Archivio mensile:Settembre 2013

Bella scoperta

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Ora mi domando e dico (frase classica pronunciata da un mio parente acquisito).. non arrivo a capire (sempre frase etc etc)  perche’ hai perso tutto il tuo prezioso tempo, solamente per mettere un commento su un blog di cui faccio parte con una dissertazione che fa rizzare i peli sul.. finito con sul.. bella frase.. TI HO SCOPERTO (in maiuscolo)..ma mi faccia il piacere, sta frase lasciala dire al Colombo Cristoforo o al barista di Mecca e Chiado’, barista nel senso di allestitore di paletot di legno.. ma dai, hai avuto la costanza di farti una posta fittizia, farti un nick simil mio con aggiunta centrale fuorviata sul mondo islamico e tra l’altro devo ammettere che nella mia ricerca atta a soddisfare la mia curiosita’ di chi potesse essere l’alienato/a.. mi hai fatto un favore facendomi vedere dei lavori (draw) mica male, stavo perdendo il filo..ecco l’ho trovato..dicevo tutta sta perdita di tempo per scrivere che MI HAI SCOPERTO..boh.. ma incutita/o bastava andare sui link dei vari miei blog sparsi O NEL MOTORE SCRIVENDO TOGO TUENTINAIN opps.. e senza fare tante ricerche ero gia’ li con un click..il bello e’ che dopo aver lanciato il sasso caro/a (senso lato) ti sei subito eclissato/a e tornato/a nella tua spelonca, nel sarcofago, nel pantano e cerco di richiarire un mio punto di vista noto a tutti i miei contatti, gli amici li conto sulla punta del..finito con del.

Io faccio un parallelo alla vita dicendo che l’habitat mio e’ come un pollaio sapendo che ci sta’ un posto sulla terra dove ogni storia ha inizio, la sala d’attesa di un mondo, che e’ appunto il pollaio, sissignori proprio un pollaio.. una stia insomma ma non nel senso di stare ma quello dove ci sono galline (e qui il riferimento non e’ casuale ma oggettivo e riscontrato sul campo.

In quel posto ci puoi trovare davvero di tutto.. zuffe,
guerre, piume d’esseri umani, notizie, vermi, gente e la loro solitudine, colori, sogni, fatti, la miglior finestra per me ..sta negli occhi di una gallina.

Perche’ dal basso, sopra il becchime e i semi, giusto in mezzo al niente,la vita sembra quello che mai e’…incredibile.
Un guscio-scudo pronto a rompersi per iniziare a vedere, sentire, provare.
Cosa? Dettagli. O l’Universo. Solo un punto di vista da uovo ossia da ME e sinceramente mi stai rompendo il…finito con il..

 

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17:13 Scritto da togo295 in Dissertazioni | Link permanente | Commenti (0) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie |  Facebook

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Pissiting.

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E’ una bella rottura di marroni sentirti sempre dire di non pisciare fuori e ti rinviene la frase che si leggeva sui cessi della scuola ma era riferita al duro, ovvero quella che citava …non dico di fare centro ..ma falla almeno dentro. Insomma se anche tu sei stanco di lasciare tracce giallastre su tutto il pavimento del cesso e vorresti per una volta pisciare senza sensi di colpa e complessi d’inferiorita’ per la tua mira di merda e non vuoi che Lella ti cazzi ogni volta chiedendoti come fai a farla sempre fuori dal buco? Allora non puoi perderti la miniguida su come centrare la tazza del cesso.

Lezione 1: fare centro non e’ facile come sembra

A sentire le donne l’atto del minzionaggio per gli uomini dovrebbe essere semplice come innaffiare le piante di Clara, basta dirigere bene il tubo o tubetto e il gioco e’ fatto, ci riuscirebbe anche un infante.

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In realta’ questo accade ben poche volte, perche’ la conformazione del pirillo umano e’ piuttosto contorcente; le pieghe della pelle lo rendono piu’ simile a un tubo strozzato, per cui non si sa mai da dove uscira’ il liquido in questione. Occorrono esperienza e tatto per intuire a priori la direzione della pisciata ed evitare di irrigare il pavimento, le scarpe, i pantaloni o anche i piedi se siete scalzi o nel caso di mio nipote la pettinatura alla Balotelli.

