Archivio mensile:Ottobre 2015

Nonni.

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Ho Tornato da Casalporcino in quel di Porcaro e girando tra i crocchi della banda del buco, beninteso, non sto parlando di un gruppo malavitoso, esperto nel carotaggio nei locali blindati delle banche.. ma dei “capelli d’argento”.. non una tribu’ indiana ma i personaggi dal pelo candido che hanno avuto la fortuna di non imbattersi nell’esodatismo ovvero nei pensionati che ristagnano negli angolini dei piccoli bar o davanti all’orologio ad acqua ormai a secco e senza i vari ottoni delle ore ex simbolo di Porcaro…quelli con gli occhialini sulla punta del naso, che leggono la stampa per commentare del piu’ e del meno.. di come si stava meglio una volta, del rispetto e della religione – che non c’e’ piu’ , delle percentuali di colesterolo e trigliceridi e delle stagioni, che non sono piu’ le stesse.
Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o sulla Rubentus che e’ affondata, fanno una tenerezza che si taglia con un grissino come il tonno di una volta.

Ste persone, cercano lo sguardo, l’aggancio al loro simile, l’approvazione o meno, pur di scacciare la bestia peggiore… la solitudine del pensionato.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un “software” – talvolta anche l’hardware – in cui, l’ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche di epoca Andreottiana.

E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione e per quello che mia cognata e’ attaccata alla sua sedia e alle sue pratiche notarili sinche’ morte non la separera’ da sti atti.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell’attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere “Matusa”, come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l’annunciatore del Signore Iddio, che ebbe abbuono per tirare a campare quasi di un millennio, come cronache mormoravano;
oggi, che sei detto vecchio dopo gli anta, col passo successivo pronto ad essere rimba e come diceva il motivetto..marimba amato, marimba ambito.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l’apparecchio sull’orecchio, neppure riesci a far credere di farlo al cellulare, con connessione bluetooth.. io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo…i vecchi…il rimba…parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello…ah, gia’!
– «Che brutt diventa’ vegg….ma l’e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia “el Mariett de la buvisa”, (il Mario)
(traduco per i non padani..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El “Giuan”(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con…i fantasmi!
– «Ussignur: anca el Giusepp l’e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti a tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente “i grigi” riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi – e lo sono – sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l’esperienza, frega un cazzo.
– «l futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma…il nonnetto, dove cazzo lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?
Nella realta’ del palestrato, del mondo virtuale, della scatola vuota ma ben confezionata, degli urlatori, dei tuttologi, di rintronati “tronisti”, pirla ma belli con aspirazioni del GF, del “ti spacco la faccia perche’ sono piu’ grosso”, del tanta gente muore, ma basta schiacciare “new game” e ti ritornano in vita, ecco che el Giuan, el Mariett, el Pierin e – prossimamente – el Giusepp, devono rasentare i muri, che altrimenti il mondo che corre gli “rampega”, (gli si arrampica) sulle spalle, per scavalcare. Dove si va poi…boh! Chi cazzo lo sa..
Tutti corrono, un motivo ci sara’.. e nessuno a fermarsi, per comprendere origine di tanta frenesia, di tante falene che ruotano vorticosamente, incantate, attirate dalla luce entro la fiamma.
E allora, la zavorra, eccola, racchiusa nei recinti delle riserve loro assegnate… il bar, la chiesetta, il circolino di Villa Tapparelli e i loculi, piu’ che locali, che i vari Comuni assegnano loro, prima di traslocarli in quelli definitivi, al cimitero.

Attimo di pausa per pensare…mmm
Ah ecco oggi 2 ottobre e’ la loro festa e quindi cari Nonni..Auguri
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Miss Italia 1942.

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Il post di oggi e’ una secca risposta della Litty alle polemiche scaturite dopo la sua opinione post concorso di bellezza che e’ un termine superopinabile considerato il proseguio e la conferma che la Lucianina non le manda a dire ma va’ giu’ di piatto.

Guarda. Io non volevo dire niente. Non volevo sparare sulla croce Rossa. Poi la madre della Miss ha detto ai giornali che io l’ho presa in giro e allora. Ma io non avevo ancora aperto bocca. Cos’e’? La critica preventiva? Cosa fa la madre della Miss… la veggente? Quindi adesso ne parlero’ perché non vorrei che ci rimanesse male. Allora. Gran polemicone per la nostra miss che ha detto che se dovesse scegliere un’epoca per vivere sceglierebbe il 1942 cosi’ vedeva la guerra, tanto essendo una donna restava a casa. Bon. Dovevi vedere i giurati come l’han guardata. Amendola sembrava si fosse fatto una madia di bifidus, Bastianich si è messo a sudare aceto balsamico e Luxuria voleva tornare uomo.

