Archivio mensile:Marzo 2014

Marchettinghe.

 

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l’8 di marzo e’ passato da 3 gg e  dopo una serata di spogliarello mascolino by facile.it, eccovi di nuovo alla ricerca della meta’ mela mancante.
Care succulente gallinelle in attesa di uno spiedo, ho trovato la soluzione che fa per voi.
Dice Marko esperto di marketing che per trovare l’anima gemella bisogna far di se’ una merce.
Gia’ mi vedo cumuli di singlesse ammonticchiate a solo 1 euro al mercatino di Cirie’.
Ma il segreto e’ un altro sapete.. vendersi usando le classiche strategie di mercato.
Quelle delle aziende, per intenderci.
Ogni prodotto, per non rimanere sullo scaffale a far la muffa, ha bisogno di un packaging, di un branding, e dell’advertaising.
Ora vi spiego tutto per filo e per sempre, pero’ dovete aprire quelle dannatissime orecchie e poi dopo anche le dannatissime gambe.
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Allora care figlie di Eva gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Immaginatevi come un prodotto da vendere e quindi, per prima cosa, occupatevi della vostra confezione.
Cacciatevi dentro quella zuccaccia tarlata che dovete essere attraenti.
Piu’ fighe che potete, gnocchissime per l’esattezza.
Per lo meno fuori, che poi dentro siate un grumo di paranoie in questa prima fase non conta un cazzo.
I maschi preferiscono le gatte a pelo lungo.
Fatevi crescere i capelli, non ostinatevi con ‘sto taglio alla maschietta.
Pippi calzearete? Sto’ parlando con te. Se hai superato i 40, non ti ricordi piu’ che faccia ha il tuo visagista, e in piu’ usi la moto, e’ facile che quando ti levi il casco la tua acconciatura assomigli pericolosamente alla cuffia di Batman.
Quindi evitare assolutissimamente pettinature mascoline ma solo quelle da figa extra.
Fase due. Il brand che sarebbe il marchio.
Non e’ sufficiente un bel design, dovete distinguervi, siate uniche e irripetibili. Non figa qualsiasi. Voi siete Caia, non tizia o sempronia. Diffidare delle imitazioni.
E adesso l’ultimo sforzo e andiamo alla fase terza, la migliore. L’advertising, cioe’ la pubblicita’.
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E allora emettete un’opa.
No, niente di indecoroso.
Annunciate al mondo intero l’Offerta Pubblica d’Acquisto. Siete una single sul mercato. Chi vi sceglie e’ fortunato. Fatevi pubblicita’ creando voi le occasioni. Lo so. Non e’ semplice visto che lavorate 12 ore al giorno, in un ufficio composto da donne, maschi sposati e mostricci. E quindi? Quindi.. iscrivetevi in palestra e andateci nell’ora di punta. Quando ci sono un sacco di maschi, le docce sono ingolfate, c’e’ una puzza di piedi che ti tronca il respiro e le ascelle lacrimano come viti tagliate. Che non vi salti in mente di fare l’abbonamento ad un quotidiano. Gamalate all’edicola. Oltre a massaie affannate, pensionati incazzosi tipo il Pasquale e culturi del porno soft, potrete trovare li’ il vostro principe. Cascasse il mondo, non fate mai colazione in casa. Se volete trovare un marito prima della menopausa smettetela di trascinarvi come otarie ferite ai fornelli brandendo la caffettiera da dodici.
Si colazioneggia al Tiffany, gomito a gomito con chissacchi’ qualche bel cazzone lo troverete disposto a farvi vedere la collezione di farfalle (o meglio il corvo di salaparuta alias fratellino testa pelata).
Bazzicate molto nelle ferramenta e comprate tutto quel che nella vostra casa non e’ mai entrato, brugole, trapani, adattatori Siemens e Svitol e soprattutto Attak io ne vado matto lo uso dappertutto, guardatemi le mani incollate anzi per farvi ridiventare, insomma una rivergination vi direi come fare ma non qui, semmai prendete appuntamento.
Andate spesso dal Pasqualetto carrozziere e se e’ il caso rigatevi la macchina da sole e mentre riparano il danno fate conoscenza coi presenti. Per rimettere in sesto il cofano intarsiato ci vuole almeno una settimana? Meglio. Ricavatevi un posto nella cuccia del cane.
E poi mettete un avatar puttanesco quello da sballo e cosi’ quando incontrerete il macho tutto tatuato con cui avete facebuckato per un anno, farete scopa, schifezza con schifezza ed evviva il virtuale ma perlomeno avrete goduto fantasticando in quell’anno no?
Ciao ottomarzuate da sballo ascoltate i consigli di un povero pirla e assaporerete la gioia di essere single, senza problemi e senza pro-temi.

