ultima volta ha congedato il chico latino con queste dolci parole… Ma cagati in mano e poi prenditi a sberle. La solita duchessa di Windsurf che francesizza. Chiedo scusa alle anime candide ma per dovere di cronaca ho dovuto riportare la citazione. Talvolta pero’ si evita la schermaglia verbale, si fa l’occhio spento e il viso di cemento, e si pratica la vendetta silenziosa, la piu’ effereratamente odiosa e bastarda. Quella dei piccoli dispetti. Delle tacite rivalse. Lui e’ andato a giocare a calcetto per la quarta volta in una settimana? Molto bene. E io domattina gli lascio la macchina in riserva fissa cosi’ impara a mollarmi a casa tutte le sere a guardare in TV l’amico Vespa. Lui mi sgrida quando con la forchetta seleziono l’insalata mista e gli mangio tutta la mozzarella? Perfetto. Io per dispetto gli preparo il caffe’ ma glielo metto nella tazzina piccola, quella che lui odia, perche’ non gli sta dentro il naso e fa fatica a bere perche’ manco il dito gli entra nel manico e non puo’ tenere il mignolo alzato. Lui stasera di nascosto si e’ finita l’ultima fetta di crostata di mirtilli che mi ero conservata per la colazione di domani? C’est magnifique mon amour bastard. Aspetto che vada a letto, che si addormenti, e poi lo raggiungo cantando a squarcia gola …Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi… possibilmente accendendo la luce forte. In questi casi e’ molto facile che ne esca la rissa verbale. E nell’abisso di ripicche la frase piu’ ripetuta e’ sempre la stessa…Non ti piaccio? Non ti vado piu’ bene? Allora lasciami. Lasciami pure. Tanto cosa c’e’ meglio di me?…. Alt…Pensateci un attimo… COSA C’E’ MEGLIO DI LUI? Ve lo dico io. Meglio di lui c’e’ un’alluvione di cose. Eccovi un elenco completo.. Le foglie di salvia fritte con la pastella e il ripieno di alici sono meglio di lui, tutti i dischi degli Oasis e tutti i libri di Pennac e poi l’aulin quando tu hai mal di testa, le ciabatte di pile dopo una giornata di tacchi alti, l’essenza di violetta, l’ultimo strappo di ceretta, l’apertura di tutti i ciakra da parte di uno che lo sa fare, le maglie dolcevita quando tu hai il mal di gola e gli occhiali da sole quando tu hai l’orzaiolo, il profumino d’arrosto che si sente su per le scale, la fettina d’arancia che sta al fondo dell’aperitivo, le rose antiche della regina Vittoria e la faccia di Robbie Williams. Ecco cosa c’e’ meglio di lui. E vi pare poco? E mo’ v’ho detto!!!

Photoshop Lightroom 3 free (6 mesi)


Photoshop Lightroom 3 free (6 mesi)

Considerate che gli sviluppatori software devono affrontare un impatto finanziario devastante quando vengono utilizzati software non originali. Il tempo e il denaro che potrebbero essere utilizzati per creare nuove tecnologie devono invece essere dedicati alla protezione delle applicazioni gia’ sviluppate.

Per questo che l’Adobe come tutte le grandi casa sta adottando l’idea di mettere gratis sul mercato i nuovi prodotti, mediamente per 6 mesi ovvero il tempo necessario per abituarvi al programma e ovviamente provarlo, posdiche’ potrete acquistarlo o dilettarlo.

Quindi scaricate gratis Adobe Photoshop Lightroom 3 in versione beta, perfettamente funzionante, senza limitazioni, per sei mesi.
Photoshop Lightroom 3 non ha niente a che vedere con il vero Photoshop, non si tratta di un programma di grafica in senso stretto ma di una applicazione per modificare le foto digitali, creare album, gallerie per il web, slideshow e presentazioni professionali. Non si possono quindi ritagliare le fotografie, si possono pero’ aggiungere effetti speciali, cornici, testi, regolare luminosita’, contrasto ed altri parametri per presentare al meglio le nostre immagini.

Ovviamente Photoshop Lightroom 3 e’ in lingua inglese, rimane attivo fino al 30 aprile 2010.

Per scaricare il file dovrete pero’ registrarvi sul sito di Adobe.

