Archivio mensile:Agosto 2012

ZipZipHurrah

zip

Mentre al nord stanno al freddo di Poppea noi continuiamo ad avere il caldo afoso di Cerbero l’ottavo anticiclone africano del 2012 e questo confine conflittuale freddo caldo, crea delle trombe d’aria ed e’ appunto quella che oggi pomeriggio a ciel sereno si e’ formata e ci ha costretto a ritornare in tutta fretta all’ovile con la sabbia che ci sferzava le ovaie, quindi dopo una doccia all’aperto non sapendo che cavolo fare mi sono buttato sulla tastiera considerando che a volte noi usiamo apparecchiature senza pensare a chi ha avuto l’idea di creare l’oggetto e a parte la tastiera dell’accapi ce ne sono svariate partendo dallo spillo semplice passando a quello da balia oppure alla zip dei pantaloni e a questo proposito quello che ancora ignoro e’ il nome di colui che ha inventato la striscia di tessuto che all’esterno, ma ancor piu’ perfidamente all’interno, guarnisce la lampo stessa, quella che, per intenderci, una volta su due finisce pizzicata tra i dentini e sempre quando sei nelle curve coi tempi. E’ quello il nome che vorresti avere sulla punta della lingua quando lei, la tipa a cui fai il filo da mesi, finalmente ti invita nel suo appartamento e ti dice ..Mi dai una mano a mettermi comoda?… Elegante perifrasi per non dire..Si tromba?.. Ed e’ li’ che il tuo entusiasmo, rimasto giovanile, ti incastra. Dimentico di ogni prudenza, ti avventi sulla zip che attraversa la schiena del suo tubino nero di seta, con foga ormonale apri di scatto i primi dieci centimetri e lei, la schifosissima striscia in tessuto, si infila nel cursore esattamente a meta’ tra la settima cervicale e la chiusura del reggitette… impossibile qualsiasi movimento. Fai qualche timido tentativo, ma il tutto e’ inchiodato… azz. le hai rovinato per sempre il tubino di Arpiedi e lei ancora non se ne e’ accorta. E’ in quel momento che pronunci la frase fatidica ..Meglio di no dai, non vorrei perderti come amica.., poi batti in ritirata. E mentre sei a casa tua che pensi alla figuraccia, lei chiama una squadra di tosti vigili del fuoco per fare cio’ che non hai fatto tu.. sbloccare la lampo, naturalmente.
Ps.. attenti a non sbagliare e se fate una ricerca in google mettendo la parola Zip troverete (l’ho fatto prima di voi) Gideon Sundback come perfezionatore della cerniera lampo. Rendere giustizia s Gideon e’ cosa buona e giusta e’ un modo da rendere giustizia a uno dei piccoli geni che hanno trasformato la nostra vita quotidiana molto piu’ di quanto abbiano fatto i vari Einstein o Newton.. insomma a noi questi ultimi ci toccano indirettamente ma e’ bello conoscere l’identita’ di chi ha concepito la Zip perche’ ha un altro significato ed inestimabile vantaggio che e’ quello di mandare affanculo esattamente il perfezionatore dell’infernale meccanismo che ci strappa di bocca continuamente parole qui irripetibili quando a 22 gradi sottozero in montagna dopo la pisciatina fumosa ti rimane in mano il cursore e tu resti li come un pirla con la patta aperta ad attendere la morte bianca senza contare i ricordi da giovane quando con troppo entusiasmo durante la chiusura della cerniera dei jeans cominciavi a capire attraverso un dolore di redenzione che la puberta’ era giunta e che bisognava fare attenzione ai peletti.. grazie Gideon e chissa’ se sai chi ha inventato la striscetta di tessuto di cui sopra.. chi riesce a trovarlo colmi la mia lacuna.

