Archivio mensile:Marzo 2012

Ai Blogghisti ITAGLIANI

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All’attenzione di TUTTI i blogghisti alias cittadini italiani.

Siamo alle prove generali per l’affermazione di un pensiero unico in Italia.

Il giudice delle indagini preliminari di Belluno, Aldo Giancotti, ha ordinato la chiusura dell’intero portale dedicato alla strage del Vajont, costata la vita nel 1963 a 1910 persone.

Il sito in questione (http://www.vajont.info/), e’ “colpevole” di aver scritto.. “E se la mafia e’ una montagna di merda…i Paniz e gli Scilipoti sono guide alpine!”.So o sappiamo che lo scrivente ha perso la classica occasione di non stare zitto..ma lo ha fatto sapendo di farlo e.. Se l’italiano non e’ un opinione, l’uso del plurale in detta frase non si rifa’ alle persone citate ma esclusivamente a cio’ che rappresentano, quindi come prima osservazione viene da chiedersi se non sia giusto che chi giudica lo scritto non sia tenuto alla conoscenza della lingua dello scrivente (qui stavo scrivendo Di Pietro docet ma mi sono opps ci siamo (parlo come il Divino Otelma) trattenuti. Inoltre c’e’ da considerare il diritto degli “scilipoti e paniz” sopra il diritto di migliaia di utenti che avevano come riferimento il portale oscurato.. fra i documenti destinati a scomparire almeno per un periodo dalla rete, molte fotografie, interviste, e rappresentazioni teatrali come quella tenuta a febbraio dai ragazzi di uno dei paesi della comunita’ ancora sconvolta dal ricordo del disastro.A parte che non sono..opps mannaggia al plurale..siamo sprovveduti e ci sta sempre un blog alternativo di copia incolla.. forza continuiamo senza stemare.

Interessante e’ notare come la magistratura italiana abbia fatto il suo esordio censorio in rete con un portale del genere, andando a ledere il diritto primario all’informazione, come se si volesse costituire un precedente.. il giudice g minuscola decide cosa si puo’ scrivere e cosa si puo’ sapere, ledendo gravemente i diritti all`informazione dei cittadini italiani che potrebbero vedere scomparire dal mondo della rete interi quotidiani, blog, portali informativi, in virtu’ di una o piu’ frasi ritenute lesive dei diritti di un singolo cittadino.

Per queste ragioni non perdiamo l’occasione di tacere ed agiamo..

Wikileaks dice “Informations want to be free”. E voi cari avvocati? Oltre ai soldi e alla reputazione, un po’ di sana liberta’ non ve la volete godere? A quanto pare no, quindi abbiamo deciso di farvi incazzare un bel po’ scrivendo senza insultare nessuno e in blog lontani dalla politica e ricordatevi che la vostra liberta’ finisce dove inizia la nostra e nei nostri sono compresi anche i vostri figli non dimenticate che siamo tutti ITAGLIANI.

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Guadagnare leggendo.

Qualcuno mi ha soffiato l’idea per chi e’ disgustato di vedere e sorbirsi pubblicita’ sulla RAI pur avendo pagato il canone.. ha creato un sito dove potrete leggere 14 spot al giorno per un max di 2 euro ma ad effetto scala creerete un isola di amici che a loro volta leggeranno la pubblicita’ e voi prenderete una parte dei loro guadagni, questo e’ una fotocopia di tantissime altre iniziative che vanno bene sintantoche’ ci saranno persone disposte a farlo (tanto non ci rimettete nulla a parte leggere 14 spot ed essere pagati con una base certa di 60 euro mese)..il sito in questione e’  Spotamico.com, fatto da un ragazzo Trentino che Vi paga per guardare degli spot pubblicitari mirati sui vostri interessi, vi copio qui la descrizione presente sul suo sito web:

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CITAZIONE
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Ehmm…Ecco qua l’articolo del giornale Il sole 24 ore
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Maniacali.

