Archivio mensile:Maggio 2012

Ristrutturazione.

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In questi giorni un vicino sta ristrutturando un bagno, poca cosa direte ma credetemi e’ una strarottura di coglioni, un microterremoto che non ha nulla a che vedere con quel che e’ successo all’alba a ridosso dell’appennino e il mio disagio nel sentire il rumore trapanante orecchie e palle, nel vedere ormoni impolveretici di muratori, piastrellisti, tubisti sui tappeti d’ingresso nel sentire il saliscendi esterno con camioncino sottostante da far spostare per poter uscire dai garage e’ nulla rispetto al peggio, pero’  penso con terrore ad un’eventuale ristrutturazione del mio alloggio, sono esperienze che nessuno augurerebbe al peggior nemico, ma che a tutti prima o poi, toccheranno. Immagino che il primo passo del calvario consistera’ nello svuotamento cassetti, armadi, bauli, cassepanche nei quali, anno dopo anno, si sono accumulate le testimonianze di una vita, sotto forma di foglietti, giornali, lettere, multe,quaderni, cartoline. Libri, fiori secchi, fotografie, taccuini, agende, soprammobili, portachiavi reclame, biglietti ferroviari, aerei e quant’altro e’ stato buttato li con finta noncuranza, ma con la segreta convinzione che un giorno quegli oggetti inanimati ci avrebbero spalancato immensi paesaggi nella memoria, regalandoci il profumo ineffabile del ricordo.

L’operazione in se’, appare crudele.. si deve selezionare, decidere che cosa ha senso conservare ancora, e cosa invece puo’ essere gettato senza rimpianti. Cos’e’ quel bigliettino? L’invito ad una festa dei diciott’anni di una compagna di scuola ormai senza volto; la cartolina di una fuggevole conoscenza estiva;un floppy con giochino da fare col dos,dei gettoni telefonici d’ottone,una biro a forma di chiave inglese,un tappo di champagne, il biglietto d’ingresso a un museo visitato chissa’ quando e chissa’ con chi e ci accorgiamo che di tanti affetti, di tante passioni, di tante speranze, ormai ben poco resta. Quelle che pensavamo reliquie dell’eta’ piu’ bella, sono soltanto cartaccia, buona per la differenziata.

Alla fine contempliamo quella montagna di rifiuti ..dei momenti di vita negati, dimenticati, lasciati scivolare via. E di fianco, la modesta scatola di cartone dove abbiamo riposto cio’ che ancora conserva un significato, ancora ci parla, ancora ci commuove. E’ una scatola mooolto piccola, non terra’ molto posto. E cio’ che ci portiamo dietro, e’ la misura tangibile del nostro esistere. E poco quel che resta di noi. Poco, pochissimo. Nulla a confronto dell’importanza che ci attribuiamo, ogni mattina, svegliandoci.

Spegni Win8

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Per spegnere il trabiccolo che hai accattato col sistema  Windows 8 , sposta il cursore nell’angolo a destra del monitor e scegli il collegamento “Settings” che appare nella “Charm Bar“.
Clicka sul pulsante “Power” e ti uscira’ il sottomenu’ dove potrai ibernare (Sleep), riavviare (Restart) o arrestare (Shut down) il sistema.

Quello che vorrei

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Per me, come per molti altri qui in giro, non e’ tanto importante che le opinioni siano raccolte sotto un post ma che il post produca un effetto superiore alla somma delle parti. Quindi nelle mie aspettative c’era quello che io chiamo il «colpo d’occhio», ovvero la capacita’ di avere, solo scorrendo la pagina, un’idea precisa di cosa c’e’ di importante e di che tipo possa essere  il Post. E’ uno dei punti di valore aggiunto indiscutibili del concetto di opinione o passatempo. Non e’ come leggere un giornale, a volte il Post non e’ immediatamente comprensibile soprattutto se scritto in togolese, ogni cambiamento del tipo di lettura richiede abitudine e forse dobbiamo solo abituarci a questa formula. Ogni volta che c’è un cambiamento, si richiede un adattamento e questo e’ un problema grosso da risolvere e di certo non per chi lo scrive ma per chi lo legge e stavolta come tema iniziale pongo un desiderio.. che ho soggettato in ..IO VORREI ..son solo due parole ma ne esce un post senza pretese perche’ e’ molto semplice, basta solo lasciar correre la fantasia.. e mentre stringo il sole tra le dita penso a cio’ che vorrei…