C’e’ er Bero

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Azz. Che afa sto cane a tre teste anticiclone africano. Per fortunissima ci sono gli esperti con i loro strepitosi segreti ti fanno godere come un falco…non stare al sole, bere molta acqua, mangiare frutta e verdura. Ma dai? Che strano. Di solito noi quando fa cosi’ caldo aspettiamo le due del pomeriggio per piazzarci sul balcone col passamontagna a mangiare polenta concia e bere sugo di costine di agnello. Razza di pirla istupiditi dal sole e compagni di merende del Trota. Mai che ci consigliano qualcosa di originale. Non so.. sessioni di pisolini in cantina, toupet di sogliole surgelate o lunghi pediluvi al chinotto fresco o magari slip col comparto ghiaccio almeno qualcosa di duro si vedra’. L’unica su di giri di questi tempi e’ la Rosy rigorosamente con la y. MariaRosa Colombo, si fa chiamare Rosy perche’ e’ dalle elementari che le cantano.. brava brava MariaRosa qui la vita e’ sempre rosa solo quando ci sei tuuuu.. e lei ha profuso interi stipendi da cassintegrata mobilitata ILVA.. in corsi di yoga e canti karmici per riuscire a controllare l’impulso di sputare in faccia al mondo  e alla canzoncina. Pur essendo quindi un donnino perbenino, questa volta ha preso la vita per la coda e ha piantato la sua squilibratissima meta’ della mela cioe’ il marito, Adolfo l’avvocato con lo zolfo. Ora e’ risorta, gira con tacchi a stalattite e spacchi molto spaccati, sul Carrera ipercompresso che il marito aveva ereditato dallo suocero prima della spartizione matrimoniale nonostante l’intervento dell’AMI, e nonodecimostante quel niente di ginocchio valgo che ogni tanto la fa’ inciampare sui suoi stessi piedi da foca di Valparaiso. E non e’ un bel vedere. Adolfo, che non e’ stato mai capace di intendere e tanto meno di volere, ha il cuore sciolto e tira avanti a Pane, Valium, Tavor ed En. Dice che si sente inutile come quelli che suonano nei borghi tipo Scerni coi complessi rock. E’ alto un metro e una gazzosa e largo un frigo e nudo sembra lo sponsor del dott. Gibaud non e’ che puo’ pretendere il rimpiazzo della Rosy. Ha cominciato a collezionare complessi di inferiorita’ gia’ dalle elementari. Non solo aveva lo stesso nome di Hitler, che e’ francamente fastidioso, ma in piu’ siccome faceva “Canale” di cognome i compagni bastardi lo chiamavano “rungia” (per i non leghisti nordici sarebbe l’acqua irrigativa che scorre nei fossati bordo campo). In terza media si fece tatuare il nome della fidanzata Samantka (con la Kappa) sul polpaccio. (quindi fin sotto le ascelle)..Due giorni dopo lei lo mollo’ ed allora tiene il gambaletto destro sempre anche in spiaggia ed indossa il costume ascellare anni trenta. Insomma fa parte di quella categoria di maschio da evitare come la grandine di Lanciano. L’eterno figlio. Che e’ nato lamentandosi e ha continuato a farlo in saecula saecolorum. L’eterno figlio e’ anche pieno di fobie. La psicanalisi ne elenca 400? Bene. Lui ne ha qualcuna in piu’. Ha paura dei tuoni, delle correnti d’aria, di satana, degli occhi delle bambole, della fine del mondo, del buio, dorme col salvalavista Beghelli sempre acceso e non e’ in grado di curarsi nemmeno un eritema perche’ e’ un eriploblema. Non e’ fatto per nidificare. Ma state tranquilli. Comunque se la cavera’. C’e’ sempre una mamma o qualcun’altra che fara’ le veci di una mamma.. Insomma come dice Emerenziana e’ un emerito figlio di…

Carli’s

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Piu’ il tempo passa e piu’ belle persone si vedono nella spiaggia di Casalcoso e per noi diversamente giovani che abbiamo il gap dell’eta’ anagrafica e dell’eta’ biologica ovvero quella interna non specchiabile diventa dura la storia.. solo la storia. Penso che la visione paradisiaca sia dovuta principalmente ai prodotti cosmetici nonostante la crisi italgrecalspagnola e se si parla di cosmetici, la parola d’ordine di questi tempi e’… Opacizzare. Insomma levigare visibilmente. Satinare e togliere quella patina di oldossido, quel naso lucido che sembra Silver Plate.. Ma attenta cara lettrice.. non e’ cosi’ per tutte..Tu smagliante creatura devi far conto che una volta che ti sei opacizzata per benino, devi dare anche un poco di luce al viso col problema che prima ti sei spenta per non far vedere le macerie e poi hai dovuto appicciarti per lucificarti.. che alternative hai? Sbatterti sui denti la pala dei giochini del Paciocco o il cucchiaio di legno per il sugo? Naaaaa.. Prendere sul muso un lordone dal pirletta di turno? Ma nooo, dai che forse basta solo una mano di lucido, quello collosissimo appiccicoso, praticamente usa il Vernidas… 5,12 euro e ti togli la paura col rischio che se per disgrazia il tuo inseminator ti bacia finisce che ti rimane incollato alle labbra come un piercing perpetuo.. e non oso pensare a cosa puo’ succedere se per caso.. Tu metterai la testa a posto.. si esattamente in quel posto… Ad ogni modo, due ore e sarai come prima. Pero’ un poco piu’ fane’..sciupata insomma. A chiazze, come il pavimento dell’ingresso di Via Italia 19 lavato dalla Rumena di turno. Del resto ha ragione il tuo sbarbato a dirti.. Non truccarti, stai acqua e sapone. Poi tu gli compari davanti cosmeticizzata, vernidassata e ti senti dire.. minchia che muso… Sembri un ripieno alla Giovanni Rana ed era meglio quando stavi peggio come diceva il Conte al tempo dei pantaloni attillati al pennello.