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Dai che l’inverno se ne sta fuggendo e con lui se ne andranno anche gli amori diventati ormai anemici, affaticati, pallidi, smorti insomma come la nostra pelle dopo questo periodo di infagottamento…Forse sti amori hanno bisogno solo di un poco di mare assolato. Diciamo una settimana o giu’ di li..dai.. d’altronde dopo un ragguardevole numero di giorni tu e lei, lei e te, l’orribile peso della ripetivita’ comincia a farsi sentire. E cosi’ si arriva al livello di tolleranza zero. Son le manie che stancano le unioni. Quelle abitudini bizzarre e insensate con le quali ci fustighiamo a vicenda. Parliamo ad es. di Lino senza fare nomi. Non riesce a mangiare l’uva senza prima averla sbucciata e separata dai semini. Media di tempo per ogni acino una cinquina di minuti. Per il prosciutto opera col bisturi asportandone la parte grassa. Se malauguratamente per caso gli capita l’incombenza del panino, si va alle calende greche. I pezzettini che sbucano fuori dalla michetta, si tolgono uno per uno sistemandoli nel punto dove manca. Insomma ci va’ il tempo che ci va’ no?. Intanto alla compagna del Lino e’ venuta una faccia che non ha nulla da invidiare ad una ciotola di Ciappi. E’ una natura morta che parla. Ma anche lei non scherza in fatto di manie per la serie di chi si assomiglia..si piglia. Tutte le volte che va al Bennet, dopo aver parcheggiato, le prende la fissa di tornare indietro a controllare se ha chiuso la macchina. Se ci sta lo spazio per salire all’auto vicina per evitare il classico bollo da Ipermercato. Sempre. Anche se nel frattempo si e’ inerpicata per dieci minuti in salita sul Sacro Monte. La Giovanna (la compagna del Lino) e’ ossessionata dall’ordine, casa sua e’ tutto un coordinato, ha persino il copriwater in tinta come il copriletto. E’ cosi’ suonata che quando scopa (nel senso di espletamento dovere coniugale) ogni tanto si blocca e sistema il letto. Mette i biscotti nell’armadio per ordine alfabetico: abbracci, baci, baiocchi, stelline e togo. Il suo compagno (Lino) dopo 40nni di fidanzamento e milioni in agopuntura, ancora non si e’ deciso ad accasarsi. Dice che non si sente pronto. La Giovanna ha anche il vizio di ottimizzare gli spazi ed e’ soprattutto economa, col cibo avanzato se rimane una forchettata di spaghetti e due cucchiaiate di brodo vegetale, mette tutto assieme in un contenitore per risparmiare spazio, difatti il buon Lino non e’ piu’ uomo… e’ un Labrador, abituato com’e’ a trangugiarsi quelle sbobbe. Giovanna litiga con Lino perche’ il rotolo della carta igienica va sistemato col foglietto che scende dall’alto ma lui si ostina a metterlo con lo strappo che sbuca da sotto e del resto lui il bidet lo fa con il fondoschiena verso l’acqua mentre lei porge la passeretta al getto. Primo o poi la Giovanna seguira’ le orme di Ombretta che dopo 15 anni ha mollato il Teodoro. Motivo? Tutte le volte che andavano in pizzeria lui mangiava la pizza tutta dentro e poi con la crosta intera faceva il volante della macchina e Brummmmmmmmm. All’inizio l’Ombretta lo trovava esilarante poi, dopo 3 lustri di repliche cazzute, ha pensato che poteva farne a meno (di lui ..non della pizza). E si e’ messa sai con chi? Ma col Pizzaiolo ovviamente. 

BungleBungle.