Vorrei tornare fanciullo, vorrei sentire l’odore della miscela della mia motoretta, vorrei spremere il dentifricio nel vasetto della crema notte di Lella, vorrei togliere il mastice dal vetro appena messo e fare le palline da tirare ai piccioni, vorrei fare altre palline con la mollica del pane e poi a tavola coi parenti far finta di aver tolto il cappero dal naso e buttarlo nel piatto di Lino, vorrei rompere i vecchi termometri far uscire il mercurio e divertirmi con le gocce che escono si congiungono e si dividono, vorrei mettere lo zucchero nel serbatoio della moto del vicino che lascia acceso il motore mentre prendo il sole nel terrazzo e mi inquina la respiratoria, vorrei fare la mia impronta sul marciapiede di cemento fresco e far godere come un selvaggio il Nicola, vorrei mettere i chiodi che usa Dario per le sedie, nella ruota del postino che porta sempre le multe e sghignazza mentre me le consegna, vorrei fare un rutto modulato lungo 10 secondi e superare il mio record dei 6, vorrei evitare di invecchiare, vorrei che fosse sempre estate, vorrei credere che l’astronauta sia un lavoro da poter fare anche di giorno perche’ di giorno non ci sono le stelle e non si sa dove atterrare, vorrei credere che un amico rimanga amico e non tradisca mai,vorrei credere che la Ferrari possa nuovamente vincere, vorrei che Valentino possa aver la forza di smettere di fare figure di merda, vorrei che Facebucche la smettesse di inserirsi sui miei blog, vorrei  infine smettere di scrivere quello che vorrei che tanto non servira’ a niente.

Copripertugi.

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Errata corrige, l’altra volta avevo indicato un certo tipo di minislip prendendo una cantonata, girando sul web ho scoperto il trucco ..La Belene Maria senza esserne consapevole si e’ ritrovata ad essere testimonial di un prodotto che ha suscitato il dilemma sanremese al pubblico Italiano.. era o non era con slip quando ha mostrato molto per caso la farfallina? (quella tatuata intendo), Cerchero’ di farvi capire con un disegno come indossare il minislip copripertugi.

Prima pero’ faccio una considerazione su chi fallisce o non trova lavoro che dovrebbe prendere esempio dalla societa’ californiana Shibue Couture che ha brevettato questo particolare nude-slip al costo di 24 dollari, il cui nome specifico e’  Strapless Panty. Certo che li potrete cuccare nel web sul sito del gruppo ma se andrete in USA lo troverete in alcune boutique oppure se siete di strada, ite a Venezia che ci sono un paio di boutique che li espongono, almeno cosi’ lessi in rete.

L’intrapendenza della Jenny Buettner attualmente Amministratrice Delegata della Shibue Couture che commercializza appunto lo Strapless Panty ha ideato questo minimicroslip quando la sorella le hachiesto di essere la sua testimone di nozze, l’abito scelto era troppo attillato (tipo quello che aveva la Pippa dell’UK) per indossare biancheria intima e “di certo non si poteva fare senza, forse per via delle correnti d’aria, quindi ha inventato qualcosa che potesse fare da sostituto, ergo scartando il tampax, ha pensato a dei cerotti tipo Pic Micropore e cosi’ nacque lo Strapless Panty sottodisegnato, che tradotto in italiano sarebbe collant senza spalline“. Poi, visto il successo riscontrato con i visitatori del posto, ha pensato bene di fondare una societa’, due anni e mezzo fa e i risultati si sono visti subito.. il primo anno considerato che Jenny conosceva tutti i marines degli USA sono stati venduti 35.000 slip, 110.000 l’anno scorso e per il 2012 si prevede che la cifra sia quadruplicata o ottuplicata dopo il Festival Italico,  gli Strapless Panty sono molto utilizzati sui set fotografici e anche a Casalbordino nelle scene di nudo da mettere su YouTube e quindi grazie alla Belen che non ha ricavato nulla dall’incremento vendite,  ora gran parte delle italiane che non sono quelle che vanno al vespro delle cinque, stanno cercando questi minimicroslip.Ora stanno studiando qualcosa per maschi e credo che il test non venga fatto su Rocco Siffredi. A mio scarno giudizio care Italiane, suggerirei di non spendere inutilmente soldi e di prendere un nastro da pacchi mettere una stoffetta copripertugi al centro e darsi una incollata anzi io brevetterei una cerniera leggera per evitare di staccare e riattaccare il cerottame in caso di necessita’ fisiologiche o quantaltro impellenti e se si usasse  l’attak  potrebbe essere una moderna cintura di castita’.
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Parolacce.

