Archivio mensile:Aprile 2022

Welleyes (bene e si).

 

 
 
 

Curioso il titolo vero? Io abito a Torino (quasi) e se voi dite Torino il pensiero va’ alla FIAT.

Ora provate andare nei motori di ricerca e’ cercate di risalire alla nascita della Fiat, troverete storie e dipinti tipo questo di Lorenzo Delleani (ho un suo dipinto in quel di Casalbordino).
 
 
in cui sono raffigurati i soci fondatori della FIAT

1. Damevino, 2. Goria Gatti, 3. Biscaretti di Ruffia, 4. Racca, 5. Cacherano di Bricherasio, 6. Ceriana Mayneri, 7. Agnelli, 8. Scarfiotti, 9. Ferrero
 

Cazzooo qui manca una persona e oggi vi posto la storia legata a Monsu’ (Signore per gli Juventini) Ceirano 


 
che ai piu’ non dice nada ma che sotto sotto e’ lui il progenitore della Casa Automobilistica piu’ famosa d’Italia e vi posto anche il perche’.
Il buon Giovambattista Ceirano era nato nella provincia granda, alias Cuneo (per i non nati ai pie’ del monte).. il babbo di mestiere era orologiaio come l’Adriano ma siccome la famiglia era grande, con quattro figli era abbastanza problematico sbarcare il solario, decise di cercar fortuna in quel di Torino ( si parla degli anni a cavallo tra 1890 e 1900).
All’epoca il Giovanni Battista aveva una ventina di anni e una volonta’ ferrea di far qualcosa per poter provvedere alle necessita’ mangifere ed apri’ un negozietto di biciclette nella zona di C.so Vittorio Emanuele.
All’inizio rivendeva e riparava bici e poi con un certo savoirfaire comincio’ a costruirne e come marchio scelse un nome d’oltralpe che facesse piu’ figo datosi che noi Italici eravamo e siamo abbastanza esterofili e lo chiamo’ Welleyes (in italico = bene/si).
Il Ceirano quindi incomincio’ ad ingrandirsi con la vendita delle sue bici marca Welleyes e considerato che i tempi erano maturi e le prime automobili cominciavano ad apparire sulla scena dei trasporti, si compro’ una quattroruote e ne era molto fiero.
Il brutto di questa auto era il dover smontare le ruote per le riparazioni, quindi studio’ e brevetto’ un sistema chiamato Rapid che colmo’ questa lacuna abbreviando di molto le tempistiche di riparazione.
Il Ceirano con quattro soldi in saccoccia si iscrisse in vari club frequentati da nobili e commercianti facoltosi e qui a Torino nella zona di Porta Nuova conobbe l’Ing. Faccioli (padre di quello che mi ha fatto la vetrata a Borgaro e che mi racconto’ tutta la storia della FIAT). 
Assieme misero in piedi una piccola produzione familiare di auto che non era male ma la pecca maggiore era quella di recuperare la grana ed eravamo nel 1898 dove i tempi erano duri e la gente non metteva assieme pasto e cena. 
In contrapposizione esistevano tanti nobili danarosi che avevano puntato le evoluzioni del Ceirano e qui nacque la prima societa’ in Accomandita della Ceirano con alcuni componenti abbastanza noti tipo il corridore pilota Felice Navarro e soprattutto un certo Vincenzo Lancia e tutti assieme costruirono le prime auto marchio Welleyes.
 


Purtroppo questi soci non riuscirono a far fronte alle spese di produzione dell’enorme richiesta e quindi nel luglio 1989 si realizzo’ l’ingresso di altri facoltosi nobili sfruttatori di idee altrui ed ecco costituita quella che noi conosciamo come FIAT la Fabbrica Italiana Automobili Torino con le persone illustrate all’inizio post dal Delleani.. dico purtroppo per il Ceirano fu liquidato con 30.000 lire a saldo della cessione ditta e relativi brevetti.. ma i nuovi proprietari (animi nobili) non lo lasciarono in mezzo alla strada e gli diedero l’incarico di agente addetto alle vendite, ma solo per l’Italia..
Giovanbattista accetto’ ma si vide tagliato fuori sia come industriale sia come frequentatore di Club destinati ai grossi finanziatori ed a gente con sangue blu e puzza sotto il naso legati al Reame dell’epoca e si tolse di mezzo ricostituendo un gruppo assieme ai suoi fratelli chiamato F.lli Ceirano-Torino e fece la sua strada e non poca.
 


da qui nacquero delle belle macchine.

 
Questa e’ la vera storia di nascita della Fiat ed il resto e’ noto a tutti e questo marchio dall’ottobre 2014 e’ diventato FCA ovvero Fiat Chrysler Automobiles azienda italo-statunitense di diritto Olandese poi nel luglio 2020 assieme a PSA eccoti la STELLANTIS…
L’ultima nota e’ sul marchio Lancia che aveva percorso la sua strada per poi finire assorbito dalla Fiat, su cui e’ meglio stendere un velo pietoso in quanto ad oggi e’ destinato a ruolo sussidiario e le ossa del Vincenzo son li che vibrano nella fossa e li ci lascio pure i miei ricordi di Rally’70 col Jolly Club e la mitica HF.

