Archivio mensile:Settembre 2010

Pijama




OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

LUCIANA LITTIZZETTO

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione di togo29 e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all’apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione
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Una notizia grifagna, taragna, carfagna. A Shanghai, e’ stato vietato l’uso del pigiama. Ma non in casa. Per strada. Si’ perche’ in Cina va di moda uscire di casa in pigiama. Anche solo per andare a fare la spesa, tant’e’ che fino all’ora di pranzo la citta’ sembra un ricovero per lungodegenti. Ma adesso che parte l’Expo l’amministrazione ha detto stop. Non so voi, ma io non noto una grande differenza quando un cinese e’ vestito in pigiama oppure e’ vestito da cinese. A me sembrano in pigiama da almeno due o tremila anni. No, quello che voglio dire e’ che da noi in Italia il pigiama dovrebbero proibirlo in casa, perche’ con queste prime avvisaglie d’autunno si vedono mise che apriti cosmo. Intanto tocca dire che voi uomini il pigiama lo cambiate con la frequenza con la quale si cambia il materasso e invece di piegarlo lo appallottolate sotto il cuscino come un nido di cimici. Poi di giorno fate i fighi, cravatta con nodo a papaia, scarpe di legno, dopobarba a secchiate, poi appena arrivate a casa… sbarabaquak… finisce l’incantesimo. Da quegli aitanti pingoni che fingete di essere per intortare le colleghe, tornate ad essere cio’ che siete veramente.. quattro organi interni coperti di pelle flaccida. Il tutto riposto in un tutone da superpippo con due bottoni davanti e dentro il teatro dell’assurdo. Ma vediamo i modi in cui il maschio di questa stagione va a letto. Partiamo dall’Arsenio Lupin, quello che si mette il pigiama classico, da carcerato a righe verticali. Con l’elastico sempre un po’ moscio che, se va a stendere sul balcone, appena alza le braccia, cala la braga e fa capolino il picchio dal buco, il naso smangiato delle statue di gesso, la coscia di quaglia di Amadori. Cosi’ il condominio conosce subito la miseria con cui hai a che fare. Poi si mette a letto a uomo di Leonardo, a braccia e gambe larghe come uno scoiattolo volante, russa come un drago, dorme a bocca aperta e fa le bolle di saliva come il Sole piatti.

Poi ci sono i maschi Blagheur, i Rat musque’, quelli che soffrono da anni di lombosciatalgiama si ostinano a dormire lo stesso in boxer e maglietta, e poi al mattino si svegliano piegati come compassi. Con quelle magliette orrende con Bugs Bunny o Gatto Felix e sotto niente, che sembra che Felix e Bunny abbiano le gambe lunghe e pelose, e la coda sul davanti. Che tu pensi.. piuttosto che fare sesso con questo zombi preferisco spalmarmi di glutammato e fare il bagno coi piraña; o attraversare l’Alaska con una slitta trainata dai criceti.

Ma ti puo’ andare peggio. Ti puo’ essere toccata la disgrazia sovrana. Puoi essere tu, la predestinata dal maligno, e avere un marito che si mette il pigiama da Paggio di Re Artu’. Il pigiamotto attillato in puro leacril color guano, a rombi beige, con polsini e cavigliere in maglina compatta ton sur ton marron. Praticamente una pepiera da pizzeria. Il crollo della libido. Prerogativa del pigiama di leacril e’ il fatto di segnare molto bene il pettorale concavo e la miseria del «disturbo». Che sta li’ come il sacchetto della tombola. Una manciatina di ceci. Un sacchetto con dentro una seppia. La consistenza del gelato sciolto. Che sabba dell’amore ti ispira uno conciato cosi’? Gli indiani avrebbero scritto un Kamasuthra di mezzariga.

Proteggi cartelle con password

Se devi far riparare il tuo pc e non vuoi far vedere delle cartelle dovrai farle sparire dalla circolazione e proteggerle con password solo cosi’ potranno essere visibili, quindi comincia con il Download del programma My Lockbox.

Una volta che hai scaricato, fai doppio click sul file scaricato (folderlockbox_setup.exe).