Ora apro il post seriamente dicendo che sono le parole brutte, sporche, quelle sconce, usate per offendere, piu’ conosciute come parolacce, che esprimono il linguaggio delle emozioni.
Sono quelle espressioni che danno voce all’inesprimibile.. la rabbia, la sorpresa, la paura.
Un insulto, un’esplosione verbale che oltraggia, un’ingiuria, un improperio, un’insolenza.. il turpiloquio e’ una costante del comportamento umano, una corrente elettrica che attraversa da sempre il linguaggio individuale e collettivo, che compare dagli esordi della comunicazione verbale, in ogni civilta’.
Davanti a un’emozione, il parlante, attonito, rimane a corto di parole e ricorre a un intercalare, o a un’espressione che ha piu’ valore di mille parole messe insieme.. e’ quell’emozione che, essendo tale, non si riesce a verbalizzare in altro modo se non rifacendosi a un’espressione che, pero’, molto spesso, risulta volgare.
Se da una parte le parolacce diventano un segno di poverta’ lessicale, dall’altra il giusto peso, nonche’ uso, del significato sono prerogativa del parlante nativo.
..interrompo e nota di servizio, qui il tag virgolette nn funge quindi dato che il colloquio e’ tra me e stefania devo togliere virgolette e mettere..io e st.
io – Cazzo ma mi vedi a parlare cosi’ cara Stefania?Trasecolo. Sbalordisco. Sbarabaquakko, ma e’ vero quello che mi hai accennato?.
st – Certo che e’ vero caro mio… dire le “parolacce” e’ reato.
io – Oh, minchia. Non ci posso credere,tutte cazzate.
st – No Carlo, e’ la Cassazione che lo dice.
io –Tutte Cassate (da Cassazione, l’hai capita?eheh).
st – Fai… fai dell’ironia idiota. Guarda che tu non avrai altro futuro che la galera. Leggi qua, talpaccia ottusa. La condanna e’ per le parolacce evocative (richiamanti) degli organi sessuali.
io -Sarebbe?
st -Che non si possono dire quelle che c’hanno di mezzo riferimenti a organi di sesso.
io-Tipo?
st -Tipo che testa di cazzo non si puo’ dire ma faccia di merda si’.
io – Mmmm…Non sarei cosi’ sicuro tu mi prendi per il culo.
st – Lo dice la Cassazione. Leggi il labiale. Stronzo si puo’ dire mentre non mi rompere i coglioni no…e tu ce l’hai sempre in bocca sta frase..
io – Basta. Ho capito. Non e’ il caso di fare altri esempi poi ho gia’ smesso di fumare, vorra’ dire che smettero’ anche di dire le parolacce, ma non credo di farcela sai?.
st – Devi resistere Carlo. Mordi il fazzoletto.
io – E’ che non reggo proprio l’astinenza. Non vendono neanche le gomme da masticare come quelle alla nicotina per chi vuole cessare il fumaggio.
st – Basta fare con le parolacce come per le sigarette.
io – Cioe’?
st – Ne dici solo tre al giorno. Una dopo pranzo, una dopo cena e una la sera guardando la tv. Quella te la godi proprio. Ti metti in poltrona, in pigiama e via che ti liberi. Il programma di Vespa in TV di solito fa venire molta voglia.
io – Cazzo…Il problema e’ che io sono un’estimatore della parolaccia. Ci sono momenti nella vita in cui la parolaccia e’ d’obbligo. E’ proprio necessaria. E non parlo della bestemmia che non mi sfagiola. La parolaccia vera, liberatoria, autentica. Quella che scarica i nervi, spegne la furia, scioglie il magone ti slega i coglioni insomma. Odio quelli che dicono.. porco tubo, vaffanbrodo, acciderba, mi stai rompendo i cosiddetti, porca puzzola, cazzarola… Ma che tristezza. Ma di’ sta parolaccia e falla finita. E liberati. Altrimenti godi solo a meta’ e’ come una sega fatta col preservativo. Oppure non dirle proprio.
st – E’ una scelta. Anzi, sai che li stimo quelli che le parolacce non le dicono mai. Mai mai mai.
io – Come quel gecopiteco della tua collega.
st – Chi?
io – Luisa, quella mezza camerlenga, la segretaria tuttofare, quella che va’ vestita da preside laica in un collegio di suore.
st – Quella che chiamate Nilla Pizza?
io – Lei. La noiosa. Ieri, con un colpo di gomito distrattamente le ho rovesciato il caffe’ sul tabulato che stava controllando.
Certo, distrattamente. E lei?
io – Lei ha fatto solo una specie di risucchio-sibilo… Un fischio all’indietro, tipo Shhhhhhttttt.
st – E poi?
io – Poi ha detto solo.. Acciderba che guaio.
st -Beh, geniale ha certo un bel controllo di nervi io ti avrei rotto il culo.
io -Si’ ma lei come femmina non fa testo. Luisa e’ un androide. E’ una da caffe’ decaffeinato.
st – Beh, pure io.
io – E’ fissata. Paurosa. Mangia le ciliege a morsettini per fare le indagini e scovare il verme e se compra l’insalata gia’ lavata la rilava».
st – Pure io.
io – Minchiaaaaa. Siete due incutite affette da cretinita’ permanente. Vabbeh dai… Io ho gia’ approntato un piano d’emergenza-parolaccia. Non usero’ piu’ riferimenti sessuali. Diro’ solo.. Non farmi girare i Bumbastik, merdarola e Vacheron Constantin.
io – Ma quella e’ una marca di orologi.
io – Si’, ma vien bene come parolaccia.
st – E basta?
io – Anche vaffancul, con la u francese, poetica. Di quella parolaccia li non posso proprio farne a meno.
st – Hai ragione Carlo. Ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaffancul e chiudiamola qui.

