Archivio mensile:Marzo 2014
Old Bastard.
Nonostante quel loro dialogare, spesso concitato, il mettere a dura prova le coronarie, in un sincopato duellare sulla politica o per il calcio, fanno tenerezza.
Cercano lo sguardo, l’aggancio al loro simile, l’approvazione o meno, pur di scacciare la bestia peggiore… la solitudine e la visione del capolinea.
Hanno tanto da dare, tanto da dire magari, il tutto, un poco datato.. un “software” – talvolta anche l’hardware – in cui, l’ultimo aggiornamento risale alle guerre puniche…
E qui nasce il motto che non si va in pensione perche’ si e’ vecchi, ma si diventa vecchi perche’ si va in pensione.
Io, con loro, sto facendo pratica, nell’attesa che il tempo mi collochi tra quelle fila definitivamente, ad essere “Matusa”, come si diceva ai miei tempi, in onore del Patriarca biblico Matusalemme, l’annunciatore del Signore Iddio, che ebbe l’abbuono per tirare a campare quasi un millennio alla faccia della Fornero e degli esodati, come cronache mormoravano; oggi, che sei detto grande dopo i trent’anni, sei “rimba” dopo gli anta , che sta’ per rimbambito piu’ che rimba amato.
Cominci a parlare da solo e, se non hai l’apparecchio sull’orecchio, neppure riesci a far credere di farlo perche’ sei al cellulare, con connessione “senza filo”; senza filo io lo sono, ma spesso perche’ perdo quello del discorso.
Cosa stavo dicendo…i vecchi…il rimba…parlare da soli, ad alta voce, i buchi e i bachi nel cervello…ah, gia’!
– «Che brutt diventa’ vegg….ma l’e’ mei che crepa’ bagaiott», sentenzia “el Mariett”, (il Mario) (traduco..che brutto invecchiare; ma e’ peggio morire ragazzotto).
El “Giuan”(il Giovanni), e gli altri come lui, non sono svaniti perche’, in effetti, stanno parlando con…i fantasmi!
– «Ussignur: anca el Giusepp l’e’ rimbambii, fora de melun!», (anche il Giuseppe e’ rimbambito, uscito di testa), dice el Pierin, (il Pierino).
Nossignore.
Gli anziani sono dei sopravvissuti e, quando tanto carichi di lune, hanno visto quelli meno fortunati di loro passare a migliore vita, cosi’ come quel mondo che li aveva cresciuti.
Con questa dimensione stanno parlando, quando li si sente bofonchiare da soli.. chi sorride, capira’, capitera’ anche a lui di vedere il proprio orizzonte avvicinarsi, mentre dietro, il vuoto.
Difficilmente “i grigi” riconoscono e si riconoscono oggi, sentendosi – e lo sono – sopportati, a malapena tollerati, fastidiosi, noiosi, esclusi, in una realta’ in cui la saggezza, l’esperienza, frega un cazzo.
– «Il futuro e’ nei giovani!»;lo e’ sempre stato no?..
Vero, ma…il nonnetto, dove cazzo lo metto, in quale cassonetto della raccolta differenziata?
Spedire pacchi Online
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Adesso non vi rimane che valutare e spedire… ciao neh..
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Ehi sabato e’ l’otto marzo. Auguri alle diversamente uomini. Avete un giorno all’anno per festeggiarVi. Che dite? Cosaaaa? Che sara’ un po’ pochino? Volete chiedere anche il noveee. E magari pure il dieci… Una bella festa del 10 marzo e lode. Che giornata vi aspetta…non saprete piu’ dove ficcare le mimose. Ve le regaleranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio, verduriere, il mandarino al bivio della tangenziale. Tutti tranne esso ovviamente, il vostro lui, che non ha avuto il tempo della ricerca. Esso non ha mai tempo vero? Ma non importa dai. L’amore non si conta mica in palline di mimosa. Ci vuole ben altro. A voi donne lo so’ che non interessa piu’ l’uomo bello, intelligente o ricco. Volete quello che sappia usare il trapano. Ma non il trapano in senso metaforico e metadentrico. Proprio quello con le punte di ferro comprate da Rogger il ferramentista della rotonda. Un uomo primitivo che costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa’ che aspettarlo in una cavernetta con la clava in mano. Invece purtroppo e’ consuntivamente appurato che dovrete fare i conti coi fanientem del Borgo, quelli che fanno piu’ danni della grandine del mese di luglio di Casalbordino, quelli che tutto quel che toccano lo scassano e quando smontano qualcosa avanzano pezzi da fare una mountanbike. Quelli che quando piantano un chiodo scavano la galleria del Frejus immortalata nel monumento di p.zza Statuto, l’ingresso dell’inferno ed entrano nella casa del vicino di cesso. Quelli che quando cambiano la lampadina oltre che a spaccare il lampadario marca Murrina si cuccano pure una sberla di corrente. Quelli che quando spostano il divano, si fanno scendere l’ernia. Quelli che quando spatasciano una mosca, macchiano il muro, e se provano a ripulirlo, lo rimacchiano. Ma di piu’. E per coprire il casino combinato, ci appendono sopra