Quindi la prima cosa da fare e’ sistemarsi per bene il prepuzio tirando in su e in giu’ (volendo si puo’ anche approfittare per farsi una sega ma poi la pisciata e’ rimandata di di qualche decinaia di minuti). Una volta fatto questo le probabilita’ di insozzare l’ambiente circostante dovrebbero diminuire sensibilmente. Altrimenti ripetere a piacere finche’ morte non vi separi..

Lezione 2: armare, puntare, fuoco! (anzi, acqua)

 

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Una volta ultimati i preparativi si puo’ dare inizio alla pisciata vera e propria.. l’inizio e’ la parte piu’ importante, poiche’ e’ in questo momento che il getto e’ imprevedibile e quasi ingovernabile, e infatti e’ sempre in questo momento che avviene il 90% degli incidenti. La cosa migliore e’ afferrare la mazza molto vicino alla punta, diciamo alla base della cappella, mirare al centro della tazza, li’ dove c’e’ l’acqua (occhio se la pisciata e’ vigorosa, potrebbero esserci degli schizzi) e rilasciare. Puo’ anche essere utile abbassarsi lievemente sulle ginocchio in modo da ridurre la distanza dal bersaglio e decrementare quindi l’energia potenziale gravitazionale del getto.

Se si fa centro all’inizio, si puo’ stare tranquilli perche’ la pressione del getto avra’ eliminato le pieghe dalla pelle del prepuzio e quindi in seguito la traiettoria sara’ piu’ regolare. Tuttavia, in caso di pisciate molto lunghe si tende a chiudere gli occhi o ad alzare la testa verso il cielo per il sollievo, e c’e’ il rischio che il liquido se ne vada dove non deve.

Lezione 3: farla da seduti non e’ solo per le donne.

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Se fai pipi’ seduto anche la tazza e’ piu’ contenta!

Il pisciare in piedi viene comunemente ritenuto una caratteristica distintiva dei maschi, e molti ne vanno giustamente fieri data la flessibilità che comporta.. si puo’ sfrattare la vescica rapidamente in ogni situazione, le file nei bagni sono molto piu’ corte e via dicendo. Pero’ il risultato e’ che le piastrelle del pavimento vicino alla tazza sono di un colore diverso dalle altre. Al limite si puo’ rifare la pavimentazione del bagno usando mattonelle gialle, ma e’ costoso e poi il giallo e’ un colore di merda, quindi e’ il caso di prendere in considerazione l’idea di urinare seduti e mi sovviene che in paesi evoluti nordici ci sia una proposta di legge che obbliga lo pseudo maschietto al pareggio condizione con il donname e quindi pisciare da seduti diventera’ un obbligo e non e’ una balla, divertitevi a cercarlo sui motori..

I vantaggi sono molteplici.. innanzitutto e’ possibile espletare due funzioni fisiologiche contemporaneamente con conseguente risparmio di tempo, in secondo luogo farla da seduti puo’ servire, se c’e’ qualcun altro nella stanza, a nascondere il tuo microscopico cazzino e risparmiarti battute umilianti, infine rilasciare il getto spaparanzati sulla tazza e’ un’esperienza unica che offre un relax senza pari.

Inoltre pisciando seduti e’ anche possibile operare in multitasking: ci si puo’ allacciare le scarpe mentre si piscia, farsi la barba col rasoio elettrico o tenere un computer portatile sulle ginocchia. Se nelle vicinanze c’e’ anche un lavandino ci sono molte altre opzioni; di prima mattina ci si puo’ appoggiare la testa,cosi’ ci si puo’ fare altri cinque minuti di sonno mentre la vescica sisvuota, oppure se si va di fretta si puo’ pisciare lavandosi i denti.

Tutto questo comporta un rischio quasi pari a zero di sporcare il pavimento. L’unico pericolo e’ che in certi casi sfortunati, se il wc ha la tavoletta, il getto della pisciata puo’ insinuarsi tra essa e il bordo di ceramica della tazza, innaffiando pantaloni e mutande.

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Lezione 4: occhio alla scrollata o sgrollata alla toscana.

Remembrate scolastiche citano che ..Lo disse Socrate, lo confermo’ Ipponatte che dopo la pisciata il cazzo si sbatte..

Nulla di piu’ giusto, non vogliamo mica macchiare le mutande e rimanere con l’umido delle ultime gocce vero? Allora occorre ancora uno sforzo prima di riportare il serpente o vermicelloin gabbia.

