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OviDio mi pare dicesse Nec sine te, nec tecum vivere possum, ovvero ne’ con te, ne’ senza di te .
E la conferma e’ stata anche stavolta nei tre mesi marini e mi riferisco ai nostri collegamenti col mondo civile.
Qualcuno ci ha provato, una settimana senza cellulare, senza twitter, facebook e navigatore satellitare, ma poi ha confessato di aver barato, di non essere riuscito a sconnettersi completamente dalle proprie abitudini, cosi’ recenti e gia’ cosi’ radicate e se in spiaggia alzavi l’occhio vedevi gente con i pollici sul tablet agevolati dal wireless costiero .
Non e’ facile anche solo immaginare un mondo e una vita, la propria, senza i punti di riferimento che la tecnologia ci ha messo a disposizione in questi anni rapidi e tumultuosi.
La tecnologia e’ rimasta una delle poche ideologie ancora in circolazione e ha la tendenza a inglobare il tutto fino alle estreme conseguenze, fino alla sovrapposizione completa con la vita stessa.
Non abbiamo il coraggio di “staccare” completamente in quanto abbiamo paura del vuoto. non siamo “tech addict”, ma come la maggioranza viviamo quotidianamente nella tecnologia e con la tecnologia ne facciamo un uso consapevole e non tanto equilibrato.
Accendiamo il computer con la stessa disinvoltura con cui accendiamo il televisore o la luce di casa girando un interruttore, senza chiederci che cosa mette in moto la nostra manovra e perche’.
Vivere scollegati e’ oggi la piu’ straordinaria avventura che l’uomo possa affrontare e come tale mette paura perche’ si tratta di esplorare un universo poco frequentato… e’ la nuova frontiera, la corsa all’ovest, la scoperta della luna, il viaggio iniziatico, un percorso a ritroso alla ricerca di sensazioni perdute, alla ricerca di se’.
Una volta di piu’ mi rendo conto che ci vuole coraggio e stile. disinvoltura ed eleganza ad entrare ed uscire dalla contemporaneita’… e’ intraprendere l’avventura senza scosse e senza impugnare bandiere di un impossibile ritorno al passato, e’ semplicemente interpretare la vita con la propria, irriducibile, irrinunciabile, personalita’ e chiudo col latinorum O rerum naturae obscuritas quantum tegmen est falsitatis che tradotto in Casallordinese indica l’oscurita’ delle cose della natura sono grandi quanto il velo della falsita’.Cin Cin..alla vostra..hich
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andate in pace…