Beh pero’ non dimenticare che ci sono anche dei cosmetici naturali. Ad esempio prendi una saponetta all’olio d’oliva, il Carli senza fare nomi, quello che rompe i pendenti mentre mangi e ti comunica di aver vinto. Tu sognavi una pelle morbida, soffice liscia come sta scritto sulla locandina ed invece… Una mazza… e ti ritrovi con la pelle come un’iguana tipo la striscetta grutulata per sfregare il cerino che trovi dentro le scatolette dei fiammiferi svedesi.. Uguale. Nota che l’ho chiamato cerino per darti l’idea anche se sono di legno in quanto a dire legnino non mi sfagiolava, come la testa del Dario insomma, quella che si accende e dopo una fiammata la puoi buttare. Insomma se qualcuno ti accarezza vien su un attrito che farai scintille e nella notte di SanLorenzo tutti esprimeranno desideri. Proseguendo sul depilantes del Carli leggo che potrai lavare i capelli con lo shampo al miele e limone. Fallo..risultato.. Stoppa. I tuoi capelli assomiglieranno alle frange per le mantovane. E che dire del ritocco ricrescita, la Vale colta da una crisi di risparmio capellatorio, ha fatto il pastrocchio pennellando la base e come risultato sembra la bandiera del Burundi. Ogni volta che prende il tubetto ci stanno almeno un paio di nerotti che si mettono la mano sul cuore e cantano l’inno nazionale e meno male che l’alzabandiera lo riservano per una cosa fatta a mano. Forza, mettici una pietra sopra a questa ossessione per il corpo. Tanto non cambierai se sei del tipo waterchiusa rimarrai waterchiusa. Se sei fatta a pera, a godet, a pino di natale, e’ difficile che ti trasformerai in clessidra col punto vita di un’ape regina. Al limite sarai una pera un poco meno evidente, non troppo panciuta, come quella che cresce nelle bottiglie di grappa..Willi.ahms. Perche’ si tratta di costituzione. E la costituzione non si cambia, te lo dice anche il Giorgio quello della sobrieta’, quello dei duecentosessantamilioni annui. Del resto, la riprova classica te la danno i capelli quando decidi di cambiare il taglio, tralasciando le fortunate tipo Belen con miliardi di capelli in testa e scendendo nel normale dei tre spinaci classici, dici basta alla riga in mezzo alla Lucia Mondella. Meglio di lato. E le punte vanno in sotto, a caschetto, tutti lisci. Come Renato Zero. Scuci i tuoi bei 70 eurini dalla Valeria e tempo due giorni e tutto torna come prima. La riga si sposta nella notte (sto parlando di capelli), le punte sbafano all’insu’ come il naso rifatto della Giusy e ritornerai coi boccoli sparagnati come se avessi messo la testa dentro alla gabbia dei criceti, ad ogni buon conto belle persone si vedono quest’anno e il Carli lasciamolo solo per la pasta al pesto..ovviamente senz’aglio.

salsadancing.gif salsa time image by maryana_rox_95

Sogno di mezzestate..ma di giorno

Sogno di una notte di mezza estate.JPG
Tu m’attrai, duro cuore di calamita …

ma cio’ che attiri non e’ ferro volgare che’ questo cuore

e’ puro come acciaio. Sospendi la tua forza d’attrazione

ed io non avro’ più la forza di seguirti.

