Archivio mensile:Ottobre 2010

Orgasmizziamoci


OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

LUCIANA LITTIZZETTO

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione di togo29 e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all’apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione
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Venerdi’ dedicato alle dissertazioni della Lucianina, sempre ok.

Notizia finferla, notizia farlocca, notizia fru fru. Una signora del New Mexico, tale Joleen Baugman di anni 39, ha avuto un incidente stradale. Per fortuna non si e’ fatta niente di grave tranne una lesione a un nervo del bacino, nervo che controlla il desiderio. Il risultato e’ che da allora Joleen ha frisson dalla mattina alla sera e le partono i bollenti spiriti anche facendo cose che non c’entrano niente col ciupa, tipo viaggiare in pullman o fare la spesa. E lei sta andando giu’ di testa. Manco il marito basta piu’ per sfogarsi, marito che vorrei sottolineare ha 20 anni, quindi significa che la Joleen una certa predisposizione alla pratica ce l’aveva gia’ prima dell’incidente. Aveva quell’indirizzo li’ diciamo, era propensa, portata.

Comunque la povera Joleen in pratica ha un orgasmo ogni sei minuti. Se pensiamo che c’e’ gente che ne ha uno ogni sei anni tu capisci che… Invece lei ogni sei minuti ale’. Ollala iuuu… Parte la bossanova, il maracaibo, le fischia il vaporetto in grembo e le ovaie fan la quadriglia. Poi il brutto e’ che le puo’ capitare in qualsiasi momento. Magari un vigile la ferma per farle una multa? E sara’ la divisa, sara’ la biro che ha quella bella formina allungata, via che partono le variazioni Goldberg. Io comunque ’sto nervo del bacino non l’ho mai sentito, secondo me e’ una bufala, non esiste. Ma se ci fosse davvero sarebbero sempre tutti li’ a suonare l’aria sulla quarta corda di Bach, invece di fare gli speleologi e cercare il punto G… tutti a cercare il nervo. Come quando ti rientra dentro l’elastico della tuta e con le dita cerchi di tirarlo fuori… No, spiace perche’ poi a lei tutto e ad altri niente. Altri proprio non sanno cosa sia il piacere. L’antica orgasmeria del borgo quella frequentata da vulvivendole. Il momento di intenso godimento. Lo tsunami dei bassifondi e dei chiavisteri di turno.

Adesso vi spiego cos’e’ neh. E’ una sensazione intanto corta. Se pensi alla fatica che hai fatto per arrivare fino li’, non so se ne valga la pena. Il gusto del caffe’ ti resta per piu’ tempo in bocca, per dire. Come quando fai tre ore di coda allo skilift e la discesa dura dieci secondi. Pare che la durata media del culmine del piacere sia di tre secondi. Tipo starnuto. Etciu’! Fine. Guarda, dura come due colpi di tosse asinina. A parte il maiale. Il porco c’ha un orgasmo che dura mezz’ora. D’altronde si chiama cosi’ mica per niente… L’orgasmo del maiale dura come una puntata di «Beautiful». Vorrei capire come hanno fatto a saperlo tra l’altro… magari il porco ha fatto finta. Gli e’ durato tre secondi come a tutti e poi visto che lo guardavano ha continuato a grugnire per mezz’ora per far vedere com’era bravo. Comunque, tornando al Bengodi. E’ una sensazione forte, intensa, biunivoca, un po’ come quando di notte batti forte il testone sul comodino e non perdi conoscenza. O come quando ti infili il pettine in un occhio o fai la ceretta, strappi e gridi… Ahhhhh! A volte succede anche che per un incastro magico tu e il tuo partner gioite all’unisono e li’ e’ un po’ come quando chiudi la coda del cane nella portiera, che senti quello che sente lui e gridate insieme. Bau BAUUUUU… Pero’ a volte l’orgasmo non si compie e in quel caso e’ un po’ come quando stappi la lattina della Coca-Cola e ti rimane il gancio in mano. O come quando prendi l’alka seltzer e non ti viene il rutto. O giri l’angolo e vedi il 38 sbarrato che va via. O al banco del pesce quella davanti a te prende l’ultima sogliola. Stop.