Old Bastard.

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El “Giuan”, (il Giovanni) fa’ parte della “La banda del buco”..beninteso, non sto parlando di un gruppo malavitoso, esperto nel carotaggio dei locali blindati delle banche.. ma parlo del gruppo dai capelli d’argento.. non una tribu’ indiana ma parlo dei personaggi dal pelo candido, alias dei pensionati che ristagnano negli angolini dei piccoli bar, con gli occhialini sulla punta del naso, quelli che leggono la stampa per poi commentare del piu’ e del meno.. di come si stava meglio una volta, del rispetto e della religione – che non c’e’ piu’ – e delle stagioni, che non sono piu’ le stesse.
Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o per il calcio, fanno tenerezza.
Cercano lo sguardo, l’aggancio al loro simile, l’approvazione o meno, pur di scacciare la bestia peggiore… la solitudine e la visione del capolinea.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un “software” – talvolta anche l’hardware – in cui, l’ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche…

E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell’attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere “Matusa”, come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l’annunciatore del Signore Iddio, che ebbe l’abbuono per tirare a campare quasi un millennio alla faccia della Fornero e degli esodati, come cronache mormoravano; oggi, che sei detto grande dopo i trent’anni, sei “rimba” dopo gli anta , che sta’ per rimbambito piu’ che rimba amato.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l’apparecchio sull’orecchio, neppure riesci a far credere di farlo perche’ sei al cellulare, con connessione “senza filo”; senza filo io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo…i vecchi…il rimba…parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello…ah, gia’!
– «Che brutt diventa’ vegg….ma l’e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia “el Mariett”, (il Mario) (traduco..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El “Giuan”(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con…i fantasmi!
– «Ussignur: anca el Giusepp l’e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti e, quando tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ anche a lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente “i grigi” riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi – e lo sono – sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l’esperienza, frega un cazzo.
– «Il futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma…il nonnetto, dove cazzo lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?

Spedire pacchi Online

Eccovi dei link di siti internet che permettono di fare spedizioni di pacchi comodamente da casa Vostra.
Ovvio che occorre registrarsi indicando il Vostro domicilio, l’indirizzo del destinatario, e il giorno in cui vorrete spedire. Un corriere verra’ sotto casa a prendere il pacco e lo spedira’ per conto Vostro.
Date uno sguardo e cercatevi quello che riterrete opportuno e che fa al caso Vostro..