Ve lo ricordate Uilliam Scachespaire cosa diceva Elena a Demetrio? Bene ma nn c’entra un tubo sulla mia elocubrazione di mezzestate.. Meno turisti quest’anno, hanno ridotto la vacanza passando dalla mesata del tempo che fu’ al momento della lira ai 15 giorni degli scorsi anni euretini.. poi dai 15 giorni alla settimana poi solo al WE poi solo alla visita ai parenti e sono rimasti quindi i turisti mordi e fuggi locali della domenica… Il Casalese o abitante di Casalbordino Su, della domenica e’ una locusta in uno sciame di locuste, un tarlo divoratore che segue un percorso assolutamente casuale nel suo piccolo, ma facilmente prevedibile nella sua polimorfa e caotica unicita’.. il tracciato di uno zigzag planetario simile nei minimi particolari dai planning delle agenzie di viaggio o, piu’ facilmente dallo sviluppo delle grandi arterie di comunicazione, le Autostrade Nel Sole e mi ricordo dei viaggi che si facevano per venire qui al mare.. socchiudo gli occhi steso sul lettino sdraiato al sole con MP4 all’orecchio con sottofondo di musica italiana e mi ci vedo mentre la macchina rallenta, il caldo vento dell’inizio estate smette di sferzarmi la faccia attraverso il finestrino aperto, mi fermo all’autosgrillettato.. bei tempi quando si avvicinava il tipo con la faccia da castigatore e la solita domanda. “Ehi amico, ti serve un Ipad nuovo?”. Scarto l’amico dealer e mi trovo davanti il classico camionista che fortuitamente e’ rimasto senza benzina e senza portafoglio che propone l’acquisto del rolex che lui vuol fare fuori datosi che e’ un ricordo della sua ex quindi e’ un di piu’ e che per uno come me e’ l’abbinamento ideale con i miei Ray-Ban e difatti faccio vedere il mio e come Daytona originale mi dona proprio, sono un figo eccezionale consapevole che non devo andare a Napoli altrimenti addio Rolex e addio braccio, quindi considerando anche che casualmente la mia faccia da pirla passo e chiudo che mi da l’aspetto di uno che non puoi convincere facilmente, mi perdo anche l’occasione del camionista cornuto rolexoso e mi tuffo nel fresco precotto dell’area di servizio.. goduria selvaggia nell’isola di pace, ristoro, ritrovo, il Grande Spirito dell’Autogrill mi accarezza la schiena e mi asciuga di colpo il sudore, scatenando il primo brivido, la prima emozione, la quasi certezza del mondo migliore.

Secondo brivido, stessa intensiva.. le pizze, appena sfornate, mi guardano, la margherita addirittura, mi implora “Quero tu labios rojos, tu boca carnosa. Prendimi e saro’ la tua pizza!”, Forse il flashback era di una vecchia pubblicita’ di birra ma fa istess, faccio un giro nella vetrina adiacente ed anche un paio di “Positano” ed una “Rustichella” ci provano. Mi guardo attorno, migliaia di occhi mi guardano.. l’orso Barry all’ingresso della zona ristorante, i tuttifrutti plastificati in confezione multicolor, gli yogurt da bere, i culatelli, le lonze, i tranci di parmigiano reggiano rigorosamente terremotati e persino dallo scaffale dei barattoli un ragu’ al cinghiale mi fa l’occhiolino e mi imbarazza in quanto il mondo intero sa che sono vegetariano e non tradisco (per la serie del ..se tradisci non perdono..). Gli altoparlanti nascosti nel soffitto diffondono una canzone da diabete di una cantante americana, poi il rauco lamento di un idolo italiano.. i grandi successi si succedono (bisticcio di parole fortuito) cosi’, come una serenata fuori orario per un flirt fuori luogo, fino a quando l’antifurto all’uscita pigola un allarme di circostanza e giuro che non ho castigato nulla. No problem era un falso allarme programmato, alle casse si guardano svogliati e fanno segno di andare affanculo, tutto scorre verso la siesta, i signori e le signore in coda aspettano di pagare i souvenir gastronomici, le sigarette e le gomme senza zucchero che sostituiscono il dentifricio e nascondono l’alito che ammazza. Finita la margherita sorseggio un the alla pesca in lattina sarebbe meglio un bel bicchiere di vino di quello tosto ma i punti patente non me lo permettono e se per caso mi dovessero far dare un’alitata nel palloncino son membri amari. E’ bello stare ancora un po’ li’ a ciondolare tra gli scaffali anzi, approfitto dell’andamento flaneur di altri come me per sbirciare le copertine dei rotocalchi piu’ in voga e qualche giornaletto preporno con la Belen scarsamente che mostra farfalla e patata. lo Spirito dell’Autogrill mi manda segnali per comprare una raccolta tre-per-uno con cellophane nero a riprova del vero hardcore, ma ormai la porta e’ aperta e la mano bollente del parcheggio mi agguanta con forza. Sono quasi tentato di aprire l’Ipad per vedere chi ci sta in neretto sulla chat ma l’autostrada sfreccia di nuovo appiccicosa sotto di me spegnendo i miei ricordi autostradali e quindi mi sveglio dal sogno a occhi aperti.. e’ ora di fare un giro agli scogli e castigare un poco di cozze considerato che quelle a riva non sono commestibili e poi stanno prendendo il sole… meglio sole che male accompagnate..boh..