Nella finestra che si apre, fai clicke solo cosi’ possono essere viste su Next, accetta il contratto di utilizzo del programma, selezionando la voce I accept the agreement, fai sempre click su Next e poi su Install per avviare il processo di installazione vero e proprio.

Al termine del processo di installazione, si aprira’ la finestra Enter My Lockbox password, in cui devi digitare la password che userai per proteggere la cartella del tuo PC. Inserisci la password nei primi due campi di testo (Enter your password/Confirm your password) e inserisci un suggerimento che ti verra’ mostrato per farti ricordare la password (Enter a password hint). In questo campo non inserire ovviamente la tua password… la sicurezza sarebbe altrimenti annullata!

Nella finestra che si apre, facendo click sul pulsante Next, devi selezionare la cartella che intendi proteggere con la password. Fai click sul pulsante Browser, seleziona fra le cartelle del tuo computer quella che intendi proteggere, fai click sul pulsante OK, poi sempre su Next ed infine su Finish per terminare il processo di installazione e fare riavviare il PC.

Al riavvio del tuo PC, la cartella che hai protetto con la password sara’ sparita. Per farla riapparire e accedere ai suoi dati, fai doppio click sull’icona di My Lockbox presente sul tuo Desktop, inserisci la password che hai impostato durante l’installazione e fai click sul pulsante OK.

Quando hai terminato di lavorare con la cartella, non dimenticare di “chiuderla col lucchetto” e farla sparire di nuovo: per farlo, fai con il tasto destro del mouse sull’icona di My Lockbox accanto all’orologio di Windows e seleziona la voce Lock and Quit.


Meditazione pre NREM



C’e’ chi si addormenta subito andando a letto come me e c’e’ chi invece aspetta qualche momento o qualche ora..in quel momento (Non Rapid Eye Moviment) si passano in rassegna i fatti del giorno o si pensa al domani il da farsi oppure si medita e gli argomenti vengono da soli come ad esempio capire la differenza tra Inferno e Paradiso e mi sovviene un qualcosa letto da qualche parte sull’argomento ed appunto e’ la storia di una persona che parla col Capo lassu’ e gli chiede la differenza citata….

Capo,mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno.
Il Capo condusse la persona verso due porte.
Apri’ una delle due e gli permise di guardare all’interno.
Al centro della stanza, c’era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
La persona senti’ l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato.
Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’,
ma poiche’ il manico del cucchiaio era piu’ lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
La persona tremo’ alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Il Capo disse: –
Hai appena visto l’INFERNO.

Il Capo e la persona si diressero verso la seconda porta.
Il Capo l’apri’. La scena che la persona vide era identica alla precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire la solita acquolina nel gargarozzo.
Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, pero’, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
La persona disse al Capo: – Non capisco! – e’ semplice, rispose il Capo questo e’ il PARADISO, dipende solo da un’abilita’. Essi hanno imparato a nutrirsi gli uni gli altri, mentre gli altri non pensano che a loro stessi.

Quindi (ora parlo in prima persona) se vuoi capire il paradiso cerca di nutrire me col tuo lungo cucchiaio e non cercare di mangiare da solo, non riusciresti e sprecheresti il tutto..e poi non e’ solo di cibo la differenza tar Inferno e Paradiso ma anche di altri fattori, ad esempio l’ambiente noi continuiamo a trascurare o ignorare le cose che non ci fanno piacere per stare nel nostro Paradiso, dimenticando il riscaldamento globale o l’esaurimento delle risorse che ci porterebbero all’Inferno e lo possiamo definire tutto questo come l’Effetto Cassandra, quella che cerco’ di avvertire i Troiani del pericolo che la citta’ correva e non fu’ creduta e noi ci dimentichiamo sempre che la Cassandra aveva ragione.. notte notte..ronron..pfiuuuuuuuuuuuuuu…azz come piove fuori…

TV del menga..


OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

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Allora. Ho sentito su Sky che e’ probabile che non si avveri la profezia dei maja. Niente meteorite che ci cade sulla terra e ce la spana. Sollievo. Possibile che ci sia invece un’inversione dei poli. La Terra si ribalta. Quisquiglie. Non vuol dire che cammineremo tutti gambe all’aria ma che ci aspettano anni di terremoti, uragani, inondazioni e mai piu’ finito. Bene. Neanche piu’ la tv ti da’ conforto. Soprattutto i canali satellitari. E dire che io li guardo tantissimo. Come c’e’ Capezzone sulle reti nazionali opla’ che giro. Non ce la faccio. Ma non per quello che dice, non lo sento, e’ a vederlo che mi spana la fibra ottica del nervo. Col digitale terrestre se non vuoi vedere la solita tv con Papi Pupo e Pippo, puoi sempre apprezzare le mille puttanate dei canali satellitari. Si’, perche’, diciamo la verita’, non e’ che ci sia tutta questa meraviglia a vedere.. uno che gioca a bocce per tutta la puntata, la bella vita che facevano i Sumeri, la talpa che sboccia a primavera e le mille piume di struzzo che puoi vedere nella Pampa, alla lunga ti scendono le pigne del cucu’. E quel programma che ti aiuta a trovare casa? Condotto da una che ha un ciuffo bianco sulla testa che sembra un incrocio tra Malgioglio, Fabio e Crudelia Demon?

La suddetta architetta porta in giro due disgraziati marito e moglie a vedere case ultrafighe e loro ne devono scegliere una. Ma non case normali… appartamenti da 400 metri quadrati con terrazzi da 200. Roba che Scajola si mangerebbe le mani… e loro le denigrano dicendo ..Si’, pero’ questa trave di 40 metri ricavata dal tronco di una sequoia e’ un po’ cortina…. Allora… Questi pavimenti li ha montati personalmente Le Corbusier con la lingua… ma se preferisce quelli montati con le orecchie chiediamo a Fuksas…. Non gliene va mai bene una, sono in due con un criceto, gli fan vedere Villa Pertusio con un cannone del 700 in giardino e loro la sfanculano perche’ e’ troppo piccola. Io lo guardo quando ho mangiato la bistecca di soya. Perche’ digrigno talmente tanto i denti che mi van via gli sfilacci erboristici che mi restano tra i molari. Ma il massimo dei massimi sono i programmi tipo.. Animali pericolosi. In quel caso ti fanno vedere 6 ore di serpenti e coccodrilli, con gli esploratori che gli vanno a rompere i coglioni. Si’, perche’ la verita’ e’ quella lì. Che c’e’ una bestia tranquilla che fa la sua vita e uno scassacazzi che gli va rompere i maroni per portare a casa la pagnotta. Sto povero serpente che se ne va sereno per la sua strada, non rompe la minchia a nessuno, striscia sereno sui suoi bei fili d’erba, e a un certo punto arriva l’esploratore col cappello di paglia e il gilet con le tasche, gli piomba da dietro di soppiatto e trac lo piglia per la coda. Il serpente che fa? Ovviamente prova a divincolarsi… e’ mica stronzo. Sembra che dica…Cacchio fai pistola malmenato? Mi lasci, per cortesia, ma l’esploratore no. L’esploratore lo tira dicendo.. ..Guardate! Guardate come si rivolta contro… guardate che canini… mi vuole mordere il bastardone… e’ pericolosissimo…. No! Sei tu che scassi le palle, amico! Voglio vedere, se uno ti tira su di peso per gli amici di Maria che faccia fai! Vediamo, se non ti rivolti. Sai cosa ti dico? Preferisco mille volte i veterinari dell’Amaro Lucano sulle reti digitali.