(anche se ho cercato di evidenziare col corsivo, il dialogo diventa rognoso estranamente il tag non viene preso, e’ una pecca del server)

Cosmetic…atz

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Oggi mi rivolgo a voi amiche femmine, nostra meta’ mela, donne che correte coi lupi ma poi finite con lo sposare dei montoni (nel senso di ovini e non di montaggio), donne, sale nella lavapiatti della vita di cui noi maschi siamo definiti il calcare e non nel senso di spinta. Amiche.. arara. Se date uno sguardo al Blitz noterete che sono in arrivo un casino di novita’ nel campo della cosmesi. Dopo le creme al caviale, i fanghi alle alghe e i gel al cetriolo arrivano direttamente da oltreoceano dei nuovi cosmetici che definire schifosi e’ proprio riduttivo. Tra poco ci  si mettera’ sul viso cio’ che non toccheremmo neanche col bastone di Ennio Doris quello del cerchio intorno come Banca. Allora..tralasciando lo sperma di dromedario in calore come prima novita’ ecco una nuova crema fatta col veleno delle api. Si dice che faccia benissimo anche se io preferisco le vespe intese come animals e non come lambrette. Ehi..occhio che non sono api qualsiasi in quanto i principi attivi sono estratti da api allevate in alveari neozelandesi. Non mi chiedete perche’ sti insetti neozelandesi abbiano il veleno migliore delle api della Mandria .. non lo so ma deve essere sempre per l’esterofilia. Ergo una volta cuccato l’estratto te lo spalmi sul muso e ti viene la pelle liscia come la sfoglia di Giovanni Rana mentre prima sembrava la pelle del pollo Amadori o quella del mio amico Gino il butterato che ha avuto problemi di acne in giovane eta’ dovuto principalmente ad eccessi ormonici passati spesso sottomano.
Ma non finisce qui. Victoria Beckham, moglie del grande calciatore quello col “hai visto il marsupio?” sul davanti, tipo il nuovo fidanzato della Belen quello col naso rotto causa kamamoto posa numero settantuno che sarebbe la sessantanove con due dita infilate tra il sellino e l’appoggio..stavo dicendo della Victoria che per farsi bella usa maschere al guano di colibri’. Che poi il guano sarebbe la cacca, ho voluto tanto fare il fine ma il discorso non reggeva in quanto guano dice poco ma se dici cacca fa piu’ effetto e con merda raggiungi l’optimum. La Beckam va matta per la cacca dei colibri’. Ma vedi come il destino e’ veramente cinico e avaro? Perche’ non fa venire belle lo sterco delle vacche della val d’Aosta? Che ne fanno una valangata? Con una vacca ben ispirata riempi una decina di profumerie, mica lo puoi fare con la cacchetta dei colibri’, che ne faranno un bicchierino da grappa in ventimila. A parte che mi sorgono alcune domande spontanee. Come cavolo fai a convincere tutti i colibri’ a far la cacca nello stesso posto?o tu a raccattarla datosi che la maggior parte la fa in volo come i piccioni di Borgaro… come fai a beccarla? Ci metti sotto Buffon a pararle a parte che anche lui commette svarioni non da poco? Metti i pannoloni ai colibri’? E hanno un bel dire.. Ne basta un’unghia… Certo. Ma un’unghia della Lola e’ un conto. Una di guano di colibri’ saranno almeno trecento cacche di uccello! Bah.. proseguimmo..