La scrollata, anche conosciuta come “colpo di coda del pene”, e’ molto rischiosa perche’ per definizione occorre agitare con violenza la belva, ed e’ quindi difficilissimo evitare gli schizzi. Il modo migliore e’ svuotarsi per bene prima, in modo da ridurre il più possibile la quantita’ di residui, incrociare le dita e sperare. Altrimenti si puo’ afferrare l’attrezzo e spremere la punta per far uscire ogni goccia di succo, oppure eseguire la scrollata da seduti.

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Lezione bonus… farla fuori dal buco senza che nessuno se ne accorga

Ebbene si’. Siccome e’ impossibile non sbagliare mai, e’ necessario conoscere anche questi sotterfugi. Ovviamente si puo’ pulire, con carta igienica, strofinacci umidi o nei casi piu’ gravi spazzolone e detersivo per pavimenti, pero’ e’ anche possibile fregare tutti.. se si e’ bevuto molto la pisciatona assumera’ un colorito trasparente.. molto probabilmente chi lo vedra’ pensera’ che sia acqua persa dalla vaschetta o dai raccordi, e a nessuno fa schifo un po’ d’acqua per terra.

E ricordati che quando pisci devi fare attenzione..hai in mano il tuo futuro e rimembrati soprattutto che solo i deficienti pisciano per terra..gli eroi pisciano sul soffitto.

 

08:52 Scritto da togo295 in Dissertazioni | Link permanente | Commenti (3) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie |  Facebook

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Commenti

Ti conosco di persona e credo che tu abbia fatto un patto col diavolo, non dimostri l’età che dici di avere sia fisicamente che intellettualmente. Non so se questa volta riuscirò ad inserire il commento sul blog e ti dico che non è dei migliori, Tu sai fare di meglio ed è dimostrato dalle battute di ingresso dei tuoi blog. Io ne conosco solo 5 ma ogni tanto mentre cerco qualcosa mi salta fuori un togo tuentinain con un sito nuovo ed ora ti chiedo se puoi entrare nel mio pc e cercare di collegarlo con un wireless qualsiasi o quantomeno togliere quelle scritte che escono.il mio IP 79.44.113.12 la seriale 69102X0005858. Ti ringrazio anticipatamente.

Scritto da: Mariangela | 24/08/2013

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stranamente e’ passato il tuo commento ed e’ un bug di Virgilio che ha permesso questo. Non ti impressionare per lo scritto automatico di risposta ed e’ stato fatto in previsione di qualche bug bucativo del sistema. Ovviamente non e’ un virus e il reset che ha fatto non e’ altro che una variante del tune up. Ora vediamo se mi ricordo chi sei..non mi ricordo e l’unica mariangela che conosco in questo momento e’ quella che mi ha salutato mentre facevo la doccia. Sei tu? In caso affermativo ne parleremo di persona. Ad majora carlo

Anche..C’e’..

anche c'e'1

 

 

Sono tempi di incipiente albeggiante lessico nuovo fra la fresca popolazione degli utenti di computer, di internet e succedanei. Uomini e

anche donne, giovani e

anche vecchi, trabacadores e

anche pensionati, esperti e

anche imbranati parlano fra di loro ..al telefono, in tram, in ufficio, ai giardini, alla spiaggia,al supermercato … non soltanto dei prodigi della rete, ma anche e soprattutto degli inconvenienti delle loro apparecchiature.

Si scambiano notizie di miracoli e

anche di scherzi, di successi e

anche di bidoni.

C’e’ chi ogni sera riesce a vedere la Belen nuda con le mani in tasca e

c’e’ persino chi riesce a non vederla mai.

C’e’ chi fierissimo manda in un amen al cugino in Australia le foto del vaso di gerani che finalmente, sul balcone, ha buttato fuori qualcosa e

C’e’ chi riceve continui messaggi da una bagnina di Vasto che dice di essere eccezionalmente in zona Casalschiumino e di volergli fare, ad ogni costo a basso prezzo, il ..bocca a bocca.. alla Pamela Anderson. Scambi di inconvenienti, si’, ognuno teso a far si’ che il suo, quello da lui patito, appaia come il piu’ tragico, il piu’ trucido, il piu’ brutto di tutti. Il mouse e’ definito molto piu’ terrificante del topo che da secoli si muove ratto (appunto) nel grande armadio di casa.

