Archivio della categoria: A chi dico io

Incunaboli

 

Prima Infortiati

 

Gli Antenati vibrano… mia inserzione di vendita…testo:
Questo fa parte della biblioteca di famiglia ed e’ uno dei tanti quasi incunaboli o verosimilmente appellati Cinquecentine (dimensioni 400 mm x 290 mm x 35 mm) peso 2.100 gr, dico quasi perche’ essendo del MDLII ovvero 1.552 e’ fuori di una trentina d’anni dai fatti a mano ed era gia’ nella fase in cui i vari Alexandri Tartagni fiorivano ed insieme a luminari del tipo Francisce de Curre & Bernerdini de Landriano col capofila Hieronymi Loreti hanno dato vita al trattato che Alexander Imolensis ha composto in 192 pagine ben conservate e rilegate all’epoca.. insomma 453 anni portati bene no?..Son passate di mano a 6 generazioni e io sono il settimo che vende tutto, biblioteca composta da 30 mtq che se dovessi metterli in casa ora ..uscirei io.. purtroppo io sono della generazione dei DVD ed e’ meglio che questi libercoli vadano in mano a chi li sapra’ apprezzare…

 

Secundam Infortiati

 

Locupletissimus

 

 

Commentario

 

 

 Digesti Veteris prima e secundam partem unite

 

 

 Spessori

 

 

 

Dorso

 

 

 

Digesti Veteris in Primam e Secundam – Spessore

 

 

Digesti Veteris Apertura

 

 

Infortiati Doppio – Spessore

 

 

Infortiati doppio – Dorso

 

 

Infortiati Primam – anomalia

 

 

 

 

 

Infortiati Secundam – Rarissimo

 

 

 

 

 

Locupletissimum

 

 

 

 

Prima Parte

 

 

 

 

 

 

 

 

Seconda Parte

 

 

Spessore Locupletissimus

 

Lettera ad una .. amica

commentarium.jpg

Ho un linguaggio aperto e scurrile lo ammetto ma non lo concetto, me lo dice una persona che non mastica parolacce dopo aver letto la Parodia di Efigenia in Aulide postata tra l’altro diversi anni or sono su un blog che manco ricordavo di avere in quanto bannato a suo tempo; ha ragione ma…esiste un mio ma e questa persona mi dia la liberta’ di esternare i miei pensieri, non voglio giustificare i miei post ma quantomeno si legga come la penso io…Purtroppo debbo lamentare che nelle nostre scuole, inferiori e superiori, la ricerca e lo studio delle origini della nostra lingua, vengono difficilmente promulgati e oltretutto si continuano a tenere in bassa considerazione il dialetto e le sue forme lessicali e idiomatiche, ricche e numerose. Per di piu’, si tende ad inculcare la scellerata idea nei ragazzi, fin dall’infanzia, che dialetto sia sinonimo di misero, incolto e anacronistico dimenticando che e’ un’altra lingua, il dialetto non lo si insegna..lo si tramanda. Ma il punto chiave dell’analisi in questione e’ l’uso dei termini che le persone perbene definiscono osceni, triviali o semplicemente parolacce. Ogni regione del nostro paese puo’ esibire una quantita’ strepitosa di epiteti scurrili in una specie di tenzone interregionale dove e’ davvero impossibile stabilire quale sia il vincitore. In verita’ (mia ovviamente) l’utilizzo o il peso di queste cosiddette volgarita’ cambiano enormemente di valore e di significato appena varchiamo il confine di ogni provincia.