A parte che… Alice? Mi spiace deluderti ma nella seconda guerra mondiale di donne in guerra ce n’erano eccome, facevano le partigiane e rischiavano la ghirba pure loro. Comunque. Posso dire? Sei un genio. Io non l’avrei fatta solo Miss. Le avrei dato pure il Nobel per la pace e l’Orso d’oro di Berlino. Ma guarda che ci vuole gia’ una bella fantasia. Ma gia’ solo a tirare fuori la parola “guerra” in un concorso di fighe. Ma poi adesso, che abbiamo la guerra ad un passo, che tutti i giorni c’e’ gente che fugge dall’inferno, tu te ne esci che vuoi vedere come si stava in guerra? Ma mandiamola a fare un giro in Siria. Vada un po’ a vedere cosa capita in Somalia. Una volta sentivi le miss che dicevano.. io sono una ragazza acqua e sapone e voglio la pace nel mondo. Adesso dicono.. io voglio sentire l’odore del napalm perché dai libri di scuola non si sente. Poi per carità. Consideriamo anche l’emozione. Prima volta sotto i riflettori puo’ succedere che ti parta una minchiata… uf …io ne dico tante… lei pero’ e’ recidiva. A Striscia la notizia le han chiesto qual e’ il personaggio storico italiano preferito e lei ha risposto Michael Jordan.

Ci manca che le chiedano il capoluogo del Molise e risponda.. Chicago e poi siamo a posto. Alice. Ascolta. Questo mondo e’ cosi’. Preparati. Adesso ti faranno milioni di domande. Tu non dire piu’ una mazza. Tu sorridi e rispondi..adesso guardo su wikipedia e poi ti dico. Oppure svieni. Come ti fanno una domanda tu fai che lasciarti andare giu’ come una pera cotta nel vino. Senza una parola. Pluc. Sai cos’e’ che io non capisco? Organizzi miss Italia? Una gara di bellezza? E scegli la piu’ figa. Quella con le cosce piu’ lunghe e le tette piu’ sode. Fai vincere quella che ha piu’ curve della strada di Superga e col didietro piu’ parlante che ci sia? Non andare ad inzigare con domande che non c’entrano niente e la mettono in crisi per confermare l’idea che una bella non e’ per forza scema. Scusa. Al premio Strega qualcuno chiede agli scrittori di fargli vedere gli addominali? No. E allora. Qualcuno ha chiesto a Nicola Lagioia: scusi dottore potrebbe mostrarmi il pistolino per vedere se e’ di buona misura? Metti che ce l’avesse piccolissimo… tutti a dire…. eh ma ce l’ha piccolissimo…Eh ma lui era li per il premio Strega non per mister Minchia… Nicola.. era per fare un esempio, ti e’ andata male che quest’anno lo Strega l’hai vinto tu. Nulla mi fa pensare che tu oltre a scrivere bene non abbia anche un sassofono negli slip. Posso fare altri esempi. A Bolt, quando fa i cento metri che vedi solo del fumo che esce da dietro, c’e’ qualche pirla che va a chiedergli che pittore della storia preferisce? E’ un concorso di bellezza? Serve la bellezza… E poi siamo in Italia, eh? Paese di Razzi e Scilipoti. E come direbbe il Berluska cosa pretendiamo da una 18enne manco eletta dal popolo?

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Hotelli.

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Dopo un viaggio di 8 ore cerchi riposo in un hotel e una volta trovato il loculario grazie al TomTom entri e ti rendi conto che nelle receptions se arrivi tardi il n’y a personne e per entrare non ti resta che usare la porta sul retro scassinando la serratura dopo aver superato tre prove mortali, sedando il cane da guardia, colpendo il vigilante alla nuca… una volta entrato nell’hotel ti rendi conto che non ci sono esseri umani ma cyborg costruiti sul modello delle leggi robotiche che ti rispondono con frasi impostate e alla fine ti bofonchiano di mettere una firma sul diario di bordo e ti consegnano il pass della tua camera.

Ok il meglio e’ fatto…tu sali e ti rendi conto che per entrare in camera basterebbe una semplice chiave ma sarebbe obsoleto e quindi hanno pensato bene di fornirti una tessera magnetica che con una bella strisciata nell’apposita fessura dovrebbe far apparire l’apriti sesamo.. teoricamente dovrebbe essere cosi’, poi pero’ dopo aver provato tutte le posizioni.. niente..zero di negativo e la porta continua essere closed tipo il water.. mentre ti comincia arrivare lo stimolo prostatico del pisciamento e tu li’ come un pistola che stringi gambe e tessera tra le dita e ti affidi a riti apotropaici, filastrocche della nonna, abracadabra pagani affinche’ la parete tra te e la camera con cesso si apra, ma niente da fare.

Ormai il livello di sopportazione di tenuta del liquido e’ allo stremo e non rimane altro che dare una spallata alla porta della camera o utilizzare il piede di maiale ma finalmente l’occhio indiscreto, anzi indiscretino del portiere receptionista notturno ti capta e viene in soccorso chiedendoti se per caso non hai smagnetizzato la carta o il pass con una calamita tipo quella che usavi per bloccare il contatore della luce… alla fine prende sta carta e zac..al primo colpo ti apre la porta..

E li ti chiedi o ti poni molte domande sul senso della vita.