Sempre si vocifera che la Demi Moore faccia uso di sanguisughe. Fa i salassi. Se le fa applicare in Austria in un centro specializzato. Praticamente il procedimento e’ cosi’..prendono una sanguisuga, te la ficcano sull’ombelico e questa comincia a morderti. Tutto subito stai male come un cane sciolto, poi piano piano la sanguisuga comincia a gonfiarsi e tu ti rilassi e godi come un selvaggio. Poi alla fine della seduta la staccano e la matano povera bestia. Da buon animalista sta cosa mi sta stretta.. posso mandare un messaggio alla Demi? Crudelia Demon? Gia’ che ci sei perche’ non ti fai mettere anche un alveare nel culo? Vedi come si rassodano le natiche e ti si sgonfia la pancia come alla Marcuzzi.

No, ma capisci? Ma non siamo mica nel Medioevo! Guarda che sta roba fra un po’ arriva anche da noi che notoriamente siamo americanizzanti! Io gia’ me le vedo ste donne … Amore ma che pelle morbida e liscia… che viso fresco e riposato… che merda usi?.. «Ciao Luisa! Hai una pelle fantastica! Oh si’, Stella… mi ha appena defecato in fronte un ramarro…Ehi, che minchia fai per avere una pelle cosi’ rosea, Giuseppa? Io? Uso la CAGHI’, la CAcca dei GHIri… Che sopracciglia perfette, Giovanna! Lo so, cherie, le ripasso tutte le mattine con lo sterco di gallo cedrone, prova anche tu, e’ in comodi stick… Ehi Mary! Dove vai cosi’ di corsa?… -..Ho un calabrone nelle mutande che mi toglie i punti neri…… «Beata te, io ho provato con un tafano nel body ma la cellulite non mi e’ scesa di un grammo e oltretutto il tafano ha fatto il nido…ando a vomitare.

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Ingrandire le pagine web

May 7, ’12 9:32 AM
for Tutti

Miii ma sei incutita proprio, inutile che prendi la lente per visualizzare le scritte, se devi proprio ingrandire la pagina del tuo desk puoi farlo in due modi e dipende se usi più il mouse o la tastiera , ad ogni modo se vuoi leggere grande da bornia, tieni premuto il tasto Ctrl della tastiera e muovi in avanti sta cazzo di  rotellina del mouse oppure premi il tasto + della tastiera. Per diminuire lo scritto fai viceserva, usa il tasto o sposta sta cazzo di rotellina del mouse indietro ovviamente mentre tieni premuto Ctrl, invece cosa importante che non tutti sanno, per riportare la pagina alle sue dimensioni originali basta premere Ctrl+0.(sarebbe zero) Se invece sei figa e hai l’ultramoderno, zoommi facendo pinch-to-zoom sul touchscreen (quello che usi coi diti anziche’ col mouse). In parole non ricche devi allargare pollice indice come se stessi staccando la scaccolatura come da disegno ..e mo’ t’ho detto..lo so lo so che si dice dita ma io mi confondevo coi miei diti e l’importante e’ dibattere (come diceva la mia amica sulla tangenziale nord).