Nozze.

Novembre. Andiamo. E’ tempo di migrare. Lasciare la casa natia e convolare a giuste nozze. Questo e’ il mese perfetto per i matrimoni. Il mese venturo daremo il giro al calendario. Di questi tempi ovunque ti giri trovi una sposa in posa che si fa fotografare. Perche’ da un po’ di anni a questa parte e’ partito sto delirio delle foto. Una volta il fotografo faceva un tot di foto sempre uguali. L’uscita dall’Alfetta, l’entrata in chiesa con lo strascico a braccetto del padre pettinato come Mal, lo scambio tremolante delle fedi, gli sposi con la lingua di fuori a prendere l’ostia e poi l’uscita con il lancio del riso pacchetto compreso. E poi gli scatti sul sagrato. I parenti di lui. Quelli di lei. I testimoni. Gli sfigati che non rientrano in nessuna categoria e alla fine il taglio della torta e il brindisi con i gomiti incrociati. Fine. Una presenza discreta quella del fotografo, che ogni tanto sbucava per poi ritornare nell’ombra. Adesso il fotografo e’ una rottura di palle infinita. Uno spaccamaroni micidiale. Un flagello continuo. Come avere un ratto nelle mutande. Fosse per lui comincerebbe a fotografarti un anno prima. Sadico. Rapisce gli sposi appena dopo l’uscita dalla chiesa e li tiene in ostaggio per minimo due ore. Li schiaffa nei parchi pubblici tra le cacche dei doberman a far finta di guardarsi con l’occhio languido mentre loro lottano disperati contro la cecagna e il calo di adrenalina. Gli invitati nel frattempo, al ristorante, imprecano come angeli dannati gonfiandosi di grissini per placare i morsi della fame, i bambini danno i numeri e vengono battuti come tappeti persiani mentre le fighette lottano con le acconciature che lentamente ma inesorabilmente cominciano a sderenarsi. Alla fine gli sposi arrivano alle tre del pomeriggio e tutti, indistintamente, li odiano. Ma c’e’ di peggio. Il video. Ci sono quelli che fanno il video. Ormai se non fai il video non vale neanche piu’ la pena di sposarti, di fare figli, o di far fare la comunione ai figli. Ma il bello e’ che non si fanno piu’ i video normali, un po’ sbirgoli e stortignaccoli, come li facevano i nostri papa’ negli anni 70. Quelli che ancora adesso ti fanno venire una tenerezza da lacrime agli occhi. Si girano colossal. A Napoli il must e’ noleggiare addirittura un camion regia e uno spazio col satellite. Ci sono quelli che lo fanno in stile Padrino, con tutta la famiglia in gessato schierata sul sagrato con lo stecchino in bocca, oppure sul genere Via col vento con la sposa che svolazza qua e la’ impacchettata nel tulle mentre i ceri bruciano voluttuosamente. Negli ultimi tempi in piu’ e’ scattata anche la perversione del back stage. Il dietro le quinte. I rumori fuori scena. E li’ l’occhio indiscreto del grande fratello non si risparmia per nulla e riprende di tutto. La sposa che fa 500 pipi’ prima di vestirsi, lo sposo che per ingannare l’attesa si taglia le unghie dei piedi, la sorella di lei ingrassata di 20 chili che spacca la cerniera del tailleur, il padre di lui che beve il bicarbonato perche’ non ha digerito la trippa della sera prima, la madre di lei in tipica isteria post mestruale e la testimone di lui vestita da trans e pettinata come Caparezza. Ma io richiedo..Perche’?