Digitale terrestre


Forza Italiani ora tocca anche a Voi..c’avete gia’ un diavolo per capello? Avete i nervi tesi a mazzi come gli asparagi?. No, perche’ qui e’ ripostiamo l’arrivo del digitale terrestre e a me girano le balle come a Camillo Benso prima dell’Unita’ d’Italia. Fra un po’ ci fumera’ anche la Mole dell’Antonelli e la Basilica di Superga dal nervoso, potete crederci. Io ho capito questo. Che il digitale terrestre e’ quella cosa che ci permette, pagando, di vedere Raidue e Retequattro. Uno dice.. ma stracazzo non li vedevo gia’? Si’ che li vedevi, ma adesso paghi, per vederli. Capisci il vantaggio o quantomeno la differenza? Non solo, ma si vedranno meglio! Capito mi hai? Praticamente paghiamo per vedere Emilio Fede, pero’ piu’ figo e piu’ nitido. Pensa. E’ un po’ come dire che la mutua d’ora in poi ti fara’ pagare le supposte pero’, in compenso te le dara’ grosse come ceri di Gubbio e godrai come un falco quando farai fare a loro il percorso della morte. Tra l’altro minimo 40 euro a decoder, ergo o comperate nuovi televisori o dovrete dotarvi di decoder e prese scart e di pillole antincazzagione in quanto non ne basta uno solo ma ce ne vuole uno per ogni televisore cosi’ puoi vedere in ogni stanza Emilio Fede. Nitido. 40 euro per vedere la D’Eusanio. Segnatevelo. Ma io dico.. Abbiamo gia’ tremila sistemi, analogico, satellitare, celeste, telepatico, stitico e fibra ottica. Viviamo immersi in una catasta di decoder impilati uno sopra l’altro come la mozzarella in carrozza, delle torri che sembran grattacieli del San Paolo, con i fili tutti intruciolati dietro che per districarli ci vuole il machete o l’esperto marinaio disannodatore. Abbiamo gerle di telecomandi che ormai schiacciamo a caso, perche’ non e’ possibile ricordarsi che minchia telecomandano, dobbiamo ancora sfrantecarci le cime di rapa per andare a comprare altri decoder? Poi il bello e’ che li piazzi e ti vanno in palla tutti gli altri canali… schiacci il telecomando e vedi solo nevischio. Per vedere Raiuno devi poi digitare 1492, scoperta dell’ America. Che poi diciamolo. Cambiano tecnologia ogni settimana, ma la roba da vedere e’ poi sempre la stessa. No ma scusa. Per vedere l’ennesima replica di «Ghost» o del «Tenente Colombo» io devo avere il digitale terrestre? Io dico. Va bene il progresso ci mancherebbe. Non dobbiamo sempre stare attaccati al passato. Volete mettere il digitale terrestre? Perfetto. Fatelo. Ma pagate voi e non rompeteci gli amici di Maria. L’unica cosa nuova in tv di questi tempi sono le pubblicita’ del gioco d’azzardo e la Belen che sale le scale sculettando dentro il microslip versione filo interdentale e interdenquale.

Avete visto? Passa su tutte le reti uno spot con dei tipi fighissimi mezzi Bogart e mezzi tartaruga ninja intorno al tavolo che calano tris. Una pubblicita’ che invita a giocare «soldi veri» a poker. Anche li’. Gia’ e’ pieno il mondo di coglioncelli che si sparano tutta la pensione alle slot machine, di idioti che si sono giocati alloggio e la camera del lavoro della compagna, lavoro e futuro alle carte, c’era bisogno anche del poker on line? E poi scusate se rompo ancora. Se e’ vietata la pubblicita’ delle sigarette e dei superalcolici, perche’ dev’essere permessa quella del poker? Nota che alla fine, per pararsi il derriere, appare una scritta piccolissima che dice «giocate responsabilmente». Ah beh. Ci mancherebbe che scrivessero «mi raccomando, sputtanatevi tutto». Tra l’altro e’ proprio tipico dei giocatori di poker, sapersi fermare. Ma allora, scusate, perche’ non fare anche pubblicita’ alla cocaina gia’ che ci siete? Basta aggiungere sotto la scrittina «sniffate con giudizio».e chi non e’ con me..peste lo colga..mi raccomando..niente fiori ma opere di pene..

Rivendicazione Sindacale




Io, il Pene, voglio un aumento di stipendio per i seguenti motivi:

1. Faccio lavoro fisico.
2. Lavoro a grandi profondita’.
3. Lavoro di “testa”.
4. Lavoro anche nei week-end.
5. Lavoro in un posto molto umido.
6. Non mi pagano gli straordinari quando lavoro di notte.
7. Lavoro in un posto buio e senz’aria condizionata.
8. Lavoro ad alte temperature.
9. Lavoro esposto a malattie infettive.