www.spedireweb.it

www.spedirelowcost.it

www.spediamo.it/

www.pakki.it/

www.spedireoggi.com

www.tnt-click.it

www.myship.it

www.ioinvio.it

www.comespedire.com

www.spedire.com

www.spediresubito.com/

www.spediscionline.it

www.spedireexpress.it/

www.mondospedizioni.com

www.truckpooling.it

www.sendabox.it

www.spedirecomodo.it

Anche le Poste Italiane si adeguano all’esigenza di molti consumatori di spedire pacchi da casa, e lo fa attivando il servizio Paccoweb.
Dall’indirizzo http://www.poste.it/postali/online/paccoweb.shtml si potra’, in pochi click, compilare dei moduli online (organizzati in 4 schede: dove, cosa e a chi si vuole spedire, e infine la scheda di riepilogo per confermare la spedizione e pagarla online). Nella casella di posta elettronica di Poste Italiane si ricevera’ un documento (lettera di Vettura) da stampare e consegnare al corriere che verra’ sotto casa, prendera’ in consegna il pacco e lo spedira’ a destinazione. il servizio alla data del marzo 2014 e’ di 11,50 euro per pacchi fino a 30 kg, con opzioni di sovrapprezzo per consegne piu’ veloci e opzioni di assicurazione, contrassegno e altre varie.
Adesso non vi rimane che valutare e spedire… ciao neh..

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Ehi sabato e’ l’otto marzo. Auguri alle diversamente uomini. Avete un giorno all’anno per festeggiarVi. Che dite? Cosaaaa? Che sara’ un po’ pochino? Volete chiedere anche il noveee. E magari pure il dieci… Una bella festa del 10 marzo e lode. Che giornata vi aspetta…non saprete piu’ dove ficcare le mimose. Ve le regaleranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio, verduriere, il mandarino al bivio della tangenziale. Tutti tranne esso ovviamente, il vostro lui, che non ha avuto il tempo della ricerca. Esso non ha mai tempo vero? Ma non importa dai. L’amore non si conta mica in palline di mimosa. Ci vuole ben altro. A voi donne lo so’ che non interessa piu’ l’uomo bello, intelligente o ricco. Volete quello che sappia usare il trapano. Ma non il trapano in senso metaforico e metadentrico. Proprio quello con le punte di ferro comprate da Rogger il ferramentista della rotonda. Un uomo primitivo che costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa’ che aspettarlo in una cavernetta con la clava in mano. Invece purtroppo e’ consuntivamente appurato che dovrete fare i conti coi fanientem del Borgo, quelli che fanno piu’ danni della grandine del mese di luglio di Casalbordino, quelli che tutto quel che toccano lo scassano e quando smontano qualcosa avanzano pezzi da fare una mountanbike. Quelli che quando piantano un chiodo scavano la galleria del Frejus immortalata nel monumento di p.zza Statuto, l’ingresso dell’inferno ed entrano nella casa del vicino di cesso. Quelli che quando cambiano la lampadina oltre che a spaccare il lampadario marca Murrina si cuccano pure una sberla di corrente. Quelli che quando spostano il divano, si fanno scendere l’ernia. Quelli che quando spatasciano una mosca, macchiano il muro, e se provano a ripulirlo, lo rimacchiano. Ma di piu’. E per coprire il casino combinato, ci appendono sopra un bel quadro di Faccingatti. Peccato pero’ che una natura morta a 15 cm da terra dia un poco nell’occhio. Quelli che quando la lavatrice perde l’acqua e dicono ghe pensi mi’ ,si cuccano una svirgola da 220 Volt che oltre a ravvivare la permanente fa’ sentire il coro delle voci bianche della parrocchia nel  padiglione auricolare, ma continuano a smontarla tutta per poi non riuscire a rimontarla. Ghe minga de prublem (non ci sono problemi). la culpa l’e’ semper de quela vis che manca e che la si recupera solo smontando la radiosveglia, che pero’ funziona, ma recuperare quella vite  e’ indispensabile. Cosi’ tutto e’ demolito..lavatrice. radiosveglia e cacciavite spanato. Un danno via l’altro come fa’ la valanga con le baite in montagna. Ebbene..dopo esserci selfsputtanati senza che ce lo diciate voi, cercate di passare una buona festa mimosifera lumandovi lo stripman di turno recuperato da prezzofelice.it …ma lasciatevelo dire da un mago del bullone, della sega..intesa come attrezzo…siete proprio sicure di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza? Lottate lottate, una cosa sara’ dura da uguagliare.. eccovi una pianta e tentate come la cagnetta femminista del 17 a pisciarci sopra..  Immagine

Auguri donne e se anche vi do’ le mimose conosco la risposta…

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Chi non piscia in compagnia
o e’ un ladro o e’ una spia.
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I Say NO!