do i numeri

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Considerato che ci sta un temporale mi sovviene fare dei calcoli dell’ei fu siccome immobile ovvero 5 maggio, ma non i calcoli del dare e avere famigliare, quelli della vita del tipo numerico automobilistico tipo i 5 punti in meno per eccesso di velocita’ dato che ho superato i 50 orari nella strada dell’aeroporto per non esser tamponato dai TIR e dal ciclista di turno, anzi a proposito di tamponamenti compenso i miei meno coi 5 piu’ 15 che ha preso la Belen cadendo dalla moto del nuovo compagno che ha tamponato l’auto di fronte. Bel compagno si e’ cuccata, quello da 25 cm in fase di relax (foto di lui rigorosamente in slip ritratto su una spiaggia) e mi sorge un dubbio se a lui l’apparato riproduttivo possa fungere al contrario e cioe’ che quando non gli interessa la Belen viaggia al massimo di gonfiamento ma quando deve mettere in moto la faccenda il motore possa perdere i colpi sgonfiandogli la camera d’aria. Pero’ ad onor del vero sono cazzi loro e rientro con i numeri che mi interessano piu’ da vicino ad es quelli che spendo ogni volta che vado all’Ipermercato e parlo di 152 eurini senza i rotti che non contano piu’ e li vogliono eliminare, Dicevo che inerente a cio’ che spendo in quel posto, mi aspetto sempre che dalle borse rigorosamente ecologiche escano degli articoli a sorpresa, che non avevo comprato, ma che la cassiera e’ stata addestrata a far passare sul rullo senza che i clienti se ne accorgano. Se riempio il carrello, 152 euro. Se lo riempio per meta’, sempre 152 euro che occorre scucire come quota fissa o tangente supermercatale. La colpa sara’ delle tessere credo. Quelle tessere merdose che ti fa’ ogni ipermercato. La tessera che ti da’ diritto a dei privilegi. Sconti solo per te, che hai la tessera. Gli altri? Pfui, se ne andassero pure affanculo. Questa e’ una storia tra l’ipermercato e me, che ho la tessera. Sono un VIP, un Very Ipermarket Pirla, e mi prendo il tonno a 2 €, mentre tutti gli altri se lo comprano a 3 €. Fottetevi, bastardi. Io ho la tessera. Ma quando la cassiera passa la tessera sul lettore del codice a barre, ecco che quel codice le trasmette tutto di me. Come mi chiamo, chi sono, cosa compro. E sa’ che ogni volta spendo 152 euro, e allora il computer mi fa’ uscire quella cifra. Hanno tutto scritto. Analizzano, poi dicono ..Questo pirla qui non si e’ mai lamentato delle 152 di fisso e continuiamo a farlo pagare cosi’ finche’ non sbotta…Invece, sempre robetta striminzita, da queste borse rigorosamewnte ecologiche. Cazzate. Scatolette, sottaceti, saccottini, biscottini. 152 euro di ignobili cagatuzzole. E a guardarle bene, cosi’, sparpagliate sul tavolo, mi accorgo che non so’ che minchia mangiare per cena. Non c’e’ niente, li’ in mezzo, per cena. Sempre, sempre cosi’. Giro l’ipermercato e mi metto nel carrello tutte le stronzate,  gli stuzzichini prodotti dietetici e un dvd per passare la serata e… e poi non ho preso niente per cenare questa sera. Mi cerco un buon cd country strong da ascoltare, e mi rimetto in macchina. Quindi…Pizzeria “La Perla” e fanculo ai numeri e all’ipermercato, ecco ha smesso di piovere ed esce il sole allineato al proverbio che dice, non c’e’ sabato senza sole, non c’e cuore senza amore, non c’e’ prato senza erba e non c’e’ culo senza xxxxx.

Crackare reti WiFi (solo studio)

Argomento scottante…Ho scritto questa guida perche’ credo che sia giusto che ognuno abbia il diritto di sapere e conoscere e di non essere sempre dalla parte di chi lo prende nel culo.
Ecco alcune tecniche per craccare le reti wifi protette sia con chiave WEP che con chiave WPA.
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Questa volta l’ho semplificata e potrai crackare una rete wifi senza smanettare con il terminale.

Infatti da oggi potrai sfruttare Aircrack con interfaccia grafica.
Pronto? Iniziamo subito con l’installazione del software
Per utilizzare questo applicativo devi aver installato sul tuo pc Aircrack. Se hai ubuntu ti basta aprire un terminale e digitare:
sudo apt-get install aircrack-ng

Scarica il programma Aircrack.zip da questo link.