RISPOSTA DELL’AZIENDA


Dopo aver letto tutto questo, l’amministrazione rifiuta di dare un aumento
di stipendio al pene per questi motivi:

1. Non lavora otto ore consecutive.
2. Si addormenta in ufficio dopo una breve attivita’ lavorativa.
3. Non sempre obbedisce alle esigenze dei superiori.
4. Non sempre e’ fedele al suo posto di lavoro, a volte va con la concorrenza.
5. Riposa molto tra un lavoro e l’altro.
6. Non ha iniziativa. Per farlo lavorare bisogna cercare di stimolarlo.
7. Non mantiene il luogo di lavoro pulito al termine della giornata.
8. Non gli piace il doppio turno.
9. A volte lascia l’ufficio ancor prima di aver finito il suo lavoro.
10. E, come se fosse poco, lo si vede entrare e uscire continuamente dall’ufficio con due borse sospettose.

L’Itaglia dennoi e l’Omo del fare

L’Itaglia dennoi e l’Omo del fare…

Quanno che se verifica ‘n’evento
nun devi avecce fifa ne’ spavento
e nun te devi manco preoccupare,
perche’ ce penza Lui, l’Omo der Fare.
Lui ci’a’ la soluzzione der probblema:
si er fiume esonda, si la tera trema,
si serve predispore con urgenza
quarche festino pe’ ‘na ricorenza
o fa’ baldoria per un centenario
c’e’ ‘st’Omo veramente straordinario
ch’a’ convinto ‘n’esercito de polli
che Lui, si je se leveno i controlli,
e si nun je se rompeno i cojoni
risorve sempre tutte le questioni
basta che nun se smetta d’applaudillo;
si er suddito nun rompe e sta tranquillo
quanno ch’ariva la calamita’,
der teremoto se ne po’ frega’.

Però l’eventi e puro li festini
costeno sempre ‘n mucchio de’ quatrini,
che je piace de spenne a piene mano
(tanto li caccia er popolo sovrano).
Ma ‘ppresso a Lui ce sta ‘r pellegrinaggio
de li sorci ch’annuseno er formaggio,
così, drento la truppa Bertolaso
li maggistrati ci’anno messo er naso.
Allora, pe’ sarvasse da ‘sta rogna,
ha protestato subbito: “Vergogna!”
Ma poi s’e’ visto che ner granne assarto
co’ le gare abbolite, quarche apparto
siccome bisognava anna’ de fretta
se poteva compra’ co’ la mazzetta,
e che pe’ vince ‘na commessa ghiotta
era mejo portasse ‘na mignotta.
Lui giustamente s’è meravijato
che quarcuno potesse ave’ rubbato,
e s’e’ messo a giura’ solennemente
ch’è sempre stato tutto trasparente,
che nun se po’ parla’ de corruttela,
ch’er verme nun ce sta drento la mela
continuanno a vanta’ co’ granne orgojo
st’affari sui (conclusi co’ l’imbrojo).

S’e’ difeso co’ loggica stringente
e ‘n’argomento forte, ch’è ‘r seguente:
siccome che li ggiudici so’ tutti
zozzoni, communisti e farabbutti,
mentre li leccaculo sui fidati
so’ tutti galantommini specchiati
chi ‘nzieme a lui partecipa a ‘sta festa
poi sta’ tranquillo, e’ ‘na perzona onesta!
E’ vero che je piace l’ammucchiata,
ma solo co’ la ggente ‘mmacolata,
tant’è che lui se scopa, quann’e’ notte,
sortanto donne serie, e no mignotte.

Percio’ bisogna crede (Lui ce conta)
a tutte le stronzate che racconta
e che ripete tutti li momenti
pe’ falle diggeri’ dai deficienti;
si er cittadino nun se beve tutto
o e’ cojone, o venduto, o farabbutto;
cosi’, pe’ spreme le fregnacce sue
‘n der la capoccia ar popolaccio bue
e ‘nzegnaje a memoria lo spartito
come dovra’ fini’ gia’ s’e’ capito:
su la prossima legge che fara’
dovra’ scrive: “E’ proibbito de penza’”.