Soddisfatte della serata ottomarzina , vi siete strafogate di Strawbarry  Dawn mentre osservavate con la bava alla bocca i Millecelle a slip rinforzato? E si..ogni tanto ci vuole per rompere la monotonia di coppia in quanto le coppie che vivono insieme da tanti anni un po’ questo problema ce l’hanno. La vita e’ frenetica, la famiglia e’ un concentrato di guai, il lavoro babele di rogne, fisicamente ci si tiene insieme con la spara punti di Dario, la passione col tempo si e’ diluita e non e’ che tutte le sere quando si va a letto ci si salta sulle piume come si faceva in illo tempore. Anzi. Si preferisce sprofondare nel memory nuovo considerato che l’eminflex presentava affossamenti sui lati, mentre inizialmente si era sfondato nel centro, in uno stato pericolosamente vicino al coma. Pero’ nonostante l’intontimento sentimentale talvolta gli ormoni gridano vendetta al cospetto del cielo e per quello e con la scusa dell’otto marzo il palliativo dei Millecelle vi avra’ risollevato il morale e pensare che avreste potuto trovare il modo di dire caro marito stasera ho voglia di fare un bunglebungle con te.. Forse il fatto  e’ che non si puo’ essere cosi espliciti. Magari avreste potuto scriverlo sull’apertura del pc al posto del messaggio di benvenuto… da una ricerca fatte su google  in materia si denotano diverse situazioni e  si elaborano codici, segnali diversi per ogni coppia. Escludiamo subito quelli del personaggio creato da Verdone che fa l’amore solo in giorni prestabiliti e passiamo ai calciatori che giustificati dalla partita della domenica bungleggiano il lunedi’ assieme ai parrucchieri che hanno il negozio chiuso.I bancari espletano il movimento al sabato, i panettieri il mercoledi’ pomeriggio dalle tre alle cinque, non un minuto di piu’. Ma sono statistiche che le recenti liberalizzazioni del Monti presto andranno a farsi fottere. A parte sta ricerca devo dire che in quanto a segnali, comunque, noi maschi siamo piu’ espliciti. Alcuni lo fanno capire spegnendo la televisione, semplice ed efficace.. non guardo Vespa, quindi vuol dire che ho in mente qualcosa di bunglereccio. Il mio amico Dario, invece, siccome non ce la fa’ proprio a spegnere la tv, sintonizza i canali sulle aste. L’asta e’ un programma che non richiede coinvolgimento, annoia e quindi porta alla ricerca di passatempi piu’ gratificanti. E rimane comunque un piacevole sottofondo. Angelo invece ha escogitato un altro segnale quando si sente un torero in cerca di compagnia, sposta il posacenere sul comodino, come dire.. ho intenzione di fumarmi una bella sigaretta e tu, mia cara, sai quando vero? La Maria mi ha confessato che al suo mandriano  quando partono gli ormoni gli si abbassa la voce almeno di un’ottava. Gli viene la parlata che aveva il Sandro Ciotti. E a lei fa piu’ paura che adempiere al bungleshow. Al marito di Betty si modifica lo sguardo. Smette di guardarla negli occhi e vede solo a 45 gradi, ad angolo acuto. Salvatore, che non e’ certo Mister Preliminari, quando vuol far del movimento con la sua scorfana, abbassa il ribaltabile a scatto dell’auto d’epoca e lei effettivamente non puo’ non capire. Anche voi care festeggiate ottomarzine un segnale provocatorio ce l’avete e ne sono certo. Quando vi viene voglia di un lieto fine, mostrate il lato opposto dove ha la farfallina la Belen. Come? Per esempio chinandovi continuamente a raccogliere un niente da terra o a cercare la clip dell’orecchino che non vi e’ cascata. Nella vita c’e’ sempre qualcosa che cade… Una volta si raccoglieva con la minigonna, adesso con jeans a vita bassa e il tanga che sbuca e addio lato B e la bunglata e’ assicurata e non cercate sfoghi col Millecelle a slip rinforzato e come diceva Carosone se il mellone e’ uscito bianco tu cu chi ta vuo’ piglia’

Contro la Logica.

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E anche questa e’ fatta..disse la Marchesa alzandosi dal cesso..pure l’8 marzolino se n’e’ ito e io me la sono cavata senza l’odore del fiore a pallini gialli che chiamano mimosa ma non e’ mimosa in quanto la mimosa e’ violacea..vabbe’ sono in vena (come disse l’ago) di considerazioni anche perche’ mi sono alzato all’alba, il gallo non ci credeva e l’ho preso in contropiede e cosi’ ho fatto in tempo sentire un dibattito alle 10 del mattino, ovvero nel cuore della notte, sto gallo davvero dormiva ancora e io con un occhio chiuso, il sinistro tarda a svegliarsi e difatti mentre mi siedo a tavola per la colazione faccio segno a chi mi ha preparato il caffelatte con la crusca e non faccio nomi.. di fare poco rumore perche’ il sinistro dorme ancora, dicevo mentre prendevo posto a tavola ho acceso la Tv per vedere se davano previsioni del tempo e sapere come sarebbe stata la giornata ed ecco i soliti dibattiti e 5 parole su 10 erano dichiarate dei Paradossi.. lo so che al risveglio non si deve mai riflettere ma sto paradosso mi ha colpito di brutto, sara’ l’eta’.. sto paradosso il cui significato e’ quello di un fatto privo di logica come quello del mio risveglio e del post in questione after festa della donna, eppure non sono andato allo strip e la bottiglia della grappa non e’ vuota. Paradosso..bah.. mi fa pensare sta cosa.