C’e’ sfoggio di parole anglotecniche: «Il mio desktop sembra impazzito, e il tuo?». «Ce l’ho con il mio server», dice uno con lo stesso tono con cui una volta il conte diceva al duca sua omologo di avercela con il proprio cameriere. «Entro in una community», fa il manager imitatore inconscio del grande leader industriale che ad un certo punto si ritiro’ in un convento. Fioccano anche le telefonate: «Il mio computer scrive ha il desktop in blu, secondo te cosa devo fare?». E il parere quasi medico: «Mandalo in windstream, cosi’ si riassetta (sta per resetta) e impara». Pronuncia inglese, si capisce, da paria indiano con lingua allappata.

Ogni tanto un esseoesse al negozio, si cerca di dire al telefono, per una diagnosi e una terapia non costose, di cosa il computer soffre, la risposta e’ terribile: «Mi sa che lei senza accorgersene ha toccato il Bios e l’ha sconfigurato».

Un senso di vergogna come l’ex bambino messo di fronte al fatto di aver toccato, senza volerlo ma non senza apprezzarlo, la maestra.

C’e’ quello che ha comprato il computer soltanto per il porno e non riesce neppure a collegarsi con il sito di un convento irlandese e chiede all’amico esperto informazioni fra il mitico e il mistico: «Tu che del computer sei un dio, riesci a dirmi come posso acchiappare quelle benedette favolose donne nude, senza essere convogliato su un numero dedicato che costa una cifra pari ad una trasfusione di portafogli?”.

Boh..

Anche..

C’e’..

basta con ste tecnologie innovative forse e’ meglio usare i coriandoli come carta igienica..da tutte due le parti e poi lavarli e stendere ad asciugare.. ma questo non c’entra come disse la marchesa sedendosi sul paracarro.. ad majora.

Ps..sto sentendo alla radio che in Germany e’ passata la legge che sulle carte d’identita’ si aggiungera’ una terza identita’ oltre maschio e femmina (M or F or X) e mi sovviene il colmo per un cinese che e’ quello di molile per un male inculabile.

Pace e pene a tutti.

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Tra il dire e il fare c’e’ di mezzo il cellulare.

 

cellulare.jpg

 

Saro’ fisimato, saro’ anche fuori dal tempo, probabilmente non poco refrattario alla tecnologia e alla fisicita’ della reperibilita’, ma lo dico e lo affermo tranquillamente.. io odio visceralmente il cellulare. Sinceramente. Di cuore. Senza pentimenti. E, nemmeno a farlo apposta, ogni volta che sono a casa e la gente potrebbe tranquillamente chiamarmi sul telefono fisso, sembra che facciano a gara a chiamarmi proprio sull’unico mezzo di comunicazione che odio con tutto il cuore. Si forma una vera e propria cordata, ma non per salvare il movimento fivestars, se mai qualcuno potra’ salvarla, bensi’ per affondare me.

Il primo e’ l’amato ,,Apriegusta,, quello dei blog al tempo dei ,,manzotin,,. Hai voglia a dirgli che non sopporto di stare dieci minuti con il telefonino attaccato all’orecchio, con il senso di fastidio che mi provoca percepire quella voce che pare uscire dall’oltretomba, mista a suoni incomprensibili e soprattutto a vai e vieni della linea, cosi’ tanti che, se anche sei in pieno centro, sotto il piu’ grosso ripetitore, ti sembra comunque di stare sul cucuzzolo di una montagna. Glielo dico da un decennio, ma non c’e’ niente da fare.. ogni volta chiama, e ogni volta lo fa’ sul cellulare.

Poi ci sono gli amici e conoscenti e tralascio appositamente i parenti enti enti. L’ho detto mille volte,, quando sono a casa tengo il cellulare fuori portata, per non dire spento e dimenticato in qualche borsa, percio’, se avete bisogno, chiamatemi pure a casa anche se perennemente sotto segreteria. Niente da fare. Costa meno e rende di piu’.

Per terzo ci metto quelli che puntalmente sbagliano numero. Non ho idea del perche’, ma i rompiminchia piovono costantemente, e finiscono tutti sul mio numero di telefono. Ma come e’ possibile? E hai voglia a scrollarteli di dosso.. cominciano con il classico chi sei?, senza ricordarsi che a doversi presentare per primi sono proprio loro. Passano attraverso il forse ho sbagliato numero, e puntualmente, quando ormai hanno capito che stanno spendendo soldi inutilmente, staccano senza nemmeno salutare e chiedere scusa ed e’ ancora buona che non ti becchi un vaffa per aver risposto al posto di chicazzocercavano.