Genesi informatica

Dio e il PC.jpg
Per comprendere il seguente post occorre avere una leggera infarinatura di informatica o quanto meno aver dimestichezza con l’algebra booleana e anche con la religione nostrana e non quella islamica.

Quindi parto con la filippica ..

1. Dio creo` il Bit e il Byte. E da questi una Parola

2. E ci furono due Byte in una Parola; non esisteva nient’altro. E Dio separo` l’Uno dallo Zero; e disse che era cosa buona e giusta.

3. E Dio disse – Lasciate che i Dati siano.. e cosi` fu’ (poi in seguito disse ..Kung..e Kung fu).

E Dio disse – Lasciate che i Dati vadano al proprio posto. E creo` i floppy disks, gli hard disks e i compact disks e le pendrive da un chilo da un mega e da un giga e poi forse un tera (ma non si sa bene se tera o mela).

4. E Dio disse – Lasciate che i computer siano, cosi` ci sara` posto dove mettere i floppy disks, gli hard disks e i compact disks e le pendrive. Cosi` Dio creo` i computer e li chiamo` Hardware. Vide che era cosa buona e giusta e se ne compiacque.

 5. E non ci stava ancora il Software. Ma Dio creo` i programmi… piccoli e grandi… E disse loro – Andate e moltiplicatevi e riempite tutta la Memoria Ram o chi per essa escludendo i Rom perche’ era leghista.

6. E Dio disse – Creero` i Programmatori; e i toghituentinain faranno nuovi programmi e gestiranno i computer, i programmi e i Dati ed altro..altro.

7. E Dio creo` il togotuentinain, e lo mise nel CentroDati; e Dio mostro` al togo l’Albero dei Cataloghi e disse – Puoi usare tutti i volumi e sottovolumi, ma NON USARE Windows neh..non fare il bastardo dentro.

 8. E Dio disse – Non e` Bene per togotuentinain stare solo. Prese una costola dal corpo del togo28+1 e creo` una creatura che avrebbe seguito accento sulla i… il togo30-1, e ammirato il togo25+4, e amato le cose fatte dal togo5*5+4; e Dio chiamo` la creatura: l’Utente (nn lu tente).

 9. E il togo29 e l’Utente giacevano sotto il puro DOS ed era cosa Buona.

10. Ma Bill Porta era piu`furbo di tutte le altre creature di Dio. E Bill disse all’Utente – Veramente Dio ti ha detto di non lanciare nessun programma? Non e’ che ti ha preso per il .. i..mmm fondelli?

11. E l’Utente rispose – Dio ci ha detto che possiamo usare ogni programma e ogni parte dei Dati ma ci ha detto di non lanciare Windows o moriremo perdendo tutti i dati in memoria e non solo quelli in cache.

12. E Bill disse all’Utente – Come puoi parlare di qualcosa che non avete mai provato. Nel momento in cui lancerai Windows diventerai uguale a Dio. Potrai creare tutto quello che vuoi con un semplice click del tuo mouse

 E l’Utente disse che i frutti di Windows erano piu` belli e piu` facili da usare. E l’Utente disse che ogni conoscenza era inutile – finche` Windows non l’avesse rimpiazzata.

14. Cosi` l’Utente installo` Windows nel suo computer, e disse al togotuentinain del fatto del Bill e che era cosa Buona e giusta.