Paradosso ’ a parer mio e’ un contrasto violento tra quella che e’ la valutazione corrente e la mia personale svalutazione un qualcosa che va contro la logica.. incomincio a svegliarmi e apro anche il sinistro e continuo con la mia definizione tra il listino dei valori morali e il mio listino prezzi per inventario, fra cio’ che ho sempre pensato e il suo improvviso opposto e’ come dire che il dolore non e’ un male. Penso che sia l’illecita concorrenza che la tortuosa sega mentale o la civetteria del pensatoio fa alla sana, onesta, sincera casalinga verita’, insomma una presa per il culo. Fra i valori intellettuali penso debba essere collocato allo stesso posto della poesia, a pari livello insomma e non alle cazzate che scrivo. Come la poesia e la realta’ considerata da un certo angolo o angolazione visuale, cosi’ e’ l’idea vista sotto una certa luce. Quindi il Paradosso non e’ contrario alla verita’ perche’ non va contro la verita’ ma la cerca, la sfiora, l’accompagna, le taglia la strada e la oltrepassa. Non sono d’accordo con quello che dicono li in televisione e pensare che ho pagato il canone, loro avranno il loro punto di vista e io spengo la TV, questa crusca non mi piace e’ troppa sofisticata a me piace quella dei maiali e non sta caghetta di neonato filtrata che non ti fa godere quando sputi il pezzo che ti rimane tra canino e incisivo..bah il caffelatte si e’ raffreddato e mi domando dove sta il Paradosso.

Mimosa?

