Archivio mensile:Aprile 2023

Accise.

Post del giorno..Le accise sulla broda per il nostro macinino.

Accise il cui significato non è un passato remoto del pronome personale singolare del verbo accidere e quindi che minchia sono ste accise… ando al dispiego di sto introito da una trentina di miliardi di eurini (forse fa piu’ effetto confrontarli con la vecchia moneta.. pari a Lire 60.000.000.000.000 ).. che sono cifre aggiuntive al costo carburante applicate come misura temporanea per far fronte a emergenze ambientali, crisi umanitarie e guerre, che i cosi del parlamento hanno pensato bene di introdurre momentaneamente ma che non sono mai state cancellate nonostante fosse terminata la necessità.

Buttando l’occhio e anche l’orecchio vediamo di che si tratta:

Guerra d’Etiopia 1935/1936 – 0,000981 euro

Crisi di Suez 1953 – 0,00723 euro

Vajont 1963 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Alluvione di Firenze 1966 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Terremoto del Belice 1968 (ricostruzione) – 0,00516 euro

Terremoto del Friuli 1976 (ricostruzione) – 0,00511 euro

Terremoto dell’Irpinia 1980 (ricostruzione) – 0,0387 euro

Missioni ONU (1982 Libano e 1996 Bosnia) – 0,106 e 0,0114 euro Rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004 – 0,020 euro

Acquisto autobus ecologici 2005 – 0,005 euro

Terremoto di Aquila 2009 (ricostruzione) – 0,0051 euro

Cultura 2011 – 0,0071

Crisi migratoria libica 2011 – 0,040 euro

Alluvioni di Toscana e Liguria 2011 (ricostruzione) – 0,0089 euro Decreto “Salva Italia” 2011 – 0,082 euro

Terremoto in Emilia 2012 (ricostruzione) – 0,024 euro

Bonus gestori” 2014 – 0,005 euro

Decreto fare” 2014 – 0,0024 euro

Certo è che leggendo con tutti sti zero sembra una minchiata.. ripeto che sono una trentina di miliardi di eurini.. son palanche belandi…

Poco da discutere ma guardando le date di introduzione, la prima accisa introdotta sul carburante in Italia è relativa alla guerra d’Etiopia del 1935/1936, ed è a tuttoggi ancora attiva e anche se l’è vejotta, permane ma con un ma.. in quanto inglobata dal 1995 in un’unica accisa indifferenziata che non ha più riferimenti alle originali motivazioni, (gli scaldasedie del ministero si erano vergognati) ed è proprio questo accorpamento che ne rende praticamente impossibile l’abolizione..

Facendo i conti, la benzina senza accise (e senza Iva) costerebbe poco meno di 90 centesimi al litro, mentre il gasolio poco più di 80 centesimi al litro.

La benzina ad oggi in modalità self service ha superato a quota di 1,9 euro/litro, e si va oltre la soglia dei 2 euro al litro per il servito.

A Casalcoso un litro di vino fatto spremendo 1,5 kg di uva lo paghi attorno a 1 euro.

Quindi per equivalenza 1 litro di benzina equivale a 3 kg di uva e ne consegue che per andare nella casa marina mi faccio secco 240 kg di uva in andata e 240 al ritorno piu’ 300 kg di autostrada e il totale fa 780kg di uva (circa 320 ceppi di vigna che seminati a 70cm fanno 224 metri di filare).

Basta coi calcoli e mi bevo sta grappa rigorosamente con genziana alla faccia delle accise.