un bel quadro di Faccingatti. Peccato pero’ che una natura morta a 15 cm da terra dia un poco nell’occhio. Quelli che quando la lavatrice perde l’acqua e dicono ghe pensi mi’ ,si cuccano una svirgola da 220 Volt che oltre a ravvivare la permanente fa’ sentire il coro delle voci bianche della parrocchia nel padiglione auricolare, ma continuano a smontarla tutta per poi non riuscire a rimontarla. Ghe minga de prublem (non ci sono problemi). la culpa l’e’ semper de quela vis che manca e che la si recupera solo smontando la radiosveglia, che pero’ funziona, ma recuperare quella vite e’ indispensabile. Cosi’ tutto e’ demolito..lavatrice. radiosveglia e cacciavite spanato. Un danno via l’altro come fa’ la valanga con le baite in montagna. Ebbene..dopo esserci selfsputtanati senza che ce lo diciate voi, cercate di passare una buona festa mimosifera lumandovi lo stripman di turno recuperato da prezzofelice.it …ma lasciatevelo dire da un mago del bullone, della sega..intesa come attrezzo…siete proprio sicure di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza? Lottate lottate, una cosa sara’ dura da uguagliare.. eccovi una pianta e tentate come la cagnetta femminista del 17 a pisciarci sopra..
Auguri donne e se anche vi do’ le mimose conosco la risposta…
o e’ un ladro o e’ una spia.
I Say NO!
Forse non vi ricordate come sono fatto vero?
Io sono nato cosi’ con questa genetica predisposizione al NO.
Non so’ perche’ ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’, mi da’ tanta soddisfazione e mi fa godere come un selvaggio.
E poi mi piace pronunciarlo, il NO. Perche’ li’ in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il levatelo dalla testa. Che non e’ mica roba da buttare via. Perche’ il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma. E la maggior parte del NO e’ riciclabile. Da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da conoscere, capire, contestare.
Il NO e’ anche dissenso. Pensiero difforme. Che spesso si fa’ conflitto. Ma anche dibattito costruttivo, almeno cosi’ la penso io e mi basta.Anche perche’ non mi importa quello che gli altri pensano di me ma assolutamente mi interessa quello che penso io degli altri e basta,
Mi fanno senso le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, e’ sano senza venire alle mani naturalmente. Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa cosa si perde. C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza. Quello bello dei bambini. Che dicono no per puro spirito di contraddizione. E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio quando i genitori o i nonni nel mio caso vogliono far bella figura con gli amici presentando il pargolo.
Poi ci sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in giostra perche’ sono meteopatico e pure stitico. Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’. Soprattutto se c’e’ il sole e non quella pioggia di merda di oggi….
E anche i NO della sincerita’. Quelli che si usano per dire le cose come stanno…Vengo anch’io?… NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo, guarda. Non ti reggo. Preferisco dirti le cose come stanno invece di fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie feroci. Non con me di certo.
E’ che il NO da’ liberta’. Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO, poi, iniziano tante parole importanti. Il NOnostante, per esempio. Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il NOumeno, che e’ l’essenza delle cose. Il NOcciolato che leva le malinconie e fa crescere i brufoli e la pancia, la novita’ che da’ gusto alla vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di me della nostalgia e il NOn essere dell’essere. Finita cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.
Anzi sapete che faccio?
Domanda.
Errorre..
Che tempo malvagio e piove piove..
E rieccole di nuovo le riflessioni..
Uno se ne va per la sua strada,
pensando di vivere e non di vegetare.
Ad un certo punto, mentre stai girovagando,
eccoli li il bastardo, forse ti stava aspettando,
ti si avvicina, inizia a parlare,
non sembra un tipo molto pericoloso,
facciamo pure un po’ di strada con lui.
Poi, d’improvviso si sbottona e ti dice chi e’.
Lui e’ cio’ che non si dice, cio’ che non si fa’,
cio’ che non ti passa per l’anticamera del cervello.
Lui e’ l’errore, e insieme a lui e’arrivata la vita.
Tu non l’avevi mai incontrato, vero?
Ne’ lui, ne’ la vita.
Lui e’ un demone buono, non vuole farti male.
Svolge solo il suo compito di errare humanum est,
un compito ingrato.. quello di incasinare
un’esistenza che credevi perfetta,
perche’ lui lo sa bene, e ora lo sai anche tu,
che una vita perfetta, senza un errore,
e’ solo una morte vestita della festa.