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Ehi giovedi’ e’ l’otto marzo. Auguri femmine. Avete un giorno all’anno per festeggiarvi. Che dite? Cosaaaa? Che sara’ un po’ pochino? Volete chiedere anche il noveee. E magari pure il dieci… Una bella festa del 10 marzo e lode. Che giornata…non saprete piu’ dove ficcare le mimose. Ve le regaleranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio, verduriere. Tutti tranne il vostro lui ovviamente che non ha avuto il tempo della ricerca anche perche’ voi avete dimenticato il suo di festeggiamento.. quando? Ve lo dico dopo. Voi sapete che il mascolo non ha mai tempo vero? Ma non importa dai. L’amore non si conta mica in palline gialle tanfose di mimosa. Ci vuole ben altro. Scommetto che la mancanza mimosaria non vi dice nulla e che state pensando solamente al fatto che non vi ha cambiato l’applique sul terrazzo e da sei mesi gli state fracassando il maronificio.. Convincetevi maschi. A queste qui non interessa ne la mimosa ne l’uomo bello, intelligente o ricco. Vogliono quello che sappia usare il trapano. Ma non il trapano in senso metaforico e metadentrico. Proprio quello con le punte di ferro comprate da Rogger quello di P.zza Europa. Un uomo primitivo che costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa che aspettarlo in una cavernetta con la clava in mano tipo uilma. Invece secondo esse devono fare i conti con dei maestri bricoleur del borgo che fanno piu’ danni della grandine del mese di luglio di Casalbordino. Dico bene festeggiate mimosesche? Con i vostri mascoli la certezza ce l’avete no?. Tutto quel che toccano scassano e quando smontano qualcosa avanzano sempre pezzi da fare una mountanbike. Se pretendete dai vostri loro di piantare un chiodo lo sapete benissimo che non faranno solamente un buco. Diciamo che scaveranno proprio la galleria che sta sulle palle ai no TAV e in molto meno tempo di quello richiesto dall’UE. Poi pretendete di sistemare sta luce sul terrazzo sapendo che solo per cambiare la lampadina si sa che come minimo si spacchera’ il lampadario, non parliamo poi della sberla di corrente. Poi vi lamentate che se spostano la cassapanca si fanno scendere l’ernia se schiacciano una mosca e’ ovvio che macchino il muro e se provano a ripuliro lo rimacchiano si ma di piu’. E allora, siccome sono geni, per coprire il casino combinato, ci appendono sopra un bel quadro. Peccato solo  che una natura morta a 15 cm dal pavimento dia un poco nell’occhio. E che dire della lavatrice… perde l’acqua? E che problema ci sta’? ghe pensi mi’ ..e zaac in primis  ecco una seconda scossa da 220 V 2A che ravviva la permanente e scuote il padiglione auricolare, poi per eliminare la perdita di stramaledetta mangiabiancheria si va’ di cacciaviti e svitol.. smontandola ovviamente tutta. E alla fine poi come cazzo si fa a rimontarla. Ghe minga de prublem (non ci sono problemi) la colpa e’ tutta di quella vite che manca. Ideaaa basta smontare la radiosveglia, che pero’ funziona, per recuperare quella vite indispensabile. Cosi’ e’ tutto demolito..Lavatrice e radiosveglia. Un danno via l’altro come fa la valanga con le baite in montagna. Ma il maschio Italico e’ furrrbo e non fa una piega. E’ il  mago della sega (nel senso attrezzo) e pontefice del bullone. Un consiglio…L’unica in questi casi care festeggiate e’ distrarli. Magari col Lego. O coi cestini di pongo del dido’. Auguri donne per l’otto di marzo e mi sono sputtanato da solo senza che me lo diciate voi, ite pure a vedere lo strip al Ganas de Mar ma siete sicure di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza per poter pisciare sui muri? E vaiiii con ste mimose e riprendo quello che ho detto all’inizio..ma lo sapete quando e’ la festa degli uomini? Ve lo dico me..e’ il due di agosto e sapete che in molte zone dell’arco alpino si festeggia la festa dei genitali e quindi anche chi li porta appresso. Si dice che risale all’epoca di napoleone questa usanza, quando i soldati indossavano pantaloni attillatissimi i classici fuseaux e dovevano per motivi di ordine visivo, metterli a sinistra alias les deux a gauche che col tempo e’ diventato les deux a aout ovvero il due di agosto…che mente sono…. vero? Diabolico perfino..Pero’ questa assonanza non mi convince e nella zona di Torino si usa dire il motto “le due palle di augusto” per dare dell’incredibile a un fatto che ascoltiamo, poiche’ l’Augusto citato altro non e’ che Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, che sarebbe il primo imperatore romano vissuto attorno all’anno zero e quindi potrebbe essere collegata questa festa all’Impero Romano, e ad ogni modo, che sia l’Impero romano, che sia l’epoca di Napoleone.. noi maschietti o pseudo tali.. vogliamo al due d’agosto un bel festeggiamento ma senza mimosa ovviamente e al solo pensiero mi do’ una bella grattata scaramantica per par condicio. Auguri donne eccovi la mimosa…

Equo Compenso..altra infornata.

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 Con sentenza 2159/2012 il TAR del Lazio ha respinto tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, ovvero la norma mediante cui e’ stato indotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo effettivo dei supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo, proporzionalmente alla memoria in dotazione, come forma di risarcimento.
 La norma, nonostante sia stata attaccata a piu’ riprese per il modo ben poco meritocratico ed estremamente semplicistico con la quale viene applicata, e’ stata comunque confermata e pienamente legittimata dalla giurisprudenza.
Questo a riconferma che in italia, al solito rigorosamente minuscola ci sta un magna magna unico… a parte che da tempo compero in altri paesi e me li faccio spedire sotto mentite spogliee poi permettetemi io ci posso tenere tutto quello che cazzo voglio in un DVD o altro mezzo di memorizzazione file e perche’ devo pagare in piu’ qui in italia? Solo perche’ dei cani avidi e succhia cazzi e soldi dicono che si potrebbero memorizzare dei brani o video? Ok ok  allora perche’ non ci fanno pagare l’affitto del nostro cervello? Funziona quasi come essi, possiamo ricordare le canzoni e video… tranquilli che presto ci vieteranno pure questo… guai a ricordare le nostre canzoni preferite.
Forza, metteteci in cella perche’ siamo potenziali criminali e magari anche evasori fiscali e liberate stupratori maniaci almeno avremo la speranza che vengano a rompervi il culo che tra l’altro sara’ di certo non integro.
Si dice in America.. colpirne uno per educarne cento.
Si traduce in italia.. colpirne uno per incularne cento.
Il bello e’ che viene definito EQUO COMPENSO… dove minchia sta’ l’EQUITA’?
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Human Chameleons.