Nella quarta categoria metto tutti gli altri. La Anna che sbaglia a chiamare me mentre invece voleva chiamare pincopalla; chidicoio che usa il cellulare perche’ ha le promozioni telefoniche e sono a fine tempo con minuti a disposizione; i vari ed eventuali che non mancano mai.

Altre categorie esistono, di sicuro, anche se in questo momento faccio finta di non ricordarlo data l’eta’. Il punto fondamentale e’ uno solo.. che il cellulare, per me, non e’ altro che un mezzo forse anche eccessivamente tecnologico, che ci costringe ad essere presenti sempre ed ovunque, anche quando ne faremmo volentieri a meno, o quando ancora vorremmo che qualcuno, per una volta, si dimenticasse di noi. Non per vendetta, semplicemente per il gusto di non esserci, che ultimamente pare essere proprio una specialita’ di pochi di cui io ne faccio parte obviamente.

Il cellulare mi serve rarissimamente. Piu’spesso lo uso per i messaggi, per gli sms quando sono al mare. Ma proprio non lo sopporto, se devo chiacchierare o anche raccontare fatti miei personali. Mi sa’ di cassa di risonanza, e poi hai sempre bisogno di urlare, per farti sentire, in un microfono con il quale faresti volentieri a botte. E’ gia’ tanto che non lo dimentico in giro, nonostante abbia speso non poco per trovarne uno che mi piacesse, ma per favore, lo ridico per l’ultima volta, in tutta onesta’ chiamatemi sul fisso e lasciate il messaggio.

Saluti a tutti..tranne che a uno..

Ma va a..

ma va a

 

 

 

Vaffanculo! Ogni giorno ogni cazzo di rottura di balle.