Da piu’ de quindici anni ‘r Cavagliere
regge la maggioranza e ci’a ‘r potere,
e l’Itaglia, che stava ‘n po’ abbacchiata,
nun c’e’ dubbio, l’ha proprio sistemata.
E’ pe’ questo ch’er popolo ‘tagliano
nun smette mai de batteje le mano
e ogni sera de stasse a preoccupa’:
“Come faccio se Sirvio se ne va?”
La propaganna l’ha ridotto a schiavo,
a forza d’inzegnaje quant’e’ bravo
perche’ fa, com’ er popolo ha gia’ visto,
piu’ miracoli Lui de Gesu’ Cristo.

Infatti ne la guida der governo
se fa sempre ispira’ dar Padreterno,
e pe’ segui’ la strada der Signore
prima ha fatto ‘r Partito dell’Amore
(cor quale a ‘nna’ffa’ ‘n culo ci’a mannati
pubblici ministeri e maggistrati)
poi co’ na furbacchiona strega roscia,
tosta de chiappa e solida de coscia
sicuro ch’er giochetto je conviene
ha fonnato l’Esercito der Bene.
Co’ ‘sto doppio, geniale baluardo
a’mo raggiunto ‘r massimo traguardo
che a tutti quanti noi ce portera’
fratellanza, giustizzia, libberta’,
pace, lavoro, gioia, sicurezza
e scomparza de tutta la monnezza,

Cosi’, pe’ dimostrasse libberale
e sconfigge l’esercito der male,
ar matto che la faccia j’ha sgrugnata
j’ha subbito l’offesa perdonata,
poi s’e’ precipitato a fa’ l’inchini
pe’ leccasse l’anello de Ruini,
e j’ha fatto solenne la promessa
de tromba’ de nascosto, d’anna’ a messa,
d’avecce pe’ la Chiesa gran riguardo,
e puro de scuci’ quarche mijardo
senza smette la sfirza de decreti
pe’ rimpingua’ le casse de li preti
e meritasse la benevolenza
dell’Arta, ‘ccellentissima ‘minenza.

Pero’ drento l’Itaglia so’ aumentati
li poveracci, li disoccupati,
le fabbriche dismesse, li precari,
le mignotte, li sottosegretari,
er debbito s’accumula e ce strozza,
l’evasori passeggiano ‘n carrozza,
pe’ fa’ cariera ‘r primo requisito
e’ d’esse ‘n sottopanza de partito,
ce sta ‘r bavajo su l’informazzione,
la ggente a quarant’anni va ‘n penzione
e subbito se ‘nventa quarche ‘mbrojo
pe’ riempisse de sordi er portafojo,
poi campa cor miraggio de le tette,
de culi, de scopate e de mazzette,
e perfino parecchi deputati
so’ camorristi o so’ preggiudicati.

Embe’, drento ‘sta bolgia de l’inferno,
qual e’ la priorità de ‘sto governo?
L’unica cosa veramente ‘rgente
e’ scanza’ la galera ar Presidente,
e perciò s’e’ ‘mpegnato, fin’adesso,
a fornije l’ombrelli pe’ ‘r processo:
ha ‘ngarbujato co’ ‘na legge ar giorno
pe’ levaje li giudici de torno,
così ‘gni volta voleno li stracci
e ‘n galera ce vanno i poveracci.
Percio’ ‘r Banana gode e se delizzia
de come je funziona la giustizzia:
Previti e’ condannato, ma ‘r Cliente
ch’ha corotto li giudici e’ ‘nnocente,
e ‘nvece de restassene ‘n priggione
core da Vespa a la televisione
a strilla’; “Dei processi me ne fotto,
perche’ contro de me ce sta er complotto”;
e tutto ‘r giorno i ggiudici minaccia,
perche’ Lui come ‘r culo ci’a la faccia.