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Forse non vi ricordate come sono fatto vero?
Io sono nato cosi’ con questa genetica predisposizione al NO.
Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa godere come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO. Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il levatelo dalla testa. Che non e’ mica roba da buttare via. Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma. E la maggior parte del NO e’ riciclabile. Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da conoscere, capire, contestare.
Il NO e’ anche dissenso. Pensiero difforme. Che spesso si fa’ conflitto. Ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta.Anche perche’ non mi importa quello che gli altri pensano di me ma assolutamente mi interessa quello che penso io degli altri e basta,
Mi fanno senso le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente. Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa cosa si perde. C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza. Quello bello dei bambini. Che dicono no per puro spirito di contraddizione. E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori o i nonni nel mio caso vogliono far bella figura con gli amici presentando il pargolo.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra perche’ sono meteopatico e pure stitico. Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’. Soprattutto se c’e’ il sole e non quella pioggia di merda di oggi….
E anche i NO della sincerita’. Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?… NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo, guarda. Non ti reggo. Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci. Non con me di certo.
E’ che il NO da’ liberta’. Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti. Il NOnostante, per esempio. Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose. Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia, la novita’ che da’ gusto alla vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di me della nostalgia e il NOn essere dell’essere. Finita cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.
Anzi sapete che faccio?

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Domanda.

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Un signore molto anziano vecchio vecchissimo, + o – della mia eta’ e’
sdraiato nel letto in punto di morte.
Ha la fedele moglie seduta al suo fianco che lo veglia.
Con un filo di voce..
“Neh Lella, ti ricordi quando e’ scoppiata la prima guerra mondiale
e mi hanno chiamato per il fronte, e tu eri accanto a me?”
“Azz caro… certo che me lo ricordo”
“…Neh.. e quando poi sono rimasto ferito e sono stato 4 anni
ricoverato in ospedale militare, e tu eri accanto a me, Lella?”
“Certamente caro!”
“E ti ricordi quando e’ scoppiata la seconda guerra mondiale
e mi hanno richiamato, e tu eri accanto a me?”
“Come non lo ricordo…”
“…e quando mi hanno messo in campo di concentramento
e dopo sei anni mi hanno liberato?
Anche allora tu eri accanto a me, Lella!”
“Si Si”
“Neh Lella e quando mi sono avvelenato mangiando funghi.
Tu eri sempre al mio fianco, ricordi?”.
Neh Lella e con l’incidente con l’Hpe eri con me!!
“Certoooo Amore mio, lo ricordo stavamo andando in ufficio!!
“E anche adesso che sto morendo,
tu sei sempre accanto a me Lella…”
“Sempre…”
“Ah Lella…damm a tra”
“Dimmi…”
“Al’e’ minga che te portet un pu’ de sfiga?”

Errorre..

Che tempo malvagio e piove piove..
E rieccole di nuovo le riflessioni..
Uno se ne va per la sua strada,
pensando di vivere e non di vegetare.
Ad un certo punto, mentre stai girovagando,
eccoli li il bastardo, forse ti stava aspettando,
ti si avvicina, inizia a parlare,
non sembra un tipo molto pericoloso,
facciamo pure un po’ di strada con lui.
Poi, d’improvviso si sbottona e ti dice chi e’.
Lui e’ cio’ che non si dice, cio’ che non si fa’,
cio’ che non ti passa per l’anticamera del cervello.
Lui e’ l’errore, e insieme a lui e’arrivata la vita.
Tu non l’avevi mai incontrato, vero?
Ne’ lui, ne’ la vita.
Lui e’ un demone buono, non vuole farti male.
Svolge solo il suo compito di errare humanum est,
un compito ingrato.. quello di incasinare
un’esistenza che credevi perfetta,
perche’ lui lo sa bene, e ora lo sai anche tu,
che una vita perfetta, senza un errore,
e’ solo una morte vestita della festa.