Anonymous contro Isis











Gli
hacker di Anonymous sono in azione. L’obiettivo e quello di
smantellare l’Isis sul web colpendo i loro server, i loro siti e
tutte le informazioni inserite sui social network e soprattutto i
loro amministratori.
Il
lavoro di Anonymous ha gia’ portato all’individuazione di diversi
collaboratori dell’Isis che hanno aperto siti per la propaganda del
Califfato.
Gli
amministratori non sempre usano Tor e i Vpn, a volte pero’ fanno
l’errore di rendere individuabile i loro
IP
permettendo cosi’ la localizzazione degli
smartphone
e notebook utilizzati
.
La
maggior parte degli amministratori vive tra il Medio Oriente e
l’Africa settentrionale, ma hanno traduttori in tutto il mondo.
La
macchina di propaganda del califfato e’ potente e ricca dei soldi
ricavati dalla vendita del petrolio che hanno conquistato, si
conoscono sette centri produttivi tra cui una TV una Webradio.la
rivista Dabiq e un budget di investimento quantizzato in miliardi di
euro.
Nonostante
gli ostacoli gli addetti di Al Baghdadi riescono far passare i
messaggi inneggianti alla loro invincibilita’ e anche col bloccaggio
di qualche loro piattaforma, subito ne aprono altre e non ultima e’
quella su Telegram dova dallottobre scorso sono comparsi una
ventina di Account in diverse lingue e il fatto e’ che hanno beccato
una dozzina di migliaia di follower. Qui appaiono tutti i loro
comunicati, foto, comunicati, messaggi e tuttin targati Califfato.
Telegram
e’ un clone di WhatsApp dove ogni associato ha un suo numero
telefonico e con questo mezzo l’Isis msg ogni giorno a oltre sessanta
milioni di utenti forti del fatto che il dio denaro li copre in
quanto la politica di Telegram e’ quella di garantire la privacy
anche a terroristi e non e’ come Facebook che inchioda gli account
immediatamente.

Qui
abbiamo la possibilita’ di farci dei soldini grazie alla strafottenza
del patron di Telegram che offre 300.000 dollari a chi sara’ in grado
di crackarlo.
Al
Qaeda lo usa da tempo per comunicare tutti i cazzi che vuole ai
giornalisti e idem dicasi del gruppo libico di ansar al-Sharia.
Dulcis
in fundo Telegram ha un numero di telefono iracheno dove i parenti di
persone rapite possono contattare per pagare il riscatto.
Questi
300.000 dollari si spera finiscano a pro di Anonymous.