Ma sto partito l’hanno poi venduto (cosi’ pensava lo Stefano)..

 

 

Il Patek Philippe di Francesco.

 

 

 

 

Certo che la gente non sa valutare le situazioni.. parlo ad es di Francesco il nostro Papa che viaggia in utilitaria senza mettere le scarpette rosse e portando via il trabaco al Novarese Adriano Stefanelli che comunque continuera’ a farle al Berluska nazionale e anche ai vari Bush e all’emerito Benedetto..

il Francesco lo vedete con gli scarponi neri in quanto usa le ortopediche che a suo tempo le faceva un suo calzolaio Argentino e da quando è a Roma il suo ortopedico di fiducia le ha fatte fare dalla sua famiglia che ha un laboratorio nel barese ma parliamo di cose serie..

mi ha lasciato perplesso il cronista che durante l’Angelus ha fatto notare l’orologio del Papa come se fosse un prodotto comprato al mercatino..

Azz.. sto cronista del menga ha perso l’occasione di stare zitto.. e mo’ vi spiego il perche’..

Osservate bene la foto..

 

Ed ora date uno sguardo all’orologio e fate un giro su questo link..

 

 

 

 

quello che indossa Francesco è il modello Nautilus 5711/1A-018 della Patek Philippe che costa 52.635 US$ fatto in edizione limitatissima e quindi con valori stratosferici ad es. all’ultima asta di New York all’11 Dicembre 2021 l’assegnazione è stata di 5.350.000 US$ + diritti d’asta per un tot di 6.503.000 US$

quindi è stato aggiudicato l’ottavo orologio piu’ costoso al mondo..

 

Complimenti al Francesco e gli raccomando di fare attenzione quando gli baciano l’anello .. ma credo che abbia tolto questa abitudine di sudditanza e forse capisco anche il perchè..

ps.. voce di popolo (quindi da verificare) che circola è quella che Francesco sia membro onorario dell’esclusivo Club Tiffany e anche del Rotary club.

MoonSwatch e di nuovo sta mania…

Mi ricordo le corse negli anni 90 per acquistare l’orologetto di plastica..quanti km percorsi e quante aste a cui ho partecipato.. e quanti soldi spesi a partire dalle 50.000 Lire prezzo base ai 50.000.000 di lire per un Kiki Picasso.. ne ho ancora un centinaio inusati a ricordo della pazzia momentanea

 

 

ed eccoci nuovamente alla Swatchmania con l’aggiunta del brand Omega.. e’ in corso la lotta per averne uno della serie MoonSwatch composta da 11 pianeti..

Ogni orologio si ispira a un pianeta o corpo celeste del sistema solare.

Tutti i quadranti presentano i contatori posizionati in maniera simile ai classici cronografi Swatch, molto probabilmente perche’ utilizzano lo stesso calibro al quarzo, che permette il posizionamento delle lancette in questo modo.

A prima vista potrebbero ricordare le versioni Reduced dello Speedmaster.

Andando in ordine, eccoveli.

Mission to Uranus

 

Mission to Pluto

Mission to Venus

Mission on Earth

Mission to Mars

Mission to Saturn

Mission to Neptune

Mission to the Sun

Mission to Mercury

Mission to Jupiter

Mission to the Moon

Bellini vero? Diamo uno sguardo alle caratteristiche tecniche di questi orologi..

La cassa in Bioceramic è stata realizzata ispirandosi dalle forme del classico Speedmaster con anse a elica, pulsanti circolari e corona protetti da delle piccole spallette che li isolano da colpi accidentali.

 

Il diamentro è 42mm con 13.25mm di spessore.

La corona reca il logo Omega e la S di Swatch, ovvero la partnership tra i due marchi.

 

L’impermeabilità è di 3 bar, quindi 30 metri il che sta a significare che la resistenza effettiva all’acqua permette di utilizzare l’orologio senza però immergerlo, in poche parole resiste a schizzi e un lavaggio di mani.

Il cinturino e’ in velcro e sono come gli ultimi presentati da Omega per la NASA, perfetti per essere indossati sopra una tuta spaziale.

Ogni fondello ha sulla parte “copri batteria” il pianeta o corpo celeste in riferimento all’orologio, come qui sotto la versione Mission To The Moon ha la Luna.

Il prezzo al pubblico

Ad oggi e’ di 250€ e la Swatch ha confermato che vendera’ solamente 1 orologio a persona negli stores data la domanda senza precedenti e diversi stores Swatch nel mondo sono stati chiusi per problemi di ordine pubblico, quindi sara’ meglio aspettare il lancio sull’online shop e di lasciar perdere i negozi.

Non volete far code e siete ansiosi di mettervelo al polso, in linea ci sono siti seri che esaudiranno i vostri desideri (ovviamente a prezzi di mercato secondo la legge domanda offerta) oppure tentate con le aste, fate solo attenzione ai castigatori..da parte mia sono ancora in attesa che mi paghino 15.000.000 di vecchie £ del Kiki Picasso