Finalmente entrato, scarichi la vescica che era in procinto di scoppiare e cerchi di sistemarti in camera sperando che la moquette non debba portare scompensi come succede spesso ai ragazzi del Volo e comunque ti rendi conto che nel mondo degli hotel nulla e’ facile.

Le prese della corrente non sono quasi mai dove dovrebbero essere.. tipo accanto al comodino. Il Wi-fi funge solo nella hall e per questo e’ sempre piena di gente che bivacca li’ con lo smartphone inchiodato sul livescore del Cupello-Casalbordino.

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I minibar si aprono solo con mine, da acquistare preventivamente su Ebay, che permettono di far saltare la maniglia e dunque agevolarti di degustare le arachidi tostate della Manuzzi.

Le serrande si chiudono solo se premi tre pulsanti come il control-alt-canc e contemporaneamente reciti tutta la discografia di Ritin Pavina per sbloccare il codice di accesso.

Com’e’ come non e’ ce la fai con l’overture e riesci a stappare una minigrappa e poi ti spogli e cerchi di riposare le stanche membra dopo sto viaggio di 8 ore ma..eccolo il primo intoppo..gli hotel moderni sono sempre piu’ fighi ma lasciano entrare luce dovunque e tu disposto a dare via un rene o le pile del pacemaker per avere un buio accomodante, cominci ad attaccare il poster che era sulla scrivania reclamizzante la serata con Ivana Zanocchia e poi sposti i pochi mobili davanti ai punti luce e pensi di di far brillare le fondamenta dell’hotel con la Pentrite o PETN per creare una barriera di macerie che possano oscurare detti punti.

Well, finalmente il buio ma ecco l’altro inconveniente dovuto al fatto che le pareti tra una camera e l’altra, sono fatte con i mattoncini della Lego e per questo i rumori delle altre stanze arrivano nitidamente alle tue orecchie. Bambini che frignano, coppie che ci danno dentro, milizie di adenoidi incazzose che russano con lo sfondo di trombe deretanali.

Cerchi allora tra le tue medicine i famosi tappi per le orecchie che usavi in fonderia per sbavare la ghisa e una volta trovati te li spari piu’ che puoi nella tromba uditiva

tromba d'eustachio

comunemente appellata d’Eustachio dal nome dell’alchimesta Bartolomeo, sino a perdere i sensi con l’inghippo che una volta destato e ritornato nella valle di lacrime ti rendi conto che il silenzio continua e a quel punto capisci che sei diventato sordo.

Ma nonostante la menomazione e considerato che nel mondo degli hotel, dalle otto partono i traslochi con gente che urla, sbatte le porte e sposta mobili vorresti esporre le tue lamentele rendendoti subito conto che e’ inutile chiamare la receptions cybernetica per lamentarti in quanto il solito robot rispondera’ con frasi reimpostate, dicendoti che sti rumori esistono solo nella tua capa ed allora tra la sordita’ e i rumori di sottofondo ti convinci che e’ meglio chiamare il primo psicologo allievo di Carl Gustav Jung per un celere appuntamento ..anche se ad onor del falso nel mondo degli hotel il suono che scandisce il ritmo della giornata non e’ quella del migliarino di palude o del cardellino di Canicatti’ ma quello degli aspirapolvere che piu’ che aspirapolvere sono dei geyser. Hanno il rombo cupo tipo jet plane, e ti entrano in testa come un riff dei Led Zeppelin e non servono una mazza…ci sono piu’ acari nelle moquette degli hotel che nelle parole tronche della Divina Commedia (ma nondimen paura il suo dir dienne,perch’io traeva la parola tronca etc etc).

Nel frattempo qualcuno ha pensato bene di togliere il cartellino dalla maniglia esterna in cui chiedevi gentilmente di non rompere i coglioni e quindi considerato che nel mondo degli hotel le cameriere entrano sempre senza bussare ecco che ti cuccano mentre sei li come mamma ti fece e il bello e’ che reagiscono sempre nella stessa maniera, ovvero fingono di stupirsi dicendoti che pensavano non ci fosse nessuno e chiedono scusa, ma in realta’ sghignazzano di gusto e subito corrono a raccontare alle colleghe le dimensioni del tuo apparato riproduttivo.

Bon..nonostante le traversie ti prepari per la giornata lavorativa esci dal loculo e scendi alla mangiatoia rendendoti conto che se l’Armageddon esistesse, assomiglierebbe alle colazioni degli Hotel dove prima di avvicinarti alla suddetta mangiatoia, vieni crivellato da zaffate rancide di uova alla coque. Una volta entrato scatta la considerazione che il popolo hotelliano a quell’ora mattutina e’ come un automa che trascina i piedi tra formaggini della pontificia opera assistenza, brioches mummificate e crostatine al gusto di muesli e agonia, dove eccellono uomini con le cispe agli occhi e donne ancora in fase di semitruccamento con ai piedi ciabatte assurde.

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A quel punto capisci che non stai facendo colazione ma stai facendo le prove generali per il Giudizio Universale.

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