15. E il togotentinain inizio` immediatamente a cercare nuovi driver. E Dio gli chiese – Cosa stai cercando pirletta? E il togo29 rispose ..Sto cercando nuovi driver perche` non li posso trovare nel DOS. E Dio disse – Chi ti ha detto che hai bisogno di nuovi driver? Hai lanciato Windows? E il togopirlettinanin disse – E stato Bill Uscio che ce l’ha detto!

 16. E Dio disse a Bill Porta – Perche` questo, sarai odiato da tutte le creature. E l’Utente sara` sempre infelice a causa tua. E venderai sempre Windows anzi te lo taroccheranno tutti i toghini or togazzi che fa rima con beeep a venire futuri.

17. E Dio disse all’Utente – Perche` hai fatto cio`. Windows ti deludera` e prendera` tutte le tue Risorse; e dovrai usare spregevoli programmi e dovrai sempre basarti sull’aiuto dei discendenti togolani ani per gli amici.

18. E Dio disse al togopirletta – Siccome hai ascoltato l’Utente non sarai mai felice. Tutti i tuoi programmi avranno errori e tu dovrai risolverne sempre di piu`fino alla fine del tempo.

19. E Dio li mando` fuori dal Centro Dati, chiuse a chiave la porta e la protesse con una password.

20. GENERAL PROTECTION ZIO FAULT

(Primam esse legem ne quid falsi dicere audeat; deinde ne quid veri non audeat.)

Aria Condizio nata.

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Basta con sto cazzo di aria condizionata or climatizzata.. cosi non si puo’ piu’ andare avanti. Chiedo a Monti, Mari e Collina Da 1 pezzo un’interpellanza parlamentare. Se lo stato deve tutelare la vita dei cittadini che pagano regolarmente l’IMU, che lo faccia. Tiri fuori uno straccio di norma che regoli sto uso indiscriminato dell’aria condizionata. Bella invenzione, per carita’, ma qualcuno deve dirlo che siamo in Italia e non all’equatore. Non e’ possibile. Negli aeroporti ci  sono temperature da circolo polare artico, sugli aerei si respira la bora negli Ipermercati diventi uno Yeti, sui treni o ti brasi o trovi le stalattiti e negli autogrill viste le condizioni climatiche i baristi sono vestiti sempre di rosso e ti vendono i panettoni tutto l’anno perche’ per loro e’ sempre Natale se dici a loro che ti ritrovi col culo gelato ti senti rispondere che e’ meglio un culo gelato oggi che un gelato nel culo domani. L’altra sera a Roma, dove e’ risaputo che l’escursione termica tra sera e mattina e’ simile a quella del deserto del Gobi, sono salito su un taxi che di taxi aveva solo il volante. Il resto poteva essere benissimo una cella frigorifera da macellaio. Strano che non ci fossero i quarti di bue appesi allo specchietto. Mi si e’ inchiodata la cervicale e ancora adesso cammino con la stessa scioltezza di Frankenstein (in Barese Franco dove stai). Saro’ scemo ma preferisco viaggiare con l’ascella un pelino pezzata, piuttosto che col Monclear a risvolto coppinale. E poi c’e’ la storia dei filtri. Pare che nell’aria condizionata nidifichino torme di germi, eserciti di acari, compilation complete di microbi pronti ad impestare chiunque capiti a tiro. E in piu’ l’aria condizionata sbiadisce ancor piu’ del cloro della piscina. Potrei giurarci. Prova ad entrare nel grande magazzino di cui sopra abbronzato caffelatte, passa in rassegna la merce ed esci che hai lo stesso colore dei gechi. Come sempre basterebbe il buon senso. Ho detto “basterebbe”. C’e’ chi lotta per l’emancipazione dell’aria condizionata e chi da sempre e’ nemico della corrente perche’ l’aria di fessura porta alla sepoltura. E non mi riferisco alle correnti artistiche. Guai aprire una finestra parallela all’altra perche’ scatta la tragedia. Meglio stare barricati in casa con 120 Fahrenheit. Se in macchina socchiudi il deflettore, si legano al collo il fazzoletto come i cowboy di Ombre Rosse. Provare a convincerli e’ inutile, quanto cercare di fermare la marea con le mani, quindi do’ il benvenuto ai 7 anticicloni africani e mi ricordero’ di loro il prossimo inverno mentre saro’ alle prese col TLR con infinita nostalgia.