Neve.

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Ci si aspettava il cambio stagione ad inverno finito, le piante avevano messo le gemme e gli uccellini cinguettavano felici per l’imminente primavera ma eccoti la perturbazione Russa con turbinio di neve…te possano…
Uno dovrebbe godersela la Primavera.
Rigenerarsi.
Approfittarne per depurare lo spirito, avvelenato dalle tossine negative del buio, del freddo, della stagione morta.
La primavera e’ un regalo stupendo che ogni anno riceviamo, quasi senza accorgercene, quasi senza apprezzarlo mentre dovremmo viverla ogni volta come se fosse un’occasione unica, irripetibile, preziosa e magari l’ultima.
Tanto piu’ che, prima o poi, lo sara’…cmq meglio poi..
Dovremmo viverla facendoci del bene.. amandoci… rispettandoci senza veleni e cosi’ facendo saremmo poi capaci di amare e rispettare il nostro prossimo come noi stessi.
L’inferno quotidiano in cui ci tocca di vivere, nel quale facciamo, per lo piu’ inconsciamente, vivere quanti ci stanno attorno .. ce lo costruiamo con le nostre mani e il nostro cuore, con la nostra incapacita’ di staccarci da storielle miserabili, di superare le nostre frustrazioni, le nostre doppie personalita’, di guardare all’esistenza con gli occhi della moderazione, e forti dell’antidoto del ridicolo.
Facciamo pagare a noi stessi e a chi incontriamo sul nostro cammino il prezzo – fuori mercato – dei nostri fallimenti, delle nostre inadeguatezze, delle nostre insoddisfazioni, delle nostre bugie, delle nostre illazioni attribuendone la responsabilita’ sempre e soltanto agli altri, a una «cupola » di figure negative jellanti e avverse sotto la quale comprendiamo, a seconda dei casi e delle convenienze, colleghi di lavoro e famigliari, amori in corso ed ex, entita’ vaghe e minacciose («i politici», «i potenti», o semplicemente «quelli li’» insomma quelle mezzi frasi che lasciano intendere di tutto e ci fanno cadere sempre piu’ in basso).
Consolàti (accento sulla a e stavolta lo metto) anzi cambio e scrivo..accontentàti in fondo per l’autoassoluzione che deriva dall’invenzione di tanti nemici.
Incapaci di renderci conto di una piccola, banale verita’.. non c’e’ nulla di male a chiedere il massimo alla Vita.. a condizione di non serbarle rancore, se non ce lo concede, e di capire che prima o poi tutte le false verita’ verranno a galla mentre noi andremo sempre piu’ in fondo.
Intanto sono bastati pochi giorni a farmi scorgere, qua e la’, i segni nell’aria di una primavera che non potra’ farsi attendere a lungo, almeno lo spero anche se avro’ una primavera in piu’ o una in meno dipende dal bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.