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Occhio. Da Blogger esperto in pirla e per pirla intendo la persona intera e non l’attrezzo riproduttivo, essendo tale, ho isolato una nuova categoria di esseri umani. Non contagiosi ma abbastanza impestati. I Cangianti anzi i Camaleonti patologici. Quelli che oggi sono in un modo e domani tutto il contrario. Appena li sniffo cerco di stare abbottonato e con la schiena verso il muro, senza mai abbassarmi a raccogliere qualcosa da terra per la serie che a prenderlo nel culo c’e’ sempre tempo, e voi sapete che la vita e’ questione di culo….o ce l’hai..o te lo fanno. In natura troviamo Due sottospecie di Cangianti o Camaleonti Patologici che di logico hanno poco. Partiamo con la Prima che e’ costituita da quelli che al primo incontro con un simile, rimangono regolarmente folgorati o folgorate. Mettiamola al femminile che gira meglio..per quelle che dicono.. Sai che ho conosciuto Sempronio? Simpaticissimo. Una bellissima persona. Tra l’altro anche troppo fighissimo assai, somiglia a Clark Kent prima di trasformarsi in Superman, poi geniale, sa’ tutte le capitali d’Europa a memoria, conosce tutti gli inni nazionali tipo quello che va dal trio Rudy, Gerry e Maria, si ricorda dei compleanni, sa dove sono ficcate le mutande di ricambio, mette le calze istess dello stesso colore.. quasi quasi lo iscrivo all’Italia’s got Talent …. A questo punto tu pensi… azz.., questi due diventeranno amici per la pelle. Ed e’ li’ che ti sbagli e pisci fuori dal vaso. Dagli tempo.. max due settimane. E poi chiedi alla cangiante camaleontosa come va col nuovo amico Sempronio. Lei ti rispondera’ piu’ o meno cosi’…Chi?! semproniooo? Ma peeeer carita’… una merda… brutto, isterico e ignorante come una capra zoppa. Se posso dirti anche ladro perfino. Non ne ho le prove ma sembra addirittura che mi abbia castigato 5 euro dal portafoglio e pure la foto di Ave Ninchi a cavallo….Ora riflettiamo nel senso cervicale e non quello specchiestre. Qualche volta puo’ succedere. Che una si pigli una cantonata. Che sbagli a prendere le misure. Che immagini che una persona sia in un modo e invece e’ tutto in un altro. Ma non sempre cazzo. Non tutte le strasante volte, per la miseria. Se tutti, dopo un po’ che li frequenti, diventano dei mostri, il problema e’ un po’ tuo cara Camaleontosa Cangiante, che hai la psiche bucata e un ego da Triceratopo. I Sempronio non sono mai fantastici o orribili. Sono quasi sempre una via di mezzo. Con pregi e difetti. Alcuni con un carattere piu’ facile altri piu’ faticosi. Perche’? Tu? Cangiante Camaleontesca? Sarai mica perfetta? Vedi cara, e’ difficile spiegare, e’ difficile capire, se non vedi la distanza che c’e’ tra i miei pensieri e i tuoi, e la tua liberta’ di pensiero termina dove inizia la mia. Occorre constatare che la Cangiantesca Camaleontica a volte sta stronza fa’ finta di non conoscerti e non ti caga nemmeno di striscio. Manco ti saluta o da’ un minimo accenno di dentiera. Robe da chiodi. Anzi. Se tu un po’ mortificato cerchi di farle ricordare chi sei, lei e’ facile che ti risponda….Ah si ora mi ricordo, ciao caro. Vabbuo’ avevo detto due categorie? Miiiii ho perso l’occasione di stare zitto e mo’ che mi invento? Persetti il filo e veniamo (stato a luogo) alla Seconda Categoria. Il Camaleonte Cangiante (torno al mascolino per via della parita’) comune e facciamola breve altrimenti qui si sforiamo (plurale maiestatico alla Otelma anzi mainvernico considerato il tempo ci stanno 3 gradi e piove piove). Quello che un giorno fa’ lo splendido, ti abbraccia, ti fa’ dichiarazioni di stima incondizionata, ti promette amicizia eterna, ti racconta nel dettaglio ogni particolare della sua vita piu’ intima… e il giorno dopo? Non ti caga piu’…mai conosciuto…. e alla fine ti senti pirla e lui neanche un po’ e se ne va liscio come la Ferrarelle. Concludendo. La vita e’ spaziosa, ci puoi far stare dentro tutto cio’ che vuoi. Ma i Camaleonti Cangianti no quelli necessita tenerli fuori. lasciarli sul loro ramo. A cambiare colore e a cambiare aria ..alla larga da queste persone.