Liffetinghe



Siete affrante. Vi capisco.

Capisco almeno di non capire.

Per sfondare, per essere una persona che conta, ormai l’unica cosa importante e’ l’immagine. Basta mica il talento.

Tocca andar giu’ di bisturi, belle mie, altro che stivalate mezza coscia . minigonne giropassera o jeans altezza di galleggiamento

Non basta piu’ il barbitonsore estetico’ che vi impiastra i bulbi di ossigeno.

Adesso ci vuole il chirurgo che tagli, seghi, incolli e soprattutto inverta il percorso naturale. Ringiovanisca le vecchie e lasci invecchiare le giovani, per poi ringiovanirle tra qualche anno.

Il tempo passa. Per tutti. Ma per voi sbarbate di piu’.

Per l’amor del cielo non tuffatevi in questo lutto.

Col tempo avete smesso di essere irresistibili e siete ormai diventate resistibilissime.

E’ chiaro o devo essere ancora piu’ crudo? Ok. Se fino a qualche anno fa eravate strafighe che correvate coi lupi adesso se non state piu’ che attente sono i lupi che vi corrono dietro.

Prima sul 69 sbarrato ci stava spesso una mano che non era la vostra in un posto che non era il suo, ora non piu’.

Ora l’unico modo per farvi notare e’ lasciarvi pinzare dalle porte automatiche del pullman stesso.

La donna e’ come un condominio. Ogni tanto bisogna rifarle la facciata, quella piu’ esposta alle intemperie. Sai, anni di pioggia, neve e stravento alla lunga fan danni brutti.

Son lavori di manutenzione straordinaria che vanno fatti.

Con gli anni si formano delle crepe, si stacca l’intonaco, e si diventa pericolanti.

Sapete cosa? Io quasi quasi vi consiglio di farvi liposucchiare. Li sui fianchi.

Chissa’ cosa non viene fuori. Minimo minimo tre creme brule’, otto porzioni di tiramigiu’ e una faraona con noci intera. Per coscia, ovviamente.

Poi potreste farvi rimbastire le tette, perche’ oramai hanno l’orlo lungo e piu’ che mele sembrano le orecchie del coker.

E magari anche dare una grattugiata alla faccia per sterminare questi radicali liberi che sono maledettamente seccanti e coprire i buchi provocati dall’asportazione dei peli superflui

Poi non sarebbe male anche rifarvi gli zigomi.

Metteteli un po’ alti, tondi e rossi come due tuorli d’uovo, e se vi rimane ancora tempo allungare le gambe per non stare sempre li in basso anziche’ ridurvi nuovamente le orecchie.

E magari anche tirar su il sedere, che sta avvicinandosi pericolosamente al pavimento. Tiratelo sin sotto le scapole, cosi’ in caso di lunghi viaggi potrebbe servirvi da cuscino.

Vi svelero’ un segreto per una pelle tirata, fate attenzione please…

Mescolare un po’ di gel per capelli alla crema da giorno. Seccandosi fa subito l’effetto lifting. L’importante e’ evitare di ridere, giusto per non strapparvi il muso come la fodera di un cuscino.

O seguite il frocio Malgioglio per un consiglio di beauty testamentare…quando non avrete tempo di lavarvi i capelli considerato arrivato il momento del cambio olio, metteteci su una bella dose di borotalco, frizionate con piglio deciso e poi per levare il tutto ci passate sopra il turbo per aspirare le briciole. Fate il tutto a testa in giu’ facendo attenction che qualche amico dietro possa approfittare della posa..insomma la pubblicita’ e’ l’animaccia del commercio.

Care amiche non deprimetevi e non disperate, se dopo la lettura il vostro morale cadra’ a livello galleria dei minatori del cile sapete su chi contare vero? Uno..due…tre…

facce 59

Basta invecchiamento..

