Pragmatica linguistica.

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La grappa alla genziana corretta cren o alias pianta amoracia,  abbinata all’elenco degli aumenti del 2014 decretati con la legge della stabilita’, mi portano ciclicamente a fare considerazioni su cose o fatti che solitamente giacciono sopiti  nella scatola cranica.

Ad es. il pensiero va verso la pragmatica linguistica che ci insegna by Morris, come le frasi che ci scambiamo in alcune circostanze,  non hanno valore per quello che dicono, ma per il fatto stesso di essere pronunciate, per il tipo di contatto che istituiscono tra due o piu’ persone.

Ad esempio, il primo giorno feriale dopo “le feste le porta via”, all’amico tappezziere chiediamo: «Sei tornato in negozio?».

Mi domando e dico … ma per davvero esiste domanda piu’ testicolare? Cosa minchia penso, che quello davanti a me sia un ologramma? O che il Dott. Dario tappezziaiolo stia passando i ponti in negozio tanto per fare delle giornate di festa intelligenti scaldandosi col teleriscaldamento notturno a palla, oltretutto dopo aver visto le seimila jpg che ha postato sul facebucche in cui era evidenziato il suo passeggio in lochi che non erano absolutament quelli trabacativi. ?

Eppure, l’ovvieta’ consente di ristabilire un contatto di cui l’essere umano ha bisogno per intavolare una conversazione.

Pero’, se c’e’ un momento in cui non ho bisogno di contatto e’ proprio il momento del bisogno dovuto al fatto spiegato all’inizio col peperoncino che spinge e vuole ritornare in liberta’. Insomma tu che magari sei al Cafcigiil in attesa di compirlare gli importi della miniImu, l’acconto della cedolare secca, la regolarizzazione irpef e irap scorso anno, il canone Rai di cui si mormora la scomparsa, il bollo delle auto, la quote associative delle varie cazzate a cui sei iscritto e…col cagotto che incombe,tenti di andare all’evacuazione ma…  paletta scarpona il doppio vu e’ sempre occupato.. finalmente si libera..

In quel momento, non prendetemi per un misantropo, ma amo la solitudine piu’ d’ogni altra cosa e alla faccia della pragmatica linguistica del proff. Morris, non ho alcuna voglia di scambiare ovvieta’ con chi sta’ dall’altra parte della porta che ho appena chiuso.

E invece, proprio in quei pochi istanti di pausa dal logorio della vita moderna senza bere il cynar a base di finocchio, le ovvieta’ si moltiplicano. «C’e’ qualcuno?» chiede una voce, mentre la maniglia si abbassa ripetutamente….No, non c’e’ nessuno e tienila come ho fatto io, contribuente di merda e la prossima volta vieni qui gia’ defecato,  poi sappi che la serratura e’ stregata e non si apre a causa di un sortilegio del mago Otelma… Certo che c’e’ qualcuno, brutto pirla, lo sai benissimo che l’uscio e’ dotato di serratura che si chiude dall’interno mentre il simbolino scatta sul rosso.. se non si apre e’ perche’ c’e’ qualcuno che si sta’ facendo i cazzi suoi.

Oppure, l’importuno si fa’ avanti con una questione politica…E’ occupato?… ..Certo. Sto protestando contro le idiozie della riforma pensionistica in linea con la spending review e ho promosso l’occupazione del Caaf cominciando, pero’, in attesa che il Movimento cresca ad occuparne il cesso alias doppiovuci.

Mi sembra chiaro che e’ occupato.. anche i piu’ moderati come il sottocristo, in situazioni estreme, occupano.

Signori che bussate al bagno con la foga di un esercito assediante alle porte di una citta’ medievale, arrendetevi all’evidenza… le questioni importanti si dibattono a porte chiuse.

Lo hanno capito perfino i fivestars.. estiqaatsi..

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