Non ci sono piu’ i nonni di una volta.

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E si ..i nonni non sono piu’ quelli di una volta. Piu’ passa il tempo e piu’ ringiovaniscono. Sara’ la pratica dell’allevamento nipoti che fa ’st’effetto qua. Il nipote fiacca il corpo ma rivitalizza il cervello e si sa che il cervello, per chi ce l’ha e’ una risorsa di vitalita’ straordinaria. Pero’ ci sono anche nonni che superati i 70 invece di smazzare a Villa Tapparelli, si dilettano sul Facebook o Twitterano come uccellini novelli, anziche’  guardare il “Pensioni in Rete” su Antenna25 .. si sintonizzano su Mtv, posano la Coppola Basco Aber e si cacciano in testa il cappellino Muhlbauer con visiera girata all’indietro tipo Aquile d’Attacco. E le nonne non sono da meno vedi la Carmen. Un tempo, superata la soglia dei 55 , scattava inesorabile la tintura dei capelli. Azzurra. Permanente, e una bella colata di gran turchese. Adesso non ci pensano nemmeno. Che i capelli azzurri se li faccia la Fata Turchina. Meglio tenersi la propria chioma grigio carlinga di Boeing e se tinta dev’essere che sia… O un bel rosso mogano Giovanna menopausa o un ganzo biondo stoppa che fa tanto fine e non impegna. Quando penso ai miei nonni, che son stati vecchi da subito a cinquant’anni, penso che in fondo io sono anche un po’ quello che son stati loro. Pare che ci vogliano almeno cinque generazioni prima che si perdano le caratteristiche genetiche. Quindi significa che io posseggo tracce del mio nonno bis. Infatti ho due palle cosi’ come lui, beh insomma non esageriamo.. non proprio cosi’ ma quasi dai. Una cosa mi ricordo bene. Non si incazzavano mai. E parlo di nonno Baldassarre non di nonno Gervaso, quello col mezzotoscano spento in bocca e la tabacchiera quella di osso nero e iniziali dorate con dentro il tabacco fine che ti faceva sternutire, ebbene si..lo confesso appena la mollava tiravo pure io da sbarbato e godevo come un falco a furia di sternuti, poi son passato alle canne fatte con fogli della prealpina giornale prettamente longobardo avvolgenti la barba del granturco..due cannate e ti sembrava di essere in paradiso non appena riprendevi fiato. Nonno era uno con le ultrapalle gestiva la sua fonderia e come ricordo ho l’Alberto da Giussano in fusione unica… la gestiva non da padrone ma da amico con i suoi dipendenti e nonostante il suo essere burbero era amato da tutti. Quando nonna Lina se n’e’ ita lui ha deciso che il suo treno era arrivato alla stazione e dopo il funerale ha sistemato tutte le sue carte si e’ sfilato la cintura e l’ha raggiunta. Oggi i nonni che dico io e non sono quelli dell’inizio e tu caro erede che fai sei anni hai la sfiga di avere tre tipi di nonni grazie ai vari divorzi, il primo ha la sindrome di Peterpan e mangia pane e computer e lo lascio perdere per convenienza, la seconda e’ giustificata per l’impegno di lavoro e l’ubicazione distante.. ma i terzi cazzo, quelli con la puzza sotto il naso che ho la fortuna exparentelare, hanno la Tata al culo, se cade un fazzoletto, suonano il campanello per farlo raccogliere e se per caso lo raccolgono, deve intervenire il dottore di famiglia con al seguito lo zio Vescovo (prete sarebbe troppo riduttivo) con tutti gli oli santi del caso.. curare il nipote che sta a due ville di distanza naaaaa loro hanno gia’ dato e se per caso occorre dare un’occhiata al nipotino.. bada bene che non sia il giorno del Bridge o della riunione del Clan dei Sopravvissuti 7 Generazione Seguaci di San Pancrazio (setta derivante dai legamenti crociati).Ti faccio gli auguri… e’ proprio vero e mi spiace per te, non ci sono piu’ i nonni di una volta e se al due di ottobre festa dei nonni o grandparents day ti scorderai della ricorrenza sarai giustificato perche’ non farai altro che rendere pan per focaccia.