E ‘n mezzo a ‘sto grannissimo casino
spara balle, ‘nfinocchia ‘r cittadino
e puro si nun c’e’ manco ‘r proggetto.
già j’innaugura er ponte su lo Stretto.
Nun ce sta manco ‘n euro de risorze,
ma che je frega? Deve fa’ le corze,
sapenno, da politico furbastro,
che la cosa ‘mportante e’ taja’ ‘r nastro:
e cosi’ ‘n pompa magna ha preparata
‘st’antra ‘llegra, grannissima ‘bboffata
pe’ gesti’ co’ scagnozzi e mandarini
‘sta gajarda cascata de quatrini
e nutri’, co’ la greppia dei lavori,
lacche’, ladri, mafiosi e valvassori.

Ma quanno che lo scannalo e’ scoppiato
sui sordi che quarcuno s’e’ fregato
co’ li furti ai lavori der Gi Otto
da subbito j’ha preso er cacasotto
e quarche dubbio j’e’ venuto puro
su la vittoria del Partito Azzuro
co’ la preoccupazzione principale
che drento la campagna ‘lettorale
li tarche scio’ de le televisioni
se mettessero a rompe li cojoni
e a l’azzuri co’ sta pubblicita’
je passasse la voja de vota’.
Quinni, pe’ fa’ spari’ li panni zozzi
ha subbito chiamato li scagnozzi
(che, come ve potete immagginare
so’ scagnozzi, vabbe’, ma so’ der fare)
e ha fatto parcheggia’ ner cimitero
Ballaro’, Porta a Porta ed Anno Zero.

Tutta l’Itaglia ride a crepapelle
sur botto de la lista pidielle
co’ l’urtima grannissima cazzata
ch’er Partito der Fare ha combinata
scornacchiata su tutti li giornali
ner presenta’ le liste elettorali.
Siccome l’aspiranti conzijeri
se so’ scannati fino all’antro ieri,
li scagnozzi der fare hanno dovuto
cambia’ la lista all’urtimo minuto
e, a forza de coregge e scancella’
nun l’hanno più potuta presenta’.
Allora, pe’ vedesse ‘liminate
le conzeguenze de ‘ste gran cazzate,
l’Omo der Fare, pe’ sventa’ er ricatto,
gia’ te poi ‘mmaggina’ che cos’ha fatto:
ha detto, co ‘n decreto ‘mergenziale
che la legge che c’e’ pe’ Lui nun vale.
Poi siccome ci’a’ fifa der salasso
der voto a nord co’ rischio de sorpasso
(probbabbile, ner prossimo futuro,
dell’allato suo che ce l’ha duro)
nun volenno de Bossi esse da meno
e’ subbito partito come ‘n treno
e a l’azzuri riuniti all’adunata
j’a rifilato st’antra cavolata:
co’ grinta s’e’ vantato, tutto fiero,
che si se mette a fa’ ‘r braccio de fero
nun ce potrebbe sta’ ‘na lotta vera,
che vincerebbe puro su Carnera “.
Qual e’ ‘r guaio? Ch’er Popolo ‘tagliano
da li penzieri vole sta’ lontano:
manco ‘na vorta ‘r dubbio j’a’ sfiorato
che puro lui fa parte dello Stato,
e ha continuato sempre co’ st’andazzo
che dello Stato nun je frega un cazzo.
De la legge se sbatte li cojoni
tanto sa che j’ariveno i condoni,
e oramai nun conosce piu’ vergogne,
ma cerca solo de scanza’ le rogne,
perciò je piace d’affida’ er destino
ar pajaccio, ar majaro, ar burattino,
che, attento solo all’affaracci sui,
je dice:” Finiranno l’anni bui! “

