Archivio mensile:Marzo 2012

Moplen.

squallor.jpg
Come cambia il mondo.. anzi come lo facciamo cambiare noi, mi rimembro quando da ragazzo passava la pubblicita’ nelle prime tv a carbonella che inneggiava al Moplen, la gente buttava via i tavolacci della nonna di legno massiccio ed esternava quei bei piani lucidi di plastica e i miei che avevano mobili di noce pesantissimi da e tavoli di quercia da due generazioni eravano degli antiquati non antiquari. Ad onor del vero io preferivo i miei mobili di legno perche’ potevo scriverci sopra mentre sui mobili da noi chiamati svedesi questo non lo si poteva fare. La moda del Moplen  piu’ che una sostanza comunemente appellata plastica era l’idea stessa dell’infinita trasformazione come indicava il suo nome volgare, l’ubiquita’ resa visibile e proprio per questo d’altra parte era la materia miracolosa e il miracolo era una conversione brusca della natura che valse a Natta il premio Nobel per la chimica ne a noi il premio per contribuire a bucare l’ozono. Mi ricordo il carosello che ci martellava le palle dicendo, bada ben, bada ben.. che sia fatto di Moplen. La plastica era il simbolo della modernita’, anche quando era in forma di filato. Le fibre sintetiche erano il top della moda e il pigiamino giallo faceva cosi’ tante scintille sotto le lenzuola, che ogni sera pareva quella di San Giovanni, con i fuochi artificiali e potevi leggerti i giornalini con la luce spenta e non disserto su altri movimenti alternativi per decenza ma immaginatevi le scintille, ma comunque non sono diventato cieco e proprio l’altro giorno ho passato l’esame del rinnovo patente senza occhiali, quindi cari giovin lettori dateci pure dentro senza pieta’.  Questo ormai e’ il passato in quanto ad oggi, la parola d’ordine e’.. stop ai sacchetti di plastica e torniamo alla natura se vogliamo chiudere il buco..dell’ozono.. ora i sacchetti devono essere ecologici e si fanno col granoturco, che se ne raccogli abbastanza, dopo un paio di mesi puoi farti una polenta o una dozzina di paste di meliga. E se i sacchetti si fanno col granoturco, le calze invece oggi si fanno col bambu’. Si’, avete capito bene.. dopo i parquet in bambu’ che non si ammaccano, sono arrivati anche i prodotti tessili in bambu’. Sono morbidi, resistenti e, soprattutto, naturali… questo e’ indicato nella pubblicita’. Sono cosi’ naturali che, con i calzini in bambu’ la preoccupazione e’ quella di trovarti un panda affamato attaccato alla gamba intento a sgranocchiarti le.. vabbe’ mettiamoli corti e diciamo le caviglie e questo, tra un attimo capirete il perche’ del perverso accostamento, mi ha fatto tornare alla mente un mito della mia giovinezza.. gli Squallor. Ve li ricordate? Grandi parolieri e musicisti  che hanno firmato le piu’ belle canzoni italiane.. gli Squallor hanno dato vita al gruppo piu’ trasgressivo del nostro panorama musicale… come non ricordare il loro ..Berta, vieni giu’ che ci ho un toro nelle mutande? Ecco, e’ a questo che ho pensato quando al supermarket ho visto i boxer in bambu’, ho pensato a un nuovo, travolgente slogan ..Berta, vieni in branda che ci ho un panda nella mutanda…oppure..Berta vieni giu’ che ho una canna di bambu’..  Ditemi se non sono un romantico poeta.

Mezze Stagioni.