Decomprimi il file che hai appena scaricato, cosi’facendo avrai un file di nome aircrack.mc.
Vai sul menu’ in alto a sinistra “Applicazioni” –> “Altro” –> “BUC”, ti verra’ chiesto di inserire il file che hai appena decompresso. Selezionalo e clicca su Load.
Ci sei? Bene…adesso dovrai impostare il tuo nuovo applicativo per craccare le reti wifi.

Impostazioni Iniziali

Dovresti avere davanti Aircrack con interfaccia grafica. Vai nella prima scheda.. Impostazioni. Hai davanti 4 Step da impostare.
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Step1: devi scegliere una cartella nella quale Aircrack salvera’ i dati generati allo scopo di decriptare la password della rete wifi. Nella riga sotto devi inserire il nome della periferica wifi. Se non lo sai apri un terminale (Applicazioni –> Accessori –> Terminale) e digita iwconfig. Nella terza riga devi inserire il MAC Address della periferica wifi, anche in questo caso puoi ricavarlo dando da terminale il seguente comando: ifconfig (guarda il valore alla voce HWaddr)
Step2: Se vuoi utilizzare Aircrack devi impostare la tua scheda wifi per lavorare in Monitor Mode. In questa fase dovrai appuntarti delle informazioni importanti: essid, bssid e il canale. Per fare questo basta cliccare sul pulsante “Attiva airodump-ng”. Ti si aprira’ un terminale con all’interno tutti i dati di cui hai bisogno. Prendi carta e penna e appuntati BSSID (è il MAC Address dell’access point vittima), CH (il canale) e ESSID (nome access point).
Step3: Devi semplicemete inserire i dati che hai appena appuntato.
Step4: in questa schermata ti viene notificato se hai inserito i dati in maniera corretta. Una volta terminata tutta la procedura ricorda di utilizzare questo pulsante per disattivare il Monitor Mode.
Mo’ arriva il bello e cominciamo il divertimento.

Craccare Rete Wifi con chiave WEP e client collegato

Questa guida ti permete di craccare una rete wifi con chiave wep con almeno un client connesso.
Per controllare se c’è almeno un client connesso ti basta guardare se ci sono delle righe sotto la colonna BSSID.
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Sfoglia la scheda WEP e clicca sul tasto “Airodump-ng-recuperare IVs-”. Si aprira’ un terminale, presta particolare attenzione alla colonna #Data, qui potrai controllare la quantità di paccheti IVs catturati.
Adesso non ti resta che attendere e lasciare lavorare Aircrack.
Devi catturare una elevata quantità di pacchetti, almeno 7000 (per esperienza personale). Quando avrai raggiunto questa soglia di pacchetti puoi cliccare sul tasto “Aircrack-ng – Decriptare Password-”.
Alla fine di questo processo avrai la tua password di rete. Nel caso in cui i pacchetti fossero pochi dovrai catturarne altri e riprovare.

Craccare Rete Wifi con chiave WEP senza client collegato

Vediamo adesso come craccare una rete wifi con chiave wep nel caso in cui nessun client e’ collegato all’access point.
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Vai nella scheda Wep No-client. Clicca su “Airodump-ng – Recuperare IVs”. Si aprira’ un terminale simile al precedente, ma in questo caso non saremo in grado di catturare nessun pacchetto grazie al client collegato (in quanto non c’e’).
Per risolvere questo problema clicca sul tasto “Aireplay-ng – Injection-” . tramite questa operazione il programma cercherà di autenticarsi all’access point e nel caso tutto vada a buon fine vedrai comparire il tuo MAC Address nella colonna BSSID.
Attenzione: Non tutte le schede wifi supportano questa pratica, quindi potrebbe non andare a buon fine. E’ possibile risolvere installando driver diversi adatti a questo scopo.
Se tutto e’ ito a buon fine puoi cliccare sul tasto “Aireplay-ng – Inviare Dati” . In questo modo inizierai ad inviare pacchetti all’acces point.
Nota che i pacchetti catturati aumenteranno notevolmente (colonna #Data). Una volta catturata una buona quantita’ di pacchetti, consiglio almeno 7000, puoi cliccare sul tasto “Aircrack-ng – Decriptare Password”. Attendi qualche istante e preparati a leggere la password della rete wifi.