E’ un richiamo alle armi, tutta la vita, tutti i discorso di cui poi perdo il filo.
Ma quale filo?
Ma quale paratassi, ma quale ipotassi, ma quali schemi. Non esiste la vita, figurarsi l’evasione da essa, non esiste una cazzo di verità, figurarsi le risposte alle domande. Non ho capito se sono io che non ci arrivo o se sono altri che pongono domande senza risposta.
E davvero ancora stanno cercando un modo di essere lineari? Ma non ti rendi conto che basta un bicchiere di vinaccio (il tuo) per perdere la linea retta del cammino? Basta aver il coraggio di spostarsi trenta centimetri piu’ in la’ e il mondo diventa un cazzo di 2d distorto e mostruoso che ti appare alieno. Vaffanculo!
Quale regola? Quale famiglia? Quali parenti serpenti? Quale trascendenza se nemmeno ho capito come si mettono i piedi in fila? E’ come chiedere ad un bambino di tre mesi cieco di descriverti l’uso del colore piatto in Basquiat.
Grazie a Dio il tempo passa dritto ed inesorabile e rende limitati i momento in cui l’universo ti crolla addosso e allora tu, come facevi quando qualche decennio in meno, ti metti a battere su una tastiera di plastica, cercando qualcuno a cui far leggere le tue mosse da pirla. Con tutto il rispetto per i pirla, almeno loro sono pirla e non se ne rendono conto.
Cosa mi manca? Cosa cazzo Ti manca???
Voglio poter guardar tutti negli occhi, non ci riesco a sentirmi un gradino piu’ in basso. Non ce la faccio ad esser indietro. Me ne fotto se ho dieci anni in piu’, se ho visto piu’ cose, se ho avuto la possibilita di avere piu’ esperienze’. Sono come il pilota che in autostrada vuole superare tutte le macchine. Continuero’ a correre fino a quando un guardrail non si allunghera’ e mi ghermira’. E allora ciao.
E non ridere coglione. Perché c’e’ un guardrail per ognuno di noi. Ognuno, nessuno scampa. Vale anche per te testadivitello che vedi il bicchiere meta’ vuoto (perche’ te lo sei cannato), forse per dimenticare il pirla che sei.
Cerco un modo diverso di dire le cose ne tu non le potrai mai capire perche’ sei un coglione. Alla fine ritorno sempre su questa cazzo di tastiera.
colleziono complimenti e anche tanti, pero’ non colleziono soddisfazioni che durino piu’ di due sillabe (o cinque se c’e’ anche la lode).
Sembra fatto apposta, non vai ne’ avanti ne’ indietro. Sono sempre qui. Sono sempre nello stesso cazzo di punto.
Un infecondo gusto del lamento, fine a se stesso, non creativo, non propositivo. Indietro di un milione di anni almeno.
Invidioso di tutto, anche se poi magari io ho di piu’, non importa.
La punteggiatura, la grammatica, l’insieme delle regole che mi dovrebbero condurre ad un nuovo alito. Invece no.
Cosa devo fare? Cosa devo fare? Cosa cazzo devo fare? Cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa cosa? Cosa cosa cosa? Cosa?
Cosa?
Voglio arrivare, e una volta arrivato voglio ripartire e riarrivare. Non mi basta mai nulla (quindi non arrivero’ mai da nessuna parte). Chissa’, magari anche Kieslowski o Kubrick poi non erano tanto soddisfatti quando riguardavano i loro film. film? devo fare un film? devo fare? Io voglio esplodere. Esser ricordato come il momento di censura. Tra il prima e il dopo lasciando perdere il presente..
Voglio essere la linea di demarcazione tra cio’ che veniva prima di me e cio’ che e’ venuto dopo. E non mi basta esser tra i migliori. Devo esser in cima. Devo arrivarci, eppoi salire, eppoi sbriciolare la montagna. Voglio esser un cannibale: la gente, se vuole, puo’ accodarsi. Io voglio arrivare in cima ad un cima che non esiste. Perche’ so, lo so! che non nessun punto sarai mai un punto di arrivo.
Quindi qual e’ la soluzione a questa giostra? Devo passare tutta la vita a correre un maratona su un tapis-roulant?
E lascio un ellisse.
Dov’e’ il punto di fuga? Nella morte? Nella morte. Nella morte!? Non lo so, perche’ e’ incapibile. Devo fare la cosa piu’ bella, devo fare qualcosa che incarni questa mia tensione verso il nulla?
Ma come si fa? Come come come come? Come?
Di sicuro non attraverso questi tasti di plastica, di sicuro non attraverso ai tuoi limitati occhi. Di sicuro non attraverso un vocabolario. Devo poter prendere l’universo e modellarlo all’infinito, in un insoddisfatto tentativo di dargli una forma più perfetta di una sfera. Piu’ sferica di una sfera.
Piu’ rotondo.
Piu’ tutto del tutto.
E’ una corsa verso l’annientamento.

E adesso allungo la grappa inserendo caffe’ e qualche peperoncino e tu vai vaff,,,.

De GustiTram..

 

de gustiTram

 

Il mio amico Dario era sempre un passo avanti rispetto agli altri, infatti camminava sempre da solo.
Era un tipo che vedeva lontano, girava con il binocolo comprato dai cinesini sulla spiaggia di Cervinia.
Lo conosco da una vita, quante ne abbiamo Passate insieme io e lui, alcune di pomodoro altre di verdure varie ed alcune ..passa da qui che la accorci..
Abbiamo frequentato alte scuole al Sestriere, all’asilo non eravamo mai in classe, si faceva lezione all’aperto. Poi oltre al tetto crollo’ anche la struttura intera e ciau Peppina.
Esso frequento’ poco la scuola, alcuni lo conoscevano solo per via della sua foto segnaletica appesa al l recinto d’ingresso.
Crescendo, Dario sentiva che gli abiti che portava gli andavano stretti, lo limitavano anche perche’ era lungo. Fu allora che Pasquale decise di togliergli il vestito della prima comunione dei beni.
Con le ragazze non ha mai avuto un rapporto soddisfacente, solo sveltine. Solo con Mariaelena vien dal mare ando’ fino in fondo… poi apri’ la porta dell’ascensore e se ne ando’.
Dario era un originale, diffidava delle imitazioni e si credeva una mosca bianca. Cinque anni di tera..pia rullo non lo avevano aiutato.
Ora purtroppo non e’ piu’ fra noi, se ne e’ andato 10 minuti fa. Lui lo sapeva gia’ che sarebbe finita cosi’, si era preparato salutando tutti…  chiamando il taxi del scintilla… adesso torno in terapia e mi meraviglio che tu abbia letto sino in fondo sto scritto deme e nziale.. de gustibus e de gustitram.. anzi ora me ne vo’ al mare e non faccio per vantarmi ma oggi est una magnifica giornata.