Cara Amica (passo al diretto che mi torna meglio). Tu mi hai bacchettato, sembrera’ assurdo anzi paradossale, ma tutto questo dipende dalle origini culturalstoriche della comunita’ in questione, dai differenti costumi, dalle opposte tradizioni civili, morali e religiose che hanno determinato nei secoli in queste popolazioni, culture e senso civico assolutamente diversi . Tu Cara Amica stai pensando che io stia giocando al paradosso ridanciano come mia abitudine (so’ che leggi tutti buona parte dei miei post dall’ID e dalla traccia)…starai pensando.. Cosa ci vieni a raccontare, che la differenza storica di un popolo condiziona anche gli insulti e le parolacce?…SI la mia risposta. E’ proprio cosi’, anzi ti dimostro che un attento esame delle scurrilita’ e degli improperi da scoprire con chiarezza inconfutabile i valori o le bassezze di un popolo meglio di qualsiasi altra analisi scientifica. Non so se hai fatto caso ma la prima grande discrepanza nell’uso delle sconcezze risiede nel genere, maschile o femminile. Tu sei acculturata e grazie alle tue due lauree masterizzate, mi insegni che i latini per indicare una persona sciocca e di poco senno la insultavano dicendo o definendola “ CUNIA”, cioe’ se non erro e non esso, il sesso femminile, ritenuto evidentemente un organo privo di valori, bellezza e armonia. Cunia significava matrice, cioe’ parte del congegno per mezzo del quale si stampavano monete (pecunia). Egualmente ancora oggi, francesi e spagnoli sono dello stesso avviso giacche’ l’insulto ad un ritardato e’ ancora “ CON”o “TÊTE DE CON” in Francia e “COÑO”per gli Iberici dico bene Paloma Blanca come la nieve?.

Per indicare il sesso femminile, nel nordest un’altra mia conoscente che non e’ una cretina qualsiasi ma una cretina accreditata, dice “MONA” e con quell’espressione definiscono uno sciocco di scarsa creativita’. Ma attenta. Questo termine non allude ne al conio delle monete ne alla moneta stessa ma bensi’ alla scimmia,  piu’ esattamente al babbuino che fin dai tempi lontanissimi veniva indicato col termine mòna per cui si hanno mòna, monna, monàsina, babbuina. Aspetta non trarre conclusioni affrettate non ti sto’ offendendo ancora, tu parli di quadri?  Bene io gioco in casa anche qui, hai presente il Carpaccio no? (motore di ricerca +immagini) ebbene il Vittor raffigurava e con lui tutti quelli del quattrocento e anche quelli del 126 super o 850 coupe’,  una graziosa scimmiotta o ritraeva cortigiane che sulle spalle avevano la scimmiotta o il babbuino qualdirsivoglia addobbati o vestiti da clown.. Cerca “la regine de le mòne”.  Insomma il vezzo di sfottere loro SI e li consideri grandi e io NO sono scurrile? Il vezzo di sfottere opps scusa ..di prendere in giro, nominando il sesso femminile e’ presente anche nel Napoletano che utilizzano l’espressione “FESSO” maschile di fessa, appunto la parpaja. Un’espressione tipica dalle parti di Giuseppe “ca’ nisciuno e’ fesso”, cioe’ a dire qui nessuno e’ imbecille, sprovveduto, ne tantomeno babbeo quindi io per babbeo intendevo che ..fosse intelligente..potrei chiudere qui ma se saliamo a Roma spunta assieme a termini del tipo ciumachella che sono gentili travolte da termini piu’ terra terra tipo, fregna, pantegana, sorcia, zoccola, chiavica dico bene Donato amico estivario?..Anzi ti faccio sussultare e leggi ad occhi chiusi con la radio accesa ma debbo sottolineare che tanta trivialita’ di termini si produce nel caposaldo clericale d’Europa e del mondo, dove e’ risaputo la misogenita’ proverbiale ed il disprezzo per tutto cio’ che e’ femminile che storicamente rasenta e sorpassa ogni limite civile. Prendi coraggio e respira perche’ se ti scrivo il lemma chiamato Fica o Figa per noi leghisti altitalia lombardia dove il frutto, il fico e’ FIG dal latino ficus e anche dal termine greco sykon e mantiene la stessa eccezione. Quindi se io dico sfigato, indico un uomo sfortunato, perseguitato dalla cattiva sorte, privo della gioia e della fortuna espresso dal termine femminile. Non sono completamente maschilista ma allora perche’ dicendo che uno e’ un bel figo indico un ragazzo aitante di bell’aspetto. Come vedi ti ho spiegato che non ho usato termini scurrili e maschilisti nel raccontare cio’ che hai letto nel post e mi meraviglio davvero per una che ha passato sui libri buona parte di vita, metta Dante come esempio tralasciando il De vulgari Eloquentia e relative voci della giullaria. O Shakespeare il fool del Re Lear che usa espressioni come culo chiappe e l’amleto (parlo del testo originale ovvio” dove Amleto fa allusioni chiare e provocatorie del sesso femminile mentre dialogando con Ofelia sdraiata presso lei le chiede di potersi distendere col viso sul boschetto che tiene tra le gambe..opps in grembo e l’Ofelia impazzita canta raccogliendo dal canestro piccoli fiori dicendo..nel mio canestrino non si deposita piu’ il tuo pettirosso..che ne fo’ di questo picciol nido amoroso?  Piu’ non respira e gemiti non ha e non mi resta che buttarlo tra i rovi…Insomma Amica Mia (si fa’ per dire).. quelli sono capolavori e io son maschilista scurrile perche’ sono un povero cristo sconosciuto ai piu’ e anche ai meno per diviso? Se non ti andava di leggere Ifigonia in Culide nei post che e’ appunto la parodia di Efigenia in Aulide, avevi solo da non leggerlo cazzo e sappi che tempo fa’ ci stava una come te, pseudo erudita che mi bacchettava, pensa a me che l’Ifigonia in Culide ho dovuto studiarmelo in due giorni come testimone di matricola e come alternativa avevo da fare tutto un salone a carponi su sale grosso nudo con la candela accesa nel culo e scusa il francesismo evidente e con peso legato all’uccello mentre dicevo a voce alta.. io sono uno stronzo.. io sono uno stronzo..cara mia se ti ha offesa questa lettura (potevi smettere) e mi raccomando non leggere l’altra del Don Sculacciabuchi, non leggere la Nutellae Story..non leggere Spaccianeve Sotto i Nani, non leggere Cappuccetto Red e nemmeno i Promessi Sporci..dai non prendertela sono goliardate e non ti credere.. mi ha fatto piacere il tuo commento e scusa il controcommento lungo e postato che del resto mi e’ stato facile in quanto l’avevo gia’ detto in altra maniera ad altra persona similTe qualche anno fa’.. azz mi son dilungato.. mi faccio prendere dalla penna e adesso non rileggo quello che ho scritto perche’ potrei offendermi ..semmai scorreggilo tu..
P.S. e che dire del frocio Leonardo?E’ uno dei maggiori campioni di turpiloquio con una tiritera sul fallo (cazzo) recitata in tutte le sue varianti, se vuoi te la posto in privato qui mi vergogno…e per vergognarsi carlo ci vuole tutta e adesso asciugati pure e vai a cagare amica mia..