Comment ca va? «Abbastanza bien». C’hai dato dentro col cibo vedo…In effetti ho persino l’ascella che sa di mortadella.. E la pancia a forma di cocomero intero. .Sara’ che mando giu’ senza masticare. Come i pitoni .. Avrai il colesterolo che e’ esondato dagli argini. Tu sei una di quelle che dopo il pranzo di nozze alla sera dicono.. stasera solo un brodino… al limite un po’ di insalata che mi lava la bocca. Poi aprono il frigo vedono lo zampone che li saluta, un avanzo di tacchinella, un brandello di mostarda e van giu’ di mandibola come pescecani… Cosa ti ha regalato per il pirla per il compleanno?… Bah.. due libri d’arte, mi ha portato. Son ancora qui che godo come una falchetta. I libri d’arte son quei libroni enormi che si regalano quando non sai che cazzo regalare .. Oppure quando uno dice.. tanto ha gia’ tutto… Infatti. Ha gia’ tutto non gli manca certo una muraglia cinese del genere. E ti arrivano a casa ste tavelle da muratore, sti libri enormi che sembrano editi da Polifemo, volumi grandi come chiatte che non sai dove mettere… non esistono scaffali per contenerli, perche’ non sono libri, sono laterizi. Dovrebbero regalarti anche una libreria allegata. Poi per farli pesare di piu’ gli fanno la copertina in ardesia e pagine enormi che per sfogliarle devi procurarti un argano. Se ti cade uno di quei libri di punta sul piede ti frantuma l’alluce. Te lo polverizza. ..Peccato perche’ poi dentro hanno foto bellissime, strafighe. Si’, pero’ di cose di cui non te ne puo’ fregare di meno. I pinoli della Val Pierpetta, le rose rosa della nonna Carmelina, le Grandi muffe della gorgo, Manubri nel mondo, La vita delle api operose dell’altipiano di Asiago dal 1400 a oggi. Comunque pare che il regalo piu’ gettonato sia stato ancora quest’anno l’interventino chirurgico. In primis i nostri politici. Son tutti finiti sotto i ferri. D’altronde c’e’ chi approfitta dei ponti festivi per andare a sciare o a fare un corso da sub, e chi per farsi il tagliando. .Pero’ che tempra. Questi si fan levare la prostata, operare al cuore, cosi’, con nonchalance… e poi tac… belli pimpanti come prima.. a parte quando li arrestano, allora li’ ..sono cadaveri, moribondi.Io per riprendermi da un’influenza ci metto dieci giorni . Questi son fatti di piombo fuso. Han sette vite come i gatti e ce le fanno scontare tutte. Capisci perche’ non si rinnova mai la classe politica? Perche’ si cambiano i pezzi i bastardi rottinculo. Cosi’ durano per sempre. Io ho fatto il mio bel proposito dopo il film di Pinocchio. Parlero’ molto meno. Deo gratias. Pero’ vorrei anch’io lavorare in televisione e quindi l’unica e’ fare la valletta delle telepromozioni assieme alla magni..fica Belene. Mi sembra un’ottima idea. Quelle mute che accarezzano i materassi. Io le adoro di giorno accarezzano i materassi e di notte si fanno accarezzare sul materasso. Il tipo pontifica sui pregi della materassa e queste prendono la coperta di lana merinos e se la passano sulla faccia per non dire altri posti ma facendo finta di passarla li e stragodono. Se la sfregano sulle guance gongolando. Ma in continuazione. Come se fosse una cosa che normalmente una casalinga fa. Di passarsi il plaid sulla faccia fin che non gli vengono i capelli elettrici. Devo provare anch’io. Cosi’ almeno quando il mio lui mi dice che sono cretina un motivo ce l’ha.

Ristoranti da non provare

Cio’ che si conosce, si sa, non fa paura, non alimenta dubbi o reticenze, tappa i buchi dei propri difetti con la garanzia di non intaccare antiche abitudini, cambia di poco e lentamente. Certezza. Con spirito sereno affronto l’ingresso del Ristorante Cinese, dopo che Lino mi ha avvelenato con l’aglio l’ultima volta..io sono uscito da lui, mi sono inginocchiato sull’ingresso tra lo stupore dei clienti, ho tracciato una linea simbolica e sino all’abbattimento del ristorante non oltrepassero’ quella linea. Lo stesso ho fatto anni fa dopo esser sceso dal treno che da Bari mi ha portato a Torino e da allora siamo passati a treni che non vanno piu’ a carbone (dicono) ma ho mantenuto fede alla mia condotta..per me la linea rappresenta un limite invalicabile.