E come diceva il nonno..

e come diceva il nonno

 

 

Ricorro sempre alla frase..mio nonno diceva etc etc.. ad es. il nonno diceva..se vuoi mangiare bene vai dove vedi tanti camion e dove vedi tavolini sempre occupati..ok ok..  girando sulla costa i camion hanno il divieto di transito, quindi passando essendo ora di pappa e sapendo che i camion hanno il divieto di transito..punto sui tavoli pieni… ecco il ristorante iperlusso ma..tavoli deserti e quindi brummm proseguo ed ecco una piola da pescatori..butto l’occhio e noto in quel posticino intimo con pochi tavoli..sei o sette e tutti occupati tranne uno..wow.. seguo il consiglio del nonno per la goduria del mio stomaco e del mio portafoglio e quindi deduco che li la roba e’ fresca e il prezzo sara’ giusto.. entro e mi siedo velocemente prima che mi occupino l’ultimo tavolo disponibile..ed ecco che dal tavolo vicino si alza un signore e mi chiede cosa voglio mangiare di buono…  la donna che stava con lui si alza anche lei e si infila in cucina, seguita da una ragazza che stava nel tavolo vicino alla finestra…  io faccio l’ordinazione quando da un altro tavolo si alza un giovanotto che mi porta la lista dei vini… azz e’ il sommellier..

Dal quarto tavolo si alza una signorina,,va’ dietro il bancone del bar e accende la macchina del caffe’ espresso, poi sistema alcune bottiglie che erano fuori posto e con un sorriso a 16 denti per fila resta in attesa..

Un tizio che leggeva il giornale, si alza a sua volta, si infila un berretto e mi dice che va a tenere d’occhio la mia macchina..

Altri due tizi, seduti vicino alla finestra, abbandonano il loro tavolo, tirano fuori da uno sgabuzzino due chitarre e si mettono a suonare in un angolo del locale sfoggiando un sorriso accattonatorio.

L’unico cliente ero io caro nonno e voi che leggete se non volete beccarvi un vaffanculo..non mi chiedete quanto ho pagato..

Bollini..

bollini

 

 

Dopo aver spesato nella marketteria del mare la mia petit cervicale quasi dainale si apre a delle considerazioni di circa 888 parole (facendo uno strappo allo stby estivo), indovinate quali? Arriva in silenzio, traghettata con un depilantes nella your mail o infilata subdolamente nella borsa della spesa dopo aver supermarkettato.. arriva malifigamente portata da un amico o gridata agli otto venti dalla TV.. arriva dal tavolino del tappezziere amico vicino di casa..ma arriva..chi???

IL BOLLINO… bollini ogni tuenti (mackironicamente senza w) eurini d’acquisto, bollini omaggio per prodotti extra (a costo piu’ alto che altrimenti non compreresti MAI e riconfermo il MAI)…

Bollini premio a consumo, a segno zodiacale con ascendente Minotauro o a segno Toro ascendente Juve..

Bollini da collezionare maniacanalmente e pediacanalmente  da attaccare nell’apposito raccoglitore previa slinguata della parte preincollata o per i piu’ fighi staccando la parte posteriore previa smadonnamento per suddividere le due parti e da ritirare dall’apposita cassiera centroitalica esaurita all’apposito Centro Ipercommerciale Vastese bla bla,,,e poi ancora blaaa..

Bollini di cui fare incetta per avere sconti e bonusmalus sulla vostra tessera stramagnetica che vi riconoscera’ ogni volta che la userete salutandovi con un BENTORNATOOO PINCO PALLINO,,,

Bollini raccolti per ritirare un fantameraviglioso vassoio “fatto quasi a mano e quasi in argento da un merindios a cui hanno in seguito tagliato le dita per evitare costruzioni di altri esemplari” oppure i fantastici peluches ispirati a personaggi del momento tipo Belen, Fabrizo Incoronato o Kate da sgravare incoronata pure ella.