Bella scoperta

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Ora mi domando e dico (frase classica pronunciata da un mio parente acquisito).. non arrivo a capire (sempre frase etc etc)  perche’ hai perso tutto il tuo prezioso tempo, solamente per mettere un commento su un blog di cui faccio parte con una dissertazione che fa rizzare i peli sul.. finito con sul.. bella frase.. TI HO SCOPERTO (in maiuscolo)..ma mi faccia il piacere, sta frase lasciala dire al Colombo Cristoforo o al barista di Mecca e Chiado’, barista nel senso di allestitore di paletot di legno.. ma dai, hai avuto la costanza di farti una posta fittizia, farti un nick simil mio con aggiunta centrale fuorviata sul mondo islamico e tra l’altro devo ammettere che nella mia ricerca atta a soddisfare la mia curiosita’ di chi potesse essere l’alienato/a.. mi hai fatto un favore facendomi vedere dei lavori (draw) mica male, stavo perdendo il filo..ecco l’ho trovato..dicevo tutta sta perdita di tempo per scrivere che MI HAI SCOPERTO..boh.. ma incutita/o bastava andare sui link dei vari miei blog sparsi O NEL MOTORE SCRIVENDO TOGO TUENTINAIN opps.. e senza fare tante ricerche ero gia’ li con un click..il bello e’ che dopo aver lanciato il sasso caro/a (senso lato) ti sei subito eclissato/a e tornato/a nella tua spelonca, nel sarcofago, nel pantano e cerco di richiarire un mio punto di vista noto a tutti i miei contatti, gli amici li conto sulla punta del..finito con del.