Craccare Rete Wifi con chiave WPA

In questa sezione ti spiego come craccare una rete wifi con chiave WPA con almeno un client collegato all’access point–mmm chiamiamolo “vittima” ma non gli faremo del male.
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Posizionati nella scheda WPA.
Clicca sul pulsante “Airodump-ng – Recuperare IVs”. Si aprira’ un terminale come al solito dal quale potrai vedere i pacchetti che vengono catturati dalla colonna #Data.
Se noti che la cattura dei pacchetti e’ molto lenta devi inserire nello spazio bianco il MAC Address del client collegato all’access point e cliccare sul tasto “Aireplay-ng – Scollega Client”.
In questo modo disconnetterai il client collegato e non appena il client tentera’ di ricollegarsi tu sarai pronto a carpire porzioni della chiave da decriptare.
Adesso devi attendere che il software catturi un numero sufficente di pacchetti, ti consiglio sempre almeno 7000 .
Una volta raggiunta questa soglia dovrai selezionare il vocabolario per decriptare la password.
Un vocabolario puoi trovarlo nella cartella usr/share/dict, una volta selezionato clicca sul pulsante “Aircrack-ng – Decriptare Password”. Attendi che il processo di decriptamento sia terminato e controlla se e’ stato possibile recuperare la password o meno.
Bon finito..Sei arrivato al termine…io ho recuperato tutte le reti presenti dalle mie parti, nessuna esclusa e solitamente quando vodafone mi molla a piedi e succede spesso, in automatico si aggancia sulle altre reti e quindi spero di essere stato utile soprattutto a chi si e’ imbarcato su questo mattone di  Vodafone ed usa la Station ed ancora un consiglio per i Vodafonisti, mettete un gruppo di continuita’ a monte della stazione perche’ se manca corrente non solo voi sareste inibiti alla rete ma al telefono che sara’ inesorabilmente muto.
Ti ricordo che questa guida è stata scritta solo a scopo informativo e non mi assumo nessuna responsabilità sull’utilizzo che ne farai. Craccare reti wifi altrui o di cui non si ha autorizzazione come tu sai è un reato e quanto sopra e’ a livello studio ed emergenza..te capi’?.

File che non si apre? Naaaa…

Quante volte vi e’ capitato di aprire i formati sconosciuti e il vs bravo windows vi sputa in faccia la classica frase “Impossibile aprire il file”?. Un casino di volte senza ombra di dubitazione estrinseca e molti non sanno ad es che per aprire un file con estensione .doc necessita utilizzare un Word Processor come Microsoft Word oppure Open Office, cosi’ come per file con estensione .pdf è necessario avere un pdf reader come Acrobat Reader oppure Foxit Reader, insomma a livello scimmia si lascia tutto alla bonta’ del vostro pc e se non si apre si cancella e stop.
Insomma per le estensioni di file piu’ conosciuti  trovare il programma adatto e’ come rubare la caramella al bimbo pirla, ma per le estensioni meno utilizzate la questione diventa cazzuta.
Potremmo adoperare un software come Open Freely o Free Opener, considerato che servono per aprire decinaia e decinaia di file anzi centine addirittura di formati di file, ma nel caso in cui sia Open Freely che Free Opener non riescano ad aprire un’estensione a noi sconosciuta o se volessimo sapere soltanto con che programma e’ stato generato un file, direi di utilizzare il servizio web offerto da File-extensions.org, un portale contenente migliaia di estensioni nel proprio database. semplice da usare si presenta cosi’:

Non dovrete far altro che inserire l’estensione che avrete individuato cliccando sulla ricerca proprieta’, ovviamente senza il punto nello spazio in alto a sinistra di ricerca, in questo caso ho inserito appunto l’estensione gho e cliccare sulla lente di ricerca e vedrete tutta la sbrodolata chiarificatrice del vostro ignoto file scoprendo cosi’ quale programma dovrete associare per lumare la faccenda.

In questo caso abbiamo scoperto che l’estensione .gho e’ associata al software Norton Ghost, famoso programma di backup.
Utile risorsa e’ anche www.openwith.org, in questo caso il sito ci suggerisce anche alcuni programmi da scaricare che possono aprire l’estensione cercata. Il database non e’ completo come quello di file-extensions ma e’ una buona alternativa.