Su ‘sta panzana er vorgo e’ fiducioso;
e in piu’, siccome ch’e’ superstizzioso,
e percio’ vole scongiura’ la jella,
quanno che vota sceje Purcinella.
Campa’ senza probblemi e’ tanto bello:
basta stacca’ la spina dar cervello,
nun preoccupasse si la casa brucia,
ave’ sempre ner Capo gran fiducia,
crede sereni all’urtima stronzata
se dice che ‘sta crisi e’ superata,
esse tranquilli, candidi, ottimisti
(che Lui ce sarvera’ dai communisti)
e guarda’ ner futuro co’ speranza
sicuri de sguazza’ ne l’abbondanza;
penzare ar calcio, ar sesso, alla pagnotta,
e puro si ce sta la bancarotta
e la merda ci’ariva a tonnellate
è sempre mejo fasse du’ risate
su ‘sto paese e come s’e’ ridotto
e spera’ ne li nummeri der lotto;
che, come ci’à ‘nzegnato ‘r Presidente
er suddito nun deve penza’ a gnente:
grazziaddio c’e’ ‘r Partito dell’Amore,
perciò nun disturba’ ‘r Manovratore,
nun piagne, e soprattutto nun scocciare,
che tanto ce sta Lui: L’Omo del Fare!

La compagnia dei defunti


Ci ho pensato spesso, in questi ultimi sessant’otto anni. E se dovessi descrivere il funerale ideale, lo sognerei senza dolore e senza addolorati, addolorandi e senza funerale io odio andare ai funeralie specialmodo il mio. Converrebbe ad onor del vero, aver lasciato di se una traccia di allegria cosi’ potente da controbilanciare l’assenza nel caso si sentisse. Un segno di leggerezza da consumare anche postumo. Il funerale deserto andrebbe proprio bene. Non sono fra quelli che piagnucolano…ricordati di me… Dimenticati di me, piuttosto, ma, soprattutto non soffrire. Mi farebbe piu’ male del morire. Ma come cazzo si fa? O muori cosi’ vecchio, ma cosi’ vecchio che le persone che ami o dovresti amare si sentirebbero iperstufate dal vederti ancora li’ stipendiato dall’INPS o INPDAP. Insomma, ne avrebbero avuto piu’ che a sufficienza dal trovarti sempre tra le palle. Oppure, sempre nel desiderio di non lasciare dolore dietro di se’, tramutarsi, se non lo si e’ gia’, in un essere detestabile e malvagio e iperscassacazzi. Cosi’ perfido da far tirare un sospiro di sollievo a chi resta. E poi ho poca voglia che l’uomo continui a concedere alla morte la di lei capricciosa, ostinata supremazia…e’ piu’ dolorosa l’attesa dell’arrivo
E che magnifichi se stessa in consessi preficanti dall’organizzazione paramilitaresca. Se proprio fosse necessario, lascerei sfilare dietro il feretro i volontari dell’addio a tutti i costi. Il ricordo del beneamato dovrebbe essere sparpagliato il piu’ possibile e senza le dimensioni strette e obbligatorie di una cerimonia con corteo semiordinato. Incrocio di sguardi interrogativi e rumorino di suole che strascicano ghiaietta e pensieri a caso. Ma la convenzione vuole che alla morte si debba rispetto e al morto onore e saluti. Cosi’, oggi, appare molto sconveniente una preghiera funebre univocale del celebrante. Si e’ stabilito che sia sempre preferibile un rito con ondulazione corale, abbastanza nera. Un rito composto, religioso comunque. La parola deve essere multipla. Le strampalate regole tramandate della pietas sembrano avvertirci che il de cuius, solo dopo la morte, non debba essere solo per la serie..tutti insieme a salutare il rompiballe che si e’ levato di mezzo e ci permettera’ di fare le ferie senza complessi di colpa dell’abbandono o peggio ancora senza interrompere le ferie per tornare a salutare il vecchio pirla rimbambito che pur di stracciarci i pendenti ha deciso di andarsene mentre eravamo a Ibiza. Strana pietas. Da morto, dicevo, qualcuno deve pure piangerlo. Vanno bene legionari smaniosi di macabri eroismi cosi’ come prezzolati professionisti del piagnisteo o le famose piagnimuerto nordafricane. Ora arrivo al titolo del post dicendo che Don Ercolino Pestalossi, della parrocchia di Sant’Orso Brunopallido, si e’ stancato dei funerali deserti. E ha deciso di varare la ..compagnia dei defunti… Invita uomini e donne alla supplenza, nel caso non ci fosse nessuno a soffrire attorno ad una bara. Il vantaggio della solitudine non deve essere concesso mai. Allegro oggi, vero? Ma cambiamo argomento..quanto costa una cassa da morto?..