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Saponi emigranteschi.

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Saponi nel senso di sapere molto per esperienza, ad esempio nel vivere altrove. Da molto. Da poco. Per pochi mesi. Per qualche anno soltanto. Per sempre. La vita altrove costringe chi l’ha scelta, o chi l’ha subita, a fare il punto piu’ spesso di quanto non accada agli altri. Dove sono capitato, che cazzo sto facendo qui, perche’ ci sono arrivato e come. Qual e’ il senso dell’andare, quale il senso del restare. Vale la pena. O no. Varra’ la pena. Quando? Avevo un’alternativa? Ma chi me l’ha fatto fare?
La vita altrove e’ una pioggia gelata, ma a volte potrebbe essere anche una coperta calda. Dipende dai giorni e dalle stagioni dall’inserimento. Perche’ vivere altrove significa cancellarsi un poco alla volta e reinventarsi, di continuo. Significa scegliere di perdere l’equilibrio e navigare a vista, quando non del tutto alla cieca. Finche’ non si siano individuati, nella nebbia di un mare sconosciuto, nuovi punti fermi. Nuove certezze cui ancorarsi. Perche’, comunque la si voglia girare, noi siamo piante con le radici che hanno bisogno di terra. ..Devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze…, cantava un poeta. Quasi ad incoraggiare il viaggio di noialtri pur essendo ciechi nella nebbia.
Ma. Vivere altrove significa convivere con la nostalgia, parola che l’emigrante rispetta, teme e impara, a sue spese, a non deridere e ad usare con cautela. Significa rincorrere il ricordo una mattina e imporsi di dimenticarlo la mattina dopo, perche’ fa male cazzo se fa male. Significa accettare di adattarsi, di piegarsi, di contaminarsi, di compromettersi, sapendo che non sara’ mai abbastanza soprattutto se qualcuno ti ha illuso di trovare un posto sostitutivo alla tua vita in maniera migliore. Siamo quel che siamo e inevitabilmente, siamo anche il posto da cui veniamo il nostro accento ci diversifica da quelli del posto..il nostro modo di fare ci identifica,,siamo i diversi e ditemelo a me che provenendo dalla zona Milanese aperta e in qualche modo sbruffona son finito nella zona Torinese, proverbialmente chiusa e bugia nein. Anche se impariamo ad accettare di non esserci quasi mai, in quel posto. Di perdere compleanni, battesimi, grigliate, cene con i compagni di scuola, aperitivi, nascite, incidenti, operazioni, aperitivi di chi e’ rimasto in terra natia.La cosa che mi fa incazzare e’ che quando ritorno mi dicono … ma che cazzo di accento hai..grrrrrr.. La vita altrove forse regalera’, col tempo, altrettante occasioni. Ovvio. La vita e’ generosa con chiunque abbia il coraggio di prenderla in mano ma e’ anche cattiva con chi crede o gli hanno fatto credere di trovare il paradiso ed invece avrebbe forse trovato l’inferno. Per fortuna o sfortuna esistono persone che si fanno i fatti degli altri e vedendo sia una parte che altrove puo’ a volte fermare questo lanciarsi nel vuoto. Per vivere bisogna convincersi che le nostre radici se estirpate possono far morire ma se trapiantate con criterio di chi conosce l’uso ti fara’ vedere il sole anche nei giorni di pioggia, cazzo ma sta piovendo?Ah no e’ la classica nuvola dell’emigrante..e ricordatevi cio’ che il nonno diceva..mogli e buoi ..dei paesi tuoi.