Abbiamo risolto i nostri problemi, cari figlioli ci va di culo perche’ hanno scoperto il gene dell’invecchiamento..ho capito parlo per me e non per voi. Continuo dicendo che forse la dieta perfetta venga dal mare quindi io che mi sparo 3 mesi di mare sono a posto. Non e’ un caso che i giapponesi che mangiano tanto sushi siano cosi’ senza eta’..non sai dare gli anni che hanno vero?. E quindi bisogna mangiare.. alghe, spugne e frammenti di corallo e gusci di cozze che tra l’altro contengono ferro, quelle che prendono io contengono anche il resto della spazzatura che va in mare. Ma dico..un’altro ritrovato no? E poi un riccio di mare attaccato alle chiappe, non ce lo mettiamo? Che aiuta a fare molto movimento? Si vocifera che Berlusconi, dopo aver sentito che per garantirsi la giovinezza piu’ a lungo tocca seguire la dieta che viene dal mare, si sia gia’ bevuto tre acquari di seguito. Quindi ricapitoliamo. Alghe, spugne, pezzi di corallo e cozze. Pero’ c’e’ un problema. Come le cucini ste robe? Cercando sui motori un ricettario? La spugna come cazzo la condisci? Col badedas? Sto bevendo e quindi in vino Veritas (in doccia Badedas, in scarpe Adidas e in culo Ananas). Oppure la usi come base per le torte e fai il pan di spugna. E’ complicato perche’ se fai le spugne in brodo se lo succhiano tutto come la Teresa quando lavora, forse conviene farle impanate e fritte nell’olio. Rimangono un po’ unte, ma con un po’ di immaginazione puoi pensare che siano delle specie di zeppole e considerato che siamo in autunno stanno giuste. Piatte. Anche i pezzi di corallo. Devi avere i denti buoni. Se sei giovane si’ si’.. ma prova a masticare il corallo a ottant’anni? Ti si sgretolano i canini della dentiera e devi prima allenarti col croccante dei Luna Park. Sara’. Mi sa che a mangiare ste robe non e’ che vivi piu’ a lungo, e’ che la vita ti sembrera’ molto piu’ lunga, la cosa e’ diversa no? Comunque meglio inghiottire una spugna che un piccione. Avete visto la nuova pubblicita’ delle gomme da masticare? Dei ciclets come li chiamiamo noi o ciuingumme come si dice al mare dalle mie parti. Allora.. c’e’ un tipo sulla vespetta, che va per la sua bella strada. Ad un certo punto vede una sbarbata sul marciapiede, sbalordisce, spalanca la bocca e gli entra dentro un piccione vivo. A tutta birra. E lui che minchia fa? Visto che non e’ di suo gradimento lo sputa fuori e poi con la lingua a spatola caccia via dalla bocca le piume, una per una. Spruf spruf… Posso dire una cosa? MA FA SCHIFISSIMO ASSAI!!! E’ una roba orribile e te la propinano sempre mentre tu mangi, sia questa che quella del bimbo sul cesso che dice..CHE PUZZAAA. Ma come vi e’ venuto in mente o pirla di pubblicitari ..lo sapete che io a quell’ora son li che mi succhio la pagnotta serale? I piccioni sono degli animali che fanno schifo a tutti, ti cagano sull’auto, sulle spalle, sugli scalini che scendi per andare in garage. Anche morti cucinati quelli cagano lo stesso. I piccioni sono delle nutrie volanti pieni di malattie. L’idea di inghiottire un piccione vivo ti viene solo quando ti addormenti di colpo dopo aver mangiato gli sburatelli di Salaparuta o i saltinculo alla romana della settimana prima e non parliamo degli spermini in salsa di nonna Ada o i bigoli al pomodoro fitisciuto di zia Tonia. Potevano almeno mettere Povia sul motorino o la Chiabotto a tette rifatte. Cosi’ per completezza. Io sono letteralmente terrorizzato. Se con una pubblicita’ cosi’ si venderanno piu’ gomme da masticare prepariamoci a vedere la Marcuzzi sul vaso da notte e Giancarlo Giannini con una presa elettrica all’altezza del culo che dice «l’ energia va oltre…». A proposito di Marcuzzi tra poco ricomincia col gieffe. Avete notato?A parte il cavallo che ingrassa e le gambe a parentesi grande fratello. Adesso lo spot della naturale regolarita’ ha subito una svolta. Colpo di scena. Non e’ piu’ lei che si e’ regolarizzata ma fa le interviste alle altre. «Io? Io vado di corpo che e’ una meraviglia…». E tu? «Io guarda. Da quando mi stono di yogurt sono un orologio». E tu invece? «Io, sono al settimo cielo. Quando e’ ora spalanco gli apriti sesamo e credimi. Non ce n’e’ per nessuno». E la vicina tira l’acqua…e io continuo a mangiare..buon appetito.