E in piu’ per voi, con la semplice aggiunta di 234 virgola zerotto eurini un televisore ultrapiatto di 21 pollici e 5 indici o a scelta una consolle ultimo urlo playboybox o udite udite.. una piastra per capelli ricci da portare a lisci o viceserva lisci da portare a ricci ed altre apparecchiature che voi dovete assolutamente avere,,, e cosi’ scatta la raccolta e la febbre sale sale sale,, alla faccia dei diabetici,,,, che pizza vedere attempate madame che vi fanno la posta all’uscita dei supermarkettari brandendo un filone di pane baghettato che vi chiedono con fare incazzoso.. ma lei la fa la raccolta dei bollini?..No perche’ se non la fa’ li prendo io e anzi me li dia subito,,,

E che dire degli ultraquarantenni che li rastrellano presso amici o parenti per impossessarsi di un Tirannosaurus Rex e che mentono spudoratamente ai bambini a cui strappano l’ultimo esemplare dalla mano..gridando..non e’ per me e’ per mio nipote.. malato di varicella fulminante che me lo ha chiesto come ultimo desiderio assiema al trapianto staminchiale…

Gente che si passa di nascosto il “tesoro” come se fosse merce castigata e che si accapiglia per i bollini trovati a terra, gettati da chi come me dei bollini se ne strafotte, presi con una frenesia che ricorda i tafferugli per le razioni di cibo durante la seconda guerra mondiale..e quando la raccolta e’ completata ovvero quando il raccoglitore e’ ormai pieno, quando il consumatore attacca l’ultimo maledetto bollino e il suo occhio brilla di una luce sinistra anzi..di centrodestra..ecco che scatta la corsa al famigerato premio finale e parte il ritiro..miiiiiiiiiiiiiiiiiiii…

Troppo figo da raccontare..eccoli che arrivano i completatori di schede bollinate  galoppando nella bruma mattutina, caracollando verso le porte automatiche dei supermarkettarivendoli ostentando orgogliosamente i loro raccoglitori gonfi di bollinsperanze.

Sono i prevalenza… casalinghe agguerrite, con stinchi potenti e rotule possenti sul fisico a pera, pensionati apparentemente fragili ma muniti di lunghi bastoni nodosi con la punta rinforzata in acciaio inox gne’-gne’ ma anche liberi professionisti, amministratrici di stabili Borgaresi e persino nobili decaduti, ricchi possidenti, titolari di boutiques ex parlamentari e in altre parole..Consumatori e Consumamucche..tutti accumunati da una fame atavica e soprattutto determinatissimi ad avere il loro premio raccolta.

Peccato che generalmente di vassoi, hardisk, televisori, oggetti qualsiasi ce ne siano sempre meno di quanti sono gli aventi diritto..

Sono esauriti..dichiara una commessa stravolta..devono arrivare..problemi di rifornimento,,,la tormenta, il diluvio..il terremoto..le cavallette etcetc..salute

E la follia dilaga..

All’inizio pacatamente (con quello stile del tipo…in fondo siamo gente civile..) poi sempre piu’ grevemente, la folla si lascia scivolare in quella zona grigia del cervello umano comunamente detto..Zona Stadio..

Scoppia la rissa e tra gli spintoni calci alle caviglie estirpazione di capelli..gli irreprensibili consumatori ben presto regrediti all’eta’ della pietra..si battono il petto con una clava e grugniscono alla luna piena agitando il carrello al grido di Vassoio..Vassoio..

State calmi, state calmi ..grida una preoccupatissima guardia giurata con la mano tremante posata sulla finta pistola senza munizioni..

Le commesse vengono insultate, le cassiere sono sotto assedio come nelle guerre medioevali e le liti che esplodono tracimano in antiche faide fatte di carrelli rubati e file saltate, fino agli immancabili..lei non sa chi sono io..oppure ..io sono incinta e sono prelazionata..il tutto in uno scenario surreale stile assalto alle scialuppe del concordia dopo l’inc..hino..

E mentre il genere umano da il meglio di se, un bimbo osserva perplesso e ingenuamente chiede… ma perche’ fanno cosi’ mamma?.. Perche’ sono persone incivili..risponde la mamma disgustata..e guardandolo negli occhi gli spiega.. perche’ la gente non sa quali sono le cose veramente importanti della vita… aggiunge con profonda saggezza .

Poi tirandolo per una manica ..abbaia di brutto.. adesso muoviti testadicazzo andiamo a prendere le tue figurine dall’altra cassa ..prima che finiscano..

Dai bollini ci salvi Iddio che dal mio stby feriaiolo ci penso io.