Io faccio un parallelo alla vita dicendo che l’habitat mio e’ come un pollaio sapendo che ci sta’ un posto sulla terra dove ogni storia ha inizio, la sala d’attesa di un mondo, che e’ appunto il pollaio, sissignori proprio un pollaio.. una stia insomma ma non nel senso di stare ma quello dove ci sono galline (e qui il riferimento non e’ casuale ma oggettivo e riscontrato sul campo.

In quel posto ci puoi trovare davvero di tutto.. zuffe,
guerre, piume d’esseri umani, notizie, vermi, gente e la loro solitudine, colori, sogni, fatti, la miglior finestra per me ..sta negli occhi di una gallina.

Perche’ dal basso, sopra il becchime e i semi, giusto in mezzo al niente,la vita sembra quello che mai e’…incredibile.
Un guscio-scudo pronto a rompersi per iniziare a vedere, sentire, provare.
Cosa? Dettagli. O l’Universo. Solo un punto di vista da uovo ossia da ME e sinceramente mi stai rompendo il…finito con il..

 

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17:13 Scritto da togo295 in Dissertazioni | Link permanente | Commenti (0) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie |  Facebook

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Il Far a Butto.

berlu1

 

Per la serie del “Nescit vox missa reverti” ovvero una volta detto una parola non puoi tornare indietro..il Berluska ha pisciato fuori nella ricorrenza della Shoah o Olocausto qualdirsivoglia, tutti possono cappellare e tutti segnano sul calendario della macelleria le varie cose da ricordare, scadenze, compleanni, annotazioni che interessano.

berlu2

Tralasciando la cappella del candidato io noto nel mio calendario macellarioso, annotato il sedicesimo anniversario della scomparsa del Farabutto e capita sempre ai giorni della merla, quando e’ morto l’n’drino che, se fosse ancora vivo, oggi sarebbe orgogliosamente sul piedestallo  sentendosi dare del Farabutto, come vorrebbe la nuova accezione che il piu’ grande linguista degli ultimi 150 anni ha dato al termine.

 farabutto

 

Farabutto e’ un’offesa a cui sono molto affezionato. “Farabutto” urlava il pirla davanti alla tv ogni volta che vedeva o veniva nominato il miglior dito medio degli ultimi 150 anni.

dito

Per me farabutto era il suo sinonimo. Il pirla intui’ subito le potenzialita’ del miglior illusionista di questa era e per questo non posso evitare questo insieme di rabbia verso me stesso mentre vado a dare la definizione esatta per conto mio ovviamente senza avvalermi dei linguisti e del resto so sbagliare da solo no? Allora…

 

Dicesi farabutto colui che piglia per il culo il prossimo, che luccica oro pataccato, che riempie di stronzate la mente delle persone, colui che ha inventato il trompe d’oeil sulla testa. Farabutto e’ un individuo di poco conto, spregevole e fannullone, cialtrone, mascalzone,tutto cio’ che finisce con one ma letteralmente “ladro di frodo”, persona sleale e senza scrupoli e nel singolare canaglia, filibustiere, figlio di vulvivendola, nipote di bagascia e cugino d’androcchia e sottospecie di n’drinoso. Farabutto e’ colui che rimane vittima delle sue stesse vittime, (spero presto si vittimizzi pure chi l’ha fatto fuori, ovviamente senza augurare bene a nessuno di questa razza Rosarnese). Farabutto non e’ mai chi dice la verita’, al massimo lo e’ chi la dice quando e’ troppo tardi e poi viene radiato dagli esseri viventi in questa valle di lacrime col termine di “lupara bianca”. Quando non si puo’ fare piu’ niente che anche se si fanno cose, sono cose da Farabutti, da gente che trova il coraggio di farle fuori tempo massimo. Chi ha letto sin qui si stara’ chiedendo a chi sto’ dando del Farabutto. Aspetta che giro lo specchio.. dubbio amletico, verso di me o verso di…vabbe’ Ciao gregorio n’dranghetoso con la gi volutamente minuscola, dal nulla sei arrivato e nel nulla sei ito, quello che volevi rapire citato all’inizio del post e’ vivo e vegeto nonostante qualche malessere e tu brucia in pace se il cemento te lo permettera’.

 Farabutto2