Uova del c….

Bene l’estate e’ passata e l’autunno sta arrivando e le notizie sconvolgenti permangono in modo allarmistico. Vi ricordate quando e’ arrivato anche da noi il ciclone Kyrill. Si son squarciate le nubi e dal cielo e’ spuntato un phon enorme che ci ha sparato una botta di aria calda a 180 km all’ora. Siamo seccati tutti come i biscotti nel forno. Un vento che ci girava le narici al contrario e un caldo boia da far scomparire le palle. Roba da matt.. Hanno detto che arrivava l’uragano, arrivava il ciclone, arrivava il tornado e noi pirla siamo partiti col triplo strato.. la maglia di lana, il dolcevita di pile, il giubbotto imbottito di lana di foca le mutande lunghe del nonno e òa calzamaglia che usiamo sotto la tuta da sci. Zaaac e a mezzogiorno con quel sole forsennato avevamo tutti addosso l’odore di una capra delle dolomiti in calore. Ora pero’ chiedo espressamente di finirla con ste notizie angoscianti sul clima perche’ senno’ e’ un inculo opps..incubo. E la terra che entro il 2050 sara’ spompata dai nostri abusi e dovra’ essere abbandonata, i piu’ facoltosi hanno gia’ comperato un pezzo di Luna per i nipoti. E la Groenlandia che si scioglie. E il Po che e’ secco come un wafer.E’ la Dora che piscia come Giovanni con la prostata Ok. Amici? Che siamo nel guano l’abbiamo capito dai colombi che ci stracagano sulla capa. Che la situazione fosse grave si sapeva e si sa. Pero’, adesso che avete gettato quest’ombra di sfiga sull’umanita’, potete per cortesia, darvi da fare? Voglio dire.. se a casa mia sta per finire lo crusca, non e’ che lo ripeto tutti giorni, lo scrivo sul giornale o lo dico ai tg. E neanche apro la finestra e mi metto a gridare tipo Santuzza.. «E’ FINITA LA CRUSCAAAAAA!!! E’ FINITA LA CRUSCAAAA!!!! E’ FINITA LA CRUSCAAAA!!!!» No. Me lo dico una volta, due, poi mi faccio un bigliettino e me la vado a comprare. Ma per risolvere la secca del Po francamente non saprei proprio come fare ormai e’ alimentato solo dalle pisciate umane che a tal punto che per farsi una dose non si compera roba dal Castigatore di turno di piazza Bodoni ma si beve direttamente la dose dal Po. Ora.. visto che se siamo messi cosi’ e’ proprio per colpa degli scienziati, che hanno inventato il motore a scoppio, il computer, i satelliti, e tante belle robette che fan comodo ma stanno mandando dal culo, che si dessero da fare. Son loro che sanno come si fa ad evitare questa catastrofe e a rammendare sto benedetto buco DEL.. nell’ozono. No, perche’ io sono molto contento di raccogliere le bucce di patata, le pile esauste e i filtrini usati del the’ ma sono certo che non puo’ bastare, senza contare che noi italici siamo forti e cito un esempio di alcuni paesi che effettuano la differenziata e altri no..ebbene si vedono scene da films..la macchina dell’abitante della raccolta differenziata arriva quatto quatto nei pressi del bidone della monnezza del paese ove non si effettua ancora la differenziata, si ferma, scende facendo finta di controllare le gomme. L’occhio spazia a 360° e poi via di corsa, apre il bagagliaio tira fuori 4 sacchi (ha la monovolume rinforzata) di spazzatura concentrata e li sbatte riempiendo il bidone o li appoggia per terra secondo i casi, quando anche questo paese fara’ la differenziata detti sacchi saranno ospiti nei campi e non oso pensare alla spazzatura a pagamento come in suisse. Ad ogni modo cari scienziati che dobbiamo fare… meno pipi’? Piu’ cacca per concimare? Insomma scienziati del menga. O ci dite cosa fare o tacete per sempre e lasciate che ci estinguiamo nella beata ignoranza come le oche da pathe’ che si ingozzano fino a quando non arriva il contadino e gli tira il collo. Invece tutte le vostre energie sono spese in studi di cui francamente mi sfugge l’utilita’. A Londra per esempio hanno inventato le uova medicate. Mi spiego meglio. Si allevano galline geneticamente modificate che fanno uova che curano. Le uova con dentro le medicine. Sei malato? Ti fai una frittata. Hai la tosse? Niente sciroppo, ti fai un’omelette. Al posto del portapastiglie classico in ceramichina o intarsiato nell’ argento, ti porti una gallina in borsetta. Cosi’ quando hai mal di testa invece di schiacciare fuori dal blister una pastiglia di Moment ti bastera’ spremere la gallina come un tubetto di dentifricio. Non so se ste uova vanno anche bene come supposta. Spero ardentemente di no. Comunque una bella idea. Io modificherei anche le mucche. Cosi’ quelle belle cagatone grosse come centri tavola si potrebbero usare per fare gli impacchi a chi dico io.