mezze_stagioni.jpg
Non male questa fine di Febbraio bisesto.. i piu’ 22 gradi fanno dimenticare i meno 20 di 10 giorni fa.A questo punto si puo’ con tutta sicurezza affermare che non ci sono piu’ le mezze stagioni e neanche le stagioni intere e nemmeno le tre quarti. Se dopodomani Mercalli quello della scala.. viene a dirci che a Ferragosto nevichera’ a Messina non possiamo neanche dargli del cretino perche’ magari potrebbe succedere e anziche’ il ferrybotte la raggiungeremo col gatto delle nevi. Non ci sono piu’ primavera estate autunno e inverno, c’e’ un’unica gigantesca stagione, un’unica poltiglia di pioggia, vento, sole, gelo, trombe d’aria, nebbia e sconocchiate di grandine. Questo clima e’ una tragedia anche per gli stilisti in quanto dovremo scordarci le sfilate autunno-inverno, primavera-estate. assisteremo ad un’unica collezione. La collezione monostagione in cui le modelle son tutte vestite come pasta sfoglia. Una roba sull’altra. Con il prendisole che sbrindella da sotto il maglione e gli short sopra i fuseaux di lana cotta. Pensa Vivaldi se nasceva adesso? Altro che stare li’ a scrivere le quattro stagioni una per una. Faceva un’unica strombazzata con fischi e pernacchi la chiamava ..Tempo di merda.. ed ecco fatto. Anche i giornali si adeguano. Niente piu’ articoli sul soprabito e le diete purificanti di primavera, ma si arriva subito al Torna di moda il costume intero. Che poi sono balle. Basta vedere le foto. Quelli non sono veri costumi interi. I costumi interi son quelli di una volta, scafandri compatti da cui sbucavano a stento le cosce, strizzate come due salame da sugo. Delle armature di nylon blu suora che appiattivano le tette come sottilette, con delle spalline che ti segavano a ics tutte e due le scapole. I costumi che vanno di moda adesso sono bikini collegati. E’ tutto un cordino, uno sfilaccio, un giunto cardanico, una catena e un collare. Giusto per coprire le parti fondamentali della donna esclusa la farfallina di Belen, che sono poi 3.. tette culo e portale YAOO. Appendono fra le due parti del bikini qualsiasi cosa. Corde, medaglie, ritagli, frattaglie, stoppa, cordura e grogren ed ecco fatto il costume intero alla moda. Dei ponticelli di perline e Svarosky che se non sei piu’ che brava a nuotare appena entri in acqua dal peso affondi. Senza contare che finisce che ti abbronzi a spruzzo. Tante sono le cose che si fanno a spruzzo, soprattutto se si abusa di bifidus attivo come fa la Marcuzzi, ma l’abbronzatura no.

Costumi cosi’ non li puoi tenere piu’ di un’ora addosso altrimenti finisci come i festoni delle tortiere. Io direi una cosa. Per levarsi dall’impiccio. A questo punto esageriamo. Brevettiamo un costume che fa i tatuaggi. Tipo stencil. Che lo puoi comprare al Brico Center. Un costume che da dietro c’ha un traforato che ti stampa una catenella di quadrifogli lungo tutta la spina dorsale. O una ghirlanda di cozze sotto le tette o addirittura una scritta a caratteri cubitali sopra il pube. Se interessati telefonare al….massima serieta’

Considerazioni sulla lingua Italiana.

Considerazioni sulla lingua..



Cortigiano: gentiluomo di corte

Cortigiana: mignotta

Massaggiatore: chi per professione pratica massaggi, kinesiterapista

Massaggiatrice: mignotta

Il cubista: artista seguace del cubismo

La cubista: mignotta

Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso

Donna disponibile: mignotta

Segretario particolare: portaborse

Segretaria particolare: mignotta

Uomo di strada: uomo duro

Donna di strada: mignotta

Passeggiatore: chi passeggia, chi ama camminare

Passeggiatrice: mignotta

Mondano: chi fa vita di società

Mondana: mignotta

Uomo facile: con cui è facile vivere

Donna facile: mignotta

Zoccolo: calzatura in cui la suola è costituita da un unico pezzo di legno

Zoccola: mignotta

Peripatetico: seguace delle dottrine di Aristotele

Peripatetica: mignotta

Omaccio: uomo dal fisico robusto e dall’aspetto minaccioso

Donnaccia: mignotta

Un professionista: uno che conosce bene il suo lavoro

Una professionista: mignotta

Uomo pubblico: personaggio famoso, in vista

Donna pubblica: mignotta

Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore

Intrattenitrice: mignotta

Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni

Adescatrice: mignotta

Uomo senza morale: tipo dissoluto, asociale, spregiudicato

Donna senza morale: mignotta

Uomo molto sportivo: che pratica numerosi sport

Donna molto sportiva: mignotta

Uomo d’alto bordo: tipo che possiede uno scafo d’altura

Donna d’alto bordo: mignotta (di lusso, pero’)

Tenutario: proprietario terriero con una tenuta in campagna

Tenutaria: mignotta (che ha fatto carriera)

Steward: cameriere sull’aereo

Hostess: mignotta

Uomo con un passato: chi ha avuto una vita, magari sconsiderata, ma degna di essere raccontata.

Donna con un passato: mignotta

Maiale: animale da fattoria

Maiala: mignotta

Uno squillo: suono del telefono o della tromba

Una squillo: mignotta

Uomo da poco: miserabile, da compatire

Donna da poco: mignotta

Un torello: un uomo molto forte

Una vacca: una mignotta

Accompagnatore: pianista che suona la base musicale

Accompagnatrice: mignotta

Uomo di malaffare: birbante, disonesto

Donna di malaffare: mignotta

Prezzolato: sicario

Prezzolata: mignotta

Buon uomo: probo, onesto

Buona donna: mignotta

Uomo allegro: un buontempone

Donna allegra: mignotta

Ometto: piccoletto, sgorbio inoffensivo

Donnina: mignotta

MORALE…

O C’E’ QUALCHE PROBLEMA NELLA LINGUA ITALIANA, OPPURE
CI SONO TANTE MIGNOTTE