Idem dicasi su certi blog..vabbe’ Torniamo al ristorante Cinese non mi chiedo se sara’ buono o cattivo, se i camerieri saranno gentili, in che stile sara’ l’arredamento: Il Ristorante Cinese va la di la di ogni barriera economico-culturale e spazio temporale, potrebbe comparire improvvisamente all’angolo sotto casa e sembrar li da sempre, come una latteria di quartiere. Si diceva, e non a torto. “la cina e’ vicina”. Il Ristorante Cinese, e’ onnipresente nel mondo, forse ancor di piu’ dei fast-food, ma con una tradizione alle spalle che pesca nei secoli ed accompagna ogni singola portata con un soffio bollente e vitale. Il cibo poi, raffreddandosi, evoca plasticita’ e lucidita’ tipica delle pop-art, a volte luccica, altre si vendica, ma non si spegne mai.. potrebbe essere un’installazione alimentare, un flusso di microonde positive…Nella sala d’ingresso c’e’ un piccolo acquario con i pesciolini tropicali(esattamente quelli che troverete nel piatto dopo), il telefono guasto ed i primi bassorilievi in legno chiaro su fondo nero e bordeaux con la rappresentazione di pagode, dragoni e fenici. La Fenice e’ un uccello fantastico al contrario di willis, nella cultura orientale e’ associata alla citta’ del sole, mentre il dragone e’ una bestia infernale, sputa fuoco e domina gli elementi, ma insieme dovrebbero creare un’alchimia di serenita’ e benessere. A loro e’ dedicato un piatto ben fotografato sul menu’ a colori, dalla parete vicino al bancone pendono alcune riviste de “il Carabiniere” tipo quelle che ho dietro alla porta di ingresso nel tinelli, un televisore manda un film cinese sottotitolato. L’esotismo orientale alla Marco Polo e la ristorazione moderna producono un’immagine cosi’ gradevole da riempire di avventori le sale del ristorante.. siedo ed ammiro i tovaglioli piegati in forme complicate tipo il pigiama che ti aprono sul letto nelle navi da crociera e certe guarnizioni (di cui i cinesi sono maestri) che rappresentano fenici intarsiate nelle carote. Un lavoro meticoloso che mi dispiace disfare..(chiamo la cameriera che in piedi e’ piu’ bassa di me seduto, gli dico di evitare assolutamente l’aglio e di sottopormi un menu’ prettamente di erbe, e quella ridendo dice sempre di si..e mi sorge il dubbio che non comprenda molto bene..quindi rifaccio il discorso e quella sempre ridendo dici si si..bah) ecco allora che arrivano a nastro gli involtini primavera, i ravioli cotti al vapore, le zuppe di pinne di pescecane (qui ricominciano i dubbi su quel si si) che prendono direttamente il ritorno in cucina considerato il mio dito che si interpone a tergicristallo azionato tra il mio tavolo e quel piatto. Mi domando come fanno ad avere tutta quella roba indicata nel menu’, dove la tengono? Una volta ho visto in internet che tutto il cibo orientale passa da un unico importatore olandese. Bah. Vedo nei piatti dei tavoli vicini che nei riflessi di un pollo con le mandorle, guizza il blu di un monitor ancor acceso ma senza piu’ immagini, il riso mi cade dalle bacchette e lo spingo sotto il piatto. Salsa di Soia. Probabilmente in Cina qualcuno sta mangiando pizza e marmellata e bevendo cappuccino al pepe, in un ristorante con gli affreschi del Vesuvio con il duomo di Milano sullo sfondo.. oltre l’orizzonte, girando girando, si arriva al punto di partenza, si soffre ma si spera sempre. Percio’ per finire, ordino un sake’, poi cambio idea e chiedo una grappa alla rosa, ma tanto per cambiare la cameriera non capisce un cazzo e me li porta tutte due. Non reagisco in quanto potrebbe esser mal interpretata la mia azione, e’ dall’inizio che prima di assaggiare fiuto e rifiuto la merce che mi sottopongono..La cinepresa zooma in campo lungo mentre dal tavolo vicino ordinano profiteroles alla soia e io verso il liquore di riso fermentato (nella pianta carnivora che sta tra un tavolo e l’altro) e mi domando il perche’ sono entrato li che non e’ il mio elemento naturale..dai via a casa e un buon toast alla casalinga con tanto peperoncino coprira’ quei sapori orientali e non traccio linea..non ve ne’ bisogno per me continueranno a non esistere questi luoghi di raduno e ancora una cosa, non ho visto un gatto nei paraggi anche della raccolta differenziata e questo la dice lunga.