http://www.megghy.com/immagini/animated/gallina/2.gif

Domatori Domamucche



OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

LUCIANA LITTIZZETTO

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Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all’apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione
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Ci risiamo. Avete visto o letto? In un circo in Ucrania un domatore mentre faceva il suo solito numero dei ciap e’ stato aggredito dai leoni che a momenti se lo pappano… L’han salvato per la pelle delle ginocchia e adesso son li’ a ricucirlo come un patchwork. Ma la cosa bella sono stati come al solito i commenti… Mamma mia poverino… che rischio… a momenti…. Ma come che rischio? A momenti cosa? Se ti vai a mettere nella gabbia dei leoni non e’ che puoi pretendere… Lo sai… Non e’ che ti infili in una gabbia di galline che al massimo ti scagazzano sul mocassino. No. Ti metti una bella tuta di lame’ paiettata, inforchi la frusta e se sei un vero barbis provi pure a infilare la testa nella bocca di un re della foresta. Succede la stessa cosa anche coi toreri. Non so se avete notato… anche con loro poi la gente dice poverini quando il toro gli misura la febbre con uno di corni o gli apre la canna fumaria dove infili le supposte. Anche nei documentari della National Geographic quelli che mettono la testa dentro la bocca dei coccodrilli, si stupiscono se poi per uscire gli tocca fare tutto il coccodrillo in lunghezza e uscirgli dal derriere… Mai leoni vengono a romperti le palle a te? No. Stan li’ con le loro carcasse di zebra e non ti cagano minimamente. I leoni poi li vedi che son gia’ delle bestie con le balle girate di default. Non ridono mai… le scimmie ogni tanto almeno fan vedere i denti e fan quelle risatacce isteriche… ua… ua… ua…idem dicansi per le iene. Ma i leoni ti guardano sempre dall’alto in basso come se stessero masticando merda. I leoni sono un po’ come Sgarbi. Che anche se e’ tranquillo sai che prima o poi gli partira’ l’embolo. Ecco. Tra l’altro c’e’ una differenza tra Sgarbi e i leoni. I leoni 9 volte su 10 stanno tranquilli, Sgarbi si incazza di sicuro come una iena.

Che poi cosa fanno fare a ’ste povere bestie? Salire sulle sedie. Capirai… Tutto il casino, gabbie, grate, fallo passare di qui, fallo passare di la’, rullo di tamburi, tutti nel circo ad aspettare e a sfracassarsi le cime di rapa nell’attesa che succeda qualcosa, per poi? Per farlo salire su un puff? Un seggiolone? Tut li’. Ma perche’? Ma chissenefrega. Che tra l’altro si vede che al leone non gli va di salire da nessuna parte perche’ il domatore ce lo deve far saltar su con la frusta. Ma lascia stare i leoni e facci salire i politici, che di stare sulle poltrone son contenti. Ne prendi tre o quattro, Rutelli, Stracquadanio, Micciche’ e Cicchitto e via. Prima ringhiano un po’, poi il domatore a calci in culo li fa salire, e loro poi stanno fino alla fine senza rompere i coglioni a nessuno.

La cosa piu’ inquietante pero’, almeno per me, e’ che di questa cosa dei leoni esiste naturalmente il filmato su Internet, ed esiste perche’ un pirla americano, presente tra il pubblico, ha filmato tutto con la sua videocamera.Ma pensa che elemento… Ma ti pare che mentre due leoni stan staccando parti del corpo a morsi e unghiate a un povero disgraziato tu filmi? Una persona normale urla, sviene, la telecamera gli cade, non so, se e’ un altruista cerca di buttarsi in pista per aiutare.. quello no, aziona lo zoom e controlla l’inquadratura l’incutito. E’ orribile. La vita ormai serve soprattutto per metterla su YouTube.

Prendipolvere


Cambio argomento altrimenti vado in rotta con la transilvania, meglio parlare degli amici con invito matrimoniale che detto tra noi, gli amici, ai matrimoni, son sempre i piu’ sfigati. I parenti in chiesa si siedono, al rinfresco si sbracano, nella pennichella si svaccano. E gli amici? Quelli stanno in piedi. Agli amici spetta al massimo un cabaret di bignole e un bicchiere di lemonsoda sgasato, mentre i parenti si strafogano di stragi di mare e cabernet. I congiunti possono andare via dopo la torta a venti piani e dodici pianerottoli, gli amici sono costretti a bailare sotto la luna piena come quella disgraziata della Morena di Zucchero. Sembrerebbe un bilancio decisamente in negativo. E invece e’ li’ che ci si sbaglia. Perche’ alla fine, al momento del congedo, ai parenti viene distribuita in gran pompa la megabomboniera imperiale con tanto di imballaggio e agli amici uno straccetto di iuta ripieno di confetti. Nei casi piu’ fortunati i compagni di merende possono fare incetta di bombon direttamente a manate. «Iddio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per regalarne una certa e piu’ grande», diceva il Manzoni. Tra l’altro nei «Promessi Sposi», manco a farlo apposta. La bomboniera, diciamolo, e’ un oggetto di cui il mondo degli ominidi potrebbe tranquillamente fare a meno. E’ un rabadan. Una carabattola. In termine tecnico… un prendi polvere soprammobile. Cioe’ una roba che deve stare sopra il mobile a cuccarsi il polverame, che pero’ di solito sto mobile ne e’ gia’ pieno che versa. Un ricordo. Ma per chi? Il matrimonio e’ una giornata che il 90% degli invitati spera di dimenticare il piu’ in fretta possibile quasi come le cene dai parenti serpenti. La bomboniera e’ un oggetto che ci ravana per casa impunito e nessuno ha il coraggio di buttare. C’e’ gente che compra apposta un gatto solo per scagliarlo sulla libreria e far si’ che sia lui il colpevole delle rotture. E poi costa da maledetto. C’e’ chi alle nozze d’argento paga ancora le rate delle bomboniere del matrimonio dopo aver firmati tre kg di cambiali senz’osso. Eppure per qualcuno e’ diventato un lavoro. E sembra brutto sputare sulla fatica degli altri, con la penuria di impiego che ci abbiamo di questi tempi. Quindi urge una soluzione alternativa. Io un’idea ce l’avrei. Conserviamo l’usanza della bomboniera ma regaliamo qualcosa di utile e di figo. Che so. Un grattaghiaccio per il parabrezza della macchina, un fermatovaglia per i giorni di vento, uno schiacciamosche, una chiave del 7 che porcapputtana non la trovi mai quando serve, una museruola (per il cane non per la suocera), uno svitol per le serrature che si intabaccano spesso. Sono robe che servono sempre no? E poi vedi come ti ricordi del cugino di terza che si e’ sposato a luglio quando usi il suo grattaghiaccio i giorni della merla per andare in ufficio. O quando ti si intruppica la serratura del garage e lo svitol ti salva la vita. Quindi. Ricapitolando. Basta con i cappellini di limoges, le pipette di ceramica, i barbagianni di Capodimonte. Vogliamo roba che serva. W gli sposi. Auguri e figli maschi. E per ricordo uno sturalavadini con il suo bel sacchettino di confetti legato al manico di oggi sposi.

Bun loc de munca


Allarme. Allarme. Non sono il Re della xenofobia ma la minaccia viene dai Carpazi. Scende dai rilievi della Transilvania e approda alle rive del Po. Nome in codice? MR. Muratore rumeno. Il manovale del mattone che viene dal Mar Nero va cosi’ di moda che il suo diffondersi da qualche anno minaccia la sopravvivenza degli ultimi esemplari di maschio con cazzuola di razza autoctona agevolati dal fatto che qui nessuno vuol fare il mestiere che loro cercano di fare. Io personalmente sto dando trabaco a una mezza dozzina. Costel, Biku, Vasili, Nicolau, Vlad e Cornelius detto Dracula per via di un evidentissimo surplus di canini. Mi immaginavo almeno che arrivassero al calar delle tenebre, in carrozza, col mantello nero, il cilindro e un nugolo di pipistrelli a far da sfondo nella Torino magica. Sognavo che mi si avventassero sul collo da buoni Transilvaniesi azzannandomi la giugulare e sparendo poi al primo sorgere del sole per tornare nelle loro tombe. Invece i principi della notte, i nosferati sabaudi il sangue me lo stanno levando lo stesso senza neanche l’ausilio dell’arcata dentale. Pallidi son pallidi. Dei cicciobelli biondi con degli occhi azzurri pieni di nostalgia che sarebbero perfetti per «Uomini e Donne» della De Filippi.. meno per risanare i miei bisognosi impianti idraulici e per la precisione per la sostituzioni delle tubazioni che sono in eternit considerato nocivo e quindi da sostituire. La prerogativa dei muratori rumeni e’ che l’italiano lo capiscono poco meno di niente anche se ormai son comunitari (per questo li chiamo Tari con diminutivo affettuoso). Quindi parlare con loro e’ come parlare col muro. Solo che col muro non ci puoi piu’ parlare perché l’hanno gia’ abbattuto, percio’ se stai zitto fai prima. Di solito, in una impresa rumena, c’e’ solo il capocantiere, rumeno di rumenia, che mastica abbastanza l’italiano. Anzi, a dirla tutta, lo parla benissimo, meglio di Luca Giurato e di quello rosso del calcio che mi sfugge il cognome. Il capocantiere e’ una specie di pifferaio di Hamelin che suona lo zufolo e magicamente tutto comincia a prendere vita. Una cometa che brilla indicando ai manovali il cammino. Peccato solo che come il corpo celeste appaia una volta ogni duecento anni, avendo lui ben 47 cantieri aperti in contemporanea,una moglie con 15 imprese per pulizie condomini e non parlo di te Giovanna ma ci vado mooooolto vicino, insomma un giro d’affari del tenore di di Bonolis quello del caffe’ marca oro e una casa in costruzione nei dintorni di Bucarest di 3 piani, dodici bagni e una ventina di stanze per piano. Quindi? Quindi, dice un vecchio proverbio moldavo …Quando il gatto rumeno non c’e’ i topi rumeni ballano… Infatti tra poco nel condominio apriro’ una discoteca.. la famigerata Discuteca Rumenesca. Ogni tanto, preso dallo scoramento, li raduno tutti e faccio dei monologhi brandendo la pala sporca di cemento. Loro mi guardano, non capiscono un cazzo ma intuiscono qualcosina dal tono che pare sia molto simile a quello di Ceausescu quando faceva i comizi ma il risultato e’ sempre lo stesso, se avessero coglioni di bronzo sentiremmo campane a festa tutto il giorno e questo lo diceva sempre a me il proff di elettronica. La vecchia impresa Rumenasca ha lasciato in dote al condominio in zona caldaia del teleriscaldamento un lettino, di quelli di plastica, da terrazzo, col materassino a righe. Bene. Ultimamente ho notato questo strano fenomeno. Ogni volta che vado a controllare il teleriscaldamento, il lettino e’ posizionato in una zona diversa. I lavori sono fermi, gli operai non si vedono ma il lettino, quello, se lo sfiori con la mano, e’ ancora caldo. Come si dice in rumeno? «Bun loc de munca». Buon lavoro. Piu’ che condominio questo e’ il dom de milan indua se sta mai cui man in man e indua el